“Centrodestra siciliano granitico non si spaccherà sulle province”, Carolina Varchi difende la scelte FdI – BlogSicilia

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


Dalla Zes unica per tutto il meridione d’Italia alla decontribuzione Sud compressa nell’ultima finanziaria ma passando per il decreto Caivano Bis. Sono tanti i provvedimenti assunti al governo meloni nei primi due anni al suo insediamento che guardano al Mezzogiorno d’Italia ma spesso questi provvedimenti hanno sollevato più dubbi e polemiche che consensi. Ma il governo Meloni è fortemente convinto che si tratti di azioni di promozione del sud e difende a spada tratta questi provvedimenti.

Ma oltre ai provvedimenti del governo con Carolina Varchi, ex vice sindaco di Palermo, che ha lavorato per mettere a posto i conti di una città che era sull’orlo del dissesto, esponente di punta di FdI e segretario alla Camera, BlogSicilia ha voluto affrontare il tema della riforma delle province che agita il centrodestra da mesi.

Microcredito

per le aziende

 

Varchi, ospite degli studi di TalkSicilia, lo aveva annunciato chiaramente che la deroga per l’elezione diretta in Sicilia non sarebbe arrivata, come poi è stato. La riforma si farà ma solo guardando ad un ambit nazionale. il paese dovrà procedere insieme e non a pezzi

Niente riforma per le province fino al 2026

“Secondo me la strada è molto stretta e non può che passare da una norma nazionale – dice a BlogSicilia Carolina Varchi – il mio auspicio che so essere largamente se non unanimemente condiviso all’inerno del mio partito è che questa strada possa essere rappresentata da un testo organico magari all’interno di una riforma degli enti locali che disciplini nuovamente l’elezione diretta delle province”

Dunque niente deroga perché la sicilia legiferi con i proprio poteri speciali scavalcando la delrio che attualmente resta in vigore. Ma questo rappresenta un problema, un rischio per la tenuta della maggioranza in Sicilia dove l’elezione di secondo livello potrebbe dilaniare i partiti e creare condizioni per alleanze anomale.Un rischio percepito dai centristi della coalizioni, un allarme lanciato con forza anche da Totò Cuffaro ma che viene sentito anche da Noi Moderati, Autonomisti, e perfino da Forza Italia e Lega ma che per l’esponente di FdI non c’è “Io il centrodestra in Sicilia lo vedo molto compatto, lo vedo granitico intorno alla figura del Presidente Schifani, vedo una assemblea guidata dla nostrab gaetano galvagno in grado di approvare leggi con una certa celerità e compattezza quindi nmon vedo problemi nenahce in occasione delle elezioni per le province. FdI vuole la riforma e l’ha messa nel programma ma deve avvenire nell’ambito di un disegno di legge organico”

La decontribuzione Sud e le polemiche sui pericoli del taglio

“Sul Sud questo Governo guidato da Giorgia Meloni ha fatto una scelta ben precisa, che era la scelta che noi avevamo annunciato agli elettori quando ci siamo candidati: non più assistenzialismo per il sud come era stato fatto fino al settembre 2022 ma misure per lo sviluppo autentico. Decontribuzione sud ovviamente è stata come è noto ridotta, si sapeva che era una misura temporanea legata a un dato emergenziale. L’abbiamo mantenuta con grandi sforzi perché il bilancio dello Stato, va detto, paga il soffocamento dato dal superbonus dal reddito di cittadinanza. Misure che hanno drenato risorse importantissime. Ma la misura noi l’abbiamo mantenuta, ancorché in versione ridotta, e si somma a tutte le altre agevolazioni: alla semplificazione, alla Zes unica. Misure che aiutano il Sud a ripartire le imprese.

La polemica sulla Zes unica

“Con la scelta di rifinanziare la Zes unica si avvia un percorso, un percorso che offre due aspetti secondo me molto rilevanti da un lato la semplificazione le imprese chiedono semplificazione, dall’altro lato il credito d’imposta, che non è ovviamente secondario per le imprese che pagano, che pagano le tasse. La scelta di finanziarla anche per gli anni a seguire a marzo 2025 ci sarà la prossima la prossima scadenza è il numero di autorizzazioni già rilasciate ne fa una misura molto significativa all’inizio criticata il frutto di una grande trattativa condotta da questo Governo dall’allora Ministro Fitto al Presidente Maroni con l’Europa per rendere l’intero 12:00 ZES unica che significa investire in qualunque area del 12:00 conviene sempre e comunque.

Ma c’è chi dice Zes unica uguale nessuna Zes perché le specificità del territorio andrebbero salvaguardate addirittura la Regione Siciliana che comunque si è adeguata ma c’è un tentativo di fare un provvedimento ulteriore che noi giornalisti abbiamo chiamato super Zes per alcuni territori. 

Io credo che bisogna guardare i numeri, i numeri delle otto Zes che c’erano prima ricordiamo che in Sicilia ce n’erano due. Sono numeri molto bassi che, a dispetto della grande professionalità di taluni dei commissari che vi hanno lavorato, dimostrano uno scarso impatto sulla vita delle imprese. Questo significa che le Zes come. Prima non hanno funzionato non hanno funzionato per una perimetrazione territoriale a volte strampalata. Non hanno funzionato perché non c’era quella velocità e quella semplificazione che invece c’è con la struttura di missione unica romana. E quindi i numeri dicono che quella zona sono stato un fallimento e noi chi fa impresa ma anche chi sta nelle istituzioni alle imprese deve dare risposta deve guardare i numeri. Nel solo 2024 la Zes unica ha rilasciato molte più autorizzazioni di tutte quelle che avevano rilasciato le otto in testa negli anni precedenti. Inoltre la libertà per gli investitori ovviamente io mi auguro la stessa unica, attragga anche molti investitori stranieri. Molti capitali stranieri sanno che non hanno più il problema di individuare quella particella quel Comune quell’edificio quell’immobile perché tutto il 12:00 qualunque area qualunque capannone qualunque azienda voglia usufruire della tassa unica lo può fare. Io credo che la semplificazione gioca un ruolo determinante e i numeri sono molto incoraggianti ripeto bisogna guardare i numeri”.

Il regalo di natale del decreto Caivano bis

Una brillante intuizione del governo Meloni una scelta strategica da parte del presidente del Consiglio a Caivano. Questa maggioranza questo Governo ha dimostrato che quando lo Stato arriva e lo Stato arriva sempre è in grado di cambiare il volto di una realtà territoriale. Lo ha spiegato benissimo don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano che ha vissuto tanti anni in trincea e ha più volte spiegato come l’attenzione concreta da parte di questo governo abbia fatto più di 1000 parole spese dai governi precedenti. Perché? Perché sono stati realizzati con misure straordinarie degli interventi concreti nel decreto Caivano messo si è deciso e io ho condiviso ovviamente questa scelta del nostro Governo che considero veramente molto brillante di esportare questo modello nelle periferie delle grandi città. A Palermo è stato scelto il quartiere di Borgo Nuovo che grazie agli interventi che cubano oltre 50 milioni cambierà completamente volto a Catania il quartiere di San Cristoforo sono dei quartieri nei quali si vedrà la presenza dello Stato. Recentemente noi siamo stati a Borgo Nuovo con il ministro Abodi abbiamo ascoltato don Garau, abbiamo ascoltato gli studenti, abbiamo ascoltato gli insegnanti, abbiamo capito che era necessario un segnale concreto. Quel segnale è arrivato. Interventi per cambiare il volto delle periferie. Poi il mio sogno, avendo amministrato Palermo, è che in futuro un futuro non troppo lontano si possa smettere di parlare in una grande città come Palermo, di centro e di periferie, ma di quartieri con la loro identità e la loro specificità. Misure come questo secondo me vanno in quella direzione. [00:10:23][113.0]

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Lo scontro con la magistratura

Tema caldo è quello della separazione delle carriere. Già nelle prime ore si è assistito a proteste importanti anche in Sicilia con. I magistrati che hanno lasciato abbandonato all’inaugurazione dell’anno giudiziario e così via. C’è c’è uno scontro fra governo e magistratura soprattutto fra Fratelli d’Italia e magistratura.

“Purtroppo una parte che io reputo minoritaria della magistratura ha interpretato questa riforma come un attacco nei propri riguardi. Questa riforma invece, non è un attacco nei confronti dei magistrati, ma è una riforma fatta per il bene dei cittadini, per il buon funzionamento della giustizia italiana. Io cominciai a raccogliere le firme per un progetto di legge di iniziativa popolare sulla separazione delle carriere. Quando non ero deputato mi occupavo di associazionismo forense. Quindi è una battaglia che io ho sempre condiviso ed è la naturale prosecuzione di una grande riforma che fece un grande ministro di sinistra che fu l’allora ministro Vassalli che trasformò il nostro processo penale da inquisitorio che era il vecchio Codice ad accusatorio. Questo significa che c’è una parte che sostiene l’accusa una parte che sostiene la difesa che sulla carta dovrebbero essere pari quindi il cittadino e la Procura e poi un giudice terzo ed imparziale”.

L’intervista video integrale

Articoli correlati





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Prestito personale

Delibera veloce