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Nella Tuscia continua a consumarsi il suolo in maniera sproporzionata rispetto ad altri territori
TARQUINIA – Il nuovo parco solare dell’azienda BayWa da 51,5 megawatt è stato ultimato, a farlo sapere è la stessa società che aveva iniziato i lavori nell’agosto dello scorso anno.
L’enorme impianto, installato nel territorio di Tarquinia a ridosso di quello di Civitavecchia, ha visto sorgere circa 94mila nuovi pannelli fotovoltaici che produrranno energia, si stima, per il fabbisogno equivalente di 35mila famiglie.
Molte, tuttavia, le critiche da parte delle associazioni del territorio che da tempo si sono mosse contro il consumo indiscriminato del terreno della Tuscia. Proprio in questi giorni il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha sottolineato come quello del Viterbese sia stato da troppo tempo un territorio letteralmente preso d’assalto da questi impianti.
Coldiretti, già lo scorso aprile, sottolineava come “nella Tuscia il 50% dei terreni agricoli sono occupati da pannelli solari”. Un allarme lanciato in occasione della Giornata della Terra che si celebra ogni 22 aprile.
Anche Roberto Mancini, del comitato Ambiente e salute, ha recentemente sottolineato come nella Tuscia gli impianti stiano occupando “Una superficie pari a 80 Kmq, come un comune di 7 mila abitanti”.
Alessandra Toschi, amministratrice delegata di Baywa re Italia, ha tuttavia commentato la notizia del termine dei lavori con estrema positività: “La conclusione dei lavori del parco solare di Tarquinia rappresenta un passo cruciale nel nostro impegno per partecipare attivamente alla transizione energetica in Italia. Questo progetto dimostra che è possibile contribuire concretamente alla decarbonizzazione del paese rispettando le peculiarità del territorio. Siamo orgogliosi di poter fornire energia rinnovabile a oltre 35mila famiglie, contribuendo al contempo al mantenimento della biodiversità e alla conservazione del paesaggio”.
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