Laboratori, teatro, ristorazione per famiglie ma non solo. Il sindaco Matteo Lepore: «Generazioni diverse potranno vivere insieme questi spazi»
Nell’Ottocento vi partivano le mongolfiere. E vi passeggiava Stendhal. Prima ancora: Casanova. E nei secoli generazioni di Bolognesi (e non) hanno goduto dell’ombra di quei platani oggi monumentali. Come ha ricordato il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, il Parco della Montagnola «è la più grande macchia verde del centro città». Guardando la città dall’alto risulta sempre più verde di quel che ci si attende, ma sono soprattutto i cortili privati ad accogliere alberi e aiuole. Poi c’è lui: il più antico giardino di Bologna, che negli anni ha subito alterne fortune. Sempre amatissimo e a tratti struggentemente bellissimo, vedi la scalinata del Pincio e la corona d’alberi che la impreziosisce, è stato in balia di degrado e spaccio a più riprese. Oggi, con la sostituzione del vecchio padiglione con la nuova realizzazione di Filla, prova a rinascere.
Uno spazio multifunzionale
«Solo la bellezza dei nostri luoghi – sostiene Lepore – può restituirli alla comunità. Il parco della Montagnola è frequentato da tantissime persone e sappiamo che in alcuni periodi ci sono stati problemi, ma l’unico modo per affrontarli è riempire lo stesso parco di attività e iniziative. Sono convinto che questo diventerà un luogo d’incontro per tantissimi bolognesi e visitatori». Filla è il nuovo spazio multifunzionale della Montagnola, inaugurato sabato 1 febbraio e realizzato dall’architetto Mario Cucinella e in uso alla Fondazione IU Rusconi Ghigi. Vede la luce due anni dopo la presentazione del progetto alla città e con un investimento di circa 3,6 milioni di euro, grazie a fondi europei e comunali.
Le tre «bolle»
Tre edifici vetrati, battezzati «bolle» (che ricordano le più divisive «gocce» di piazza Re Enzo) ad alta efficienza energetica costituiscono la struttura multifunzionale uniti tra loro da un porticato che si snoda tra gli alberi e le panchine del parco. Le bolle ospitano una sala polivalente capace di ospitare fino a 200 persone, uno spazio più piccolo che sarà dedicato ad attività laboratoriali e un bar che nei prossimi sei mesi si trasformerà in «kinder caffè», unico nel suo genere, «pensato per tenere unite le famiglie – racconta Lepore – qui generazioni diverse potranno stare insieme». Il locale, che sarà gestito da Arci, Frida nel parco, FreeMontagnola e Officine Solidali, c’è già ma arriveranno giochi per i bambini e più sedute sia all’interno che all’esterno.
Il progetto inclusivo
Ma è proprio tutta l’opera ad essere stata pensata per accogliere bambini come anziani e tutto ciò che rientra in questa parentesi di vita. Lo spazio sarà animato da un programma dedicato all’educazione ambientale con particolare attenzione a scuole, bambini, adolescenti e famiglie. Ci saranno momenti per la libera fruizione, con iniziative promosse da realtà civiche cittadine, ma gli spazi in alcuni momenti potranno essere anche affittati (già in corso le prime interlocuzioni). «I nostri spazi devono essere inclusivi, questo è stato pensato come un luogo dove sentirsi a casa, un po’ come succede con la Salaborsa. E la sua vocazione sarà quella di tenerci uniti», chiude il sindaco. La vice, Emily Clancy, aggiunge: «Vogliamo che la Montagnola sia il simbolo della nostra visione di comunità e di Bologna verde». Per ottenere questo secondo risultato si sta lavorando per invertire le proporzioni tra suolo permeabile e impermeabile, che ora sono il 30 per cento e il 70 per cento.
L’area giochi per tutte le età
Filla fa parte del progetto di riqualificazione complessiva del parco, per un investimento di 5,6 milioni di euro, che prevede di desigillare i suoli (ossia sostituire cemento e catrame con prato e arbusti), ammodernare gli arredi, potenziare l’illuminazione. A primavera cominceranno i lavori di realizzazione di un’area giochi pensata per diverse età e che comprenderà anche spazi per la ginnastica dei più grandi. Intorno alla fontana, verranno sistemati i percorsi pedonali. E, se dovesse arrivare il via libera dalla Soprintendenza, l’antico catino potrebbe essere anche calpestabile per la gioia dei più piccoli.
L’opera di Cucinella
A poca distanza c’è Filla, «una foglia bianca posata in mezzo agli alberi», l’ha immaginata Cucinella. «Filla è nato con l’idea di rispettare le forme del parco, dribblando tutte le piante – racconta l’architetto -. In questo caso è l’architettura che rispetta l’ambiente, è una foglia ma è un abbraccio e al parco e alla città». C’è chi ricordava, a margine, che per realizzarla sono stati abbattuti però due ginko biloba. Il progetto di rinverdimento comunque c’è e non dovrebbe essere interesse di nessuno disattenderlo. Il neologismo Filla, tra l’altro, gioca su una serie di rimandi: fillon, foglia, e fileo, prendersi cura, voler bene. Un invito e un auspicio di comunità.
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