«Noi alle prossime Regionali? Vedremo…»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 


CATANZARO Non è (ancora) un movimento politico, è solo «un’associazione culturale che vuole fare politica al di fuori delle istituzioni e prendendo posizioni forti e anche scomode», ostinatamente  controcorrenti, perché a sostegno di tutti gli ultimi non solo in Italia. Ma intanto “Schierarsi” di Alessandro Di Battista ha piantato una bandierina anche in Calabria, con le prime tappe a Corigliano Rossano e oggi a Catanzaro, che accoglie l’ex parlamentare 5 Stelle, uno dei “duri e puri” dei grillini della prima ora, con un buona partecipazione. Un primo contatto con il territorio, poi chissà… “Una presenza alle future Regionali?”, è la prima domanda che gli pongono i giornalisti: «Non è previsto», dice Di Battista, che però lascia lo spazio in realtà assolutamente aperto: «Non sta scritto da nessuna parte che diventeremo un soggetto politico e ci presenteremo alle elezioni, non sta scritto da nessuna parte che ciò non avverrà, quindi staremo a vedere, dipende dai gruppi locali, calabresi in primis, quasi saremo, quanto riusciremo a crescere. Insomma, si parte dal basso in questo modo, costruendo delle fondamenta poi. Per me – ricorda Di Battista – si può fare pure politica al di fuori, tant’è che io scelsi di mia iniziativa di non ricandidarmi. A differenza di altri non sono stato trombato dal voto popolare». Intanto, è qui, in Calabria, Di Battista, con “Schierarsi” di cui è vicepresidente, e subito riavvolge il nastro della memoria: «Per me è bello tornare qui, a 19 anni venni qui a insegnare tennis a Simeri Crichi, mi piace questa terra, ho un sacco di bei ricordi».

Cos’è “Schierarsi”

Quindi Di Battista spiega cos’è “Schierarsi”, le sue battaglie, che oggettivamente ricordano molto quelle del Movimento 5 Stelle nel suo iniziale arrembaggio alla politica italiana: «Siamo una associazione culturale che fa politica al di fuori delle istituzioni, senza denaro pubblico, solo per tentare come cittadini di migliorare il nostro Paese, prendere posizioni nette e parlare di situazioni scomode, avere il coraggio di schierarsi. Non siamo qui a chiedere voti, a partecipare alle elezioni, ma siamo qui per fare politica al di fuori delle istituzioni. Per la verità non si fa politica più neanche all’interno delle istituzioni perché le principali decisioni non vengono più prese né dalla Meloni né dal Parlamento perché nel nostro Paese comandano sempre più gli americani proprio perché questi pseudo-sovranisti hanno svenduto quel poco che restava di sovranità. Noi come cittadini attivi – prosegue Di Battista – non abbiamo paura di prendere delle posizioni nette contro la guerra, contro le sanzioni alla Russia, contro il genocidio del popolo palestinese, a favore di una casa farmaceutica pubblica, contro la corruzione, contro le mafie, a favore dei diritti politici, sociali, economici e civili. Facciamo questo lavoro come cittadini. E lavoriamo anche di controinformazione perché il problema anche nel nostro paese – non me ne vogliate, non è una questione personale – è anche un’informazione che è da un punto di vista etico estremamente corrotta». Il Movimento 5 Stelle? «Per me il movimento è stato una bellissima esperienza della mia vita passata, ma ora guardo avanti», spiega ancora Di Battista.

Lo scontro tra politica e magistratura

Temi nazionali al centro dell’attenzione. «Dato che non può parlare di successi economici, non può parlare di successi in tema di legalità, di sicurezza, di immigrazione, la Meloni – sostiene Di Battista – deve tirare fuori delle armi di distrazione di massa, come lo scontro con la magistratura politicizzata. Queste sono scemenze meloniane. Una persona seria avrebbe risposto “mi fido della magistratura, vedremo che farà il Tribunale dei Ministri, sono, a posto con la mia coscienza, andiamo avanti”, invece ha montato quella roba ridicola, quel “cinepanettone” meloniano per poter dividere il cittadino. Le conosco bene queste cose, perché poi le hanno sempre utilizzate queste armi, Renzi le utilizzava queste armi, Berlusconi ne era maestro, la Meloni è l’ennesima politicante che è partita parlando di sovranità, di nazione, di patria e adesso aspetta gli ordini di Trump. Qui in Calabria ci sono delle persone perbene che vogliono darsi da fare, poi se vengono da destra o da sinistra non me ne frega niente anche perché contano ancora la destra o la sinistra del nostro paese? Ricordo che la destra ha reintrodotto il finanziamento pubblico ai partiti prendendoci in giro trasformandolo in rimborso elettorale e la sinistra ha abolito l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Basta capire questo. Litigano sul braccio teso di Musk ma poi quando devono votare in Europa compagni o ex fascisti sono tutti amici. Ora – conclude Di Battista –  una parte di politica sta di nuovo facendo credere al cittadino che il problema del nostro paese siano i magistrati politicizzati ma in realtà se esiste una parte di magistratura politicizzata è quella che non indaga adeguatamente i politici. Nel nostro paese i potenti in carcere non ci vanno, ci vanno soltanto i poveri cristi per i reati a bassa intensità sociale». (a. cant.)

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link