Queste pareti custodiscono una storia. Siamo a Cisore, in Piemonte, non lontano dal Parco Nazionale della Val Grande, nella cornice di un paesaggio alpino punteggiato dai tetti con le pietre a vista. La Svizzera non è distanze dal confine poco più a Nord e qui, in un borgo dove la memoria trova ancora casa in una manciata di edifici che parlano di un passato neanche troppo lontano, gli architetti di Atomaa hanno restituito una seconda vita a un’abitazione nel cuore e nella mente di un nipote. Eredità dei nonni, desiderava soffiare sulla polvere dei ricordi. Del resto, “i tratti distintivi della casa erano ancora vivi”, così come raccontano i progettisti. E “il lavoro ha scelto di rispettarli, conservarli e valorizzarli come se fossero le reliquie di un tempo”. Allora via alla trasformazione.
La cucina di una volta è, oggi, un salotto accogliente, un ambiente da condividere in famiglia così come si faceva anni fa: raccontando storie attorno al camino. Accanto, la scala è un coefficiente essenziale del progetto: “Abbiamo deciso di dedicare più spazio alla scala, ripida e imponente, un elemento centrale che conduce al piano delle camere e conserva il suo carattere deciso. Se non avessimo aperto i portali, sarebbe rimasta incastonata tra due muri. Invece, queste aperture – create per portare luce e profondità negli spazi, collegando salotto e cucina – hanno trasformato la scala in protagonista, un elemento fondamentale del discorso architettonico”, hanno aggiunto. E poi saliamo al piano di sopra.
Il tetto è un capolavoro d’altri tempi. Longevo – del resto lascito del passato -, in fase di ristrutturazione è stato recuperato totalmente “mentenendo intatta la sua imponenza”. Al suo interno, il cuore ligneo è uno spazio in cui perdere il senso delle lancette dell’orologio abbracciati da una palette naturale. Pensato come un ambiente utile al gioco, ovvero una cameretta per i più piccoli della famiglia, “la sua anima si lascia intravedere attraverso una botola in vetro, che dà accesso al sottotetto e che al tempo stesso trasforma lo scenografico tetto in piode in una lanterna per la cameretta. Ogni oggetto, quadro e fotografia rinvenuta all’interno della casa ha ispirato il progetto, trasformando la memoria in architettura”, hanno raccontato i creativi.
Nella zona notte, il colore scelto per il bagno è come un leitmotiv che torna da sotto a sopra. Infatti, il bordeaux – decisamente di tendenza nella casa contemporanea – definisce questo luogo domestico, “minuto, ma completo”, che si lega emotivamente e fisicamente alla promenade del piano terra. Gli architetti, così, hanno voluto sottolineare gli interventi contemporanei più espliciti, intavolando un dialogo fra la casa di ieri e quella di oggi. Non solo. Hanno rispettato l’eredità del passato studiando abbinamenti funzionali ed esteticamente accattivanti: il rosso della resina pompeiana si impreziosisce di fronte agli elementi metallici intorno (come il corrimando della scala e le putrelle). “Ma la sfida maggiore è stata la spazialità“, hanno aggiunto. L’abitazione doveva (ri)nascere letteralmente. Da buia a luminosa, la ristrutturazione ha trasferito la luce naturale da fuori a dentro. I raggi del sole, oggi, connettono sensibilmente le stanze come a voler realizzare corridoi di luce. Quindi le aperture svolgono una funzione strategica nel favorire il rapporto fra il dentro e il fuori.
E a proposito di fuori. “Abbiamo scelto di intervenire nel rispetto del borgo storico”, ha concluso gli architetti di Atomaa. Il dehors si lascia incorniciare da una vigna di uva americana, che ha superato sia gli anni di abbandono sia il tempo del cantiere. Il tavolo in pietra sembra appartenere in qualche modo a questo indirizzo sospeso, posizionato in un angolo tranquillo dove le colazioni e i pranzi lenti sono un piacere da condividere nei giorni delle primavere e delle estati. Casa Cisore – così come è stata battezzata – è allora la ricostruzione di un ricordo che, oggi, torna a essere vita.
Alessia Musillo è editor di Elledecor.it. Laureata all’Università Statale di Milano con una tesi custodita presso la Fondazione Treccani di Milano, ha studiato anche Modern Languages presso la University of Strathclyde a Glasgow (UK) e Semiotics presso la University of Tartu (Estonia). Dopo aver collaborato con diverse testate giornalistiche, oggi trasforma l’attualità in racconti scrivendo di città, design e cultura pop per il sito web di Elle Decor Italia. Potete seguirla su Instagram (@alessia__musillo) o leggendo Elledecor.it. I suoi articoli sono viaggi sulle tracce dell’abitare contemporaneo. Il suo mezzo? La parola.
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