In arresto i vertici Ecoprogram – Evasione per 70 milioni di euro
Una vera e propria bomba economico sociale è scoppiata martedì mattina quando è stato reso pubblico un comunicato della Procura della Repubblica di Genova al termine di un’indagine portata avanti dalla Guardia di Finanza del capoluogo ligure che coinvolge in prima persona la Ecoprogram Flotte Spa ed i suoi proprietari: Anchelito di 94 anni e Gianluca Barabino di 62, finiti agli arresti domiciliari assieme alla loro commercialista, la tortonese Anna Sardu di 70 anni e Giuseppe Grosso, di Bosco Maren go, di 54 anni, amministratore di alcune cooperative.
Le accuse sono gravissime: nel corso degli anni gli arrestati, assieme a 14 altre persone denunciate a piede libero, avrebbero commesso un’evasione fiscale stimata in 70 milioni di euro; da qui le accuse di • associazione per delinquere; • emissione da parte di 4 cooperative (Grandi Flotte, G. Log, Drive e Speed Log) di fatture a fronte di operazioni inesistenti; • dichiarazioni fraudolente mediante utilizzo di fatture false; • bancarotta fraudolenta ai danni di una cooperativa, la Ecolog; causazione del dissesto delle cooperative sopra citate tutte operanti nel settore della movimentazione di vetture, mediante la “sistematica omissione dei versamenti delle somme dovute a titolo di imposte”; • somministrazione illecita di manodopera. Le Fiamme Gialle genovesi hanno proceduto anche al sequestro preventivo nei confronti della Ecoprogram srl, dell’amministratore e del presidente del CdA di beni per un totale di 15 milioni di euro pari all’ammontare dell’evasione fiscale, in relazione ad un giro di fatturazioni per operazioni inesistenti calcolato in 70 milioni con il coinvolgimento di 6 società di capitale e 5 cooperative di cui 4 dichiarate fallite dal tribunale di Genova ed una ancora attiva nel Tortonese. In pratica i vertici di Ecoprogram Flotte ed in particolare il dominus Gianluca Barabino, residente nel principato di Monaco, avrebbero creato una serie di cooperative, affidate a persone di fiducia dei Barabino, che di volta in volta emettevano fatture verso la società appaltante per operazioni che non venivano mai compiute. Queste cooperative nascevano nel Tortonese e poi improvvisamente venivano trasferite a Genova e messe immediatamente in liquidazione. In questo modo secondo l’accusa si evitavano gli oneri collegati all’assunzione dei dipendenti, che da “soci” della cooperativa costavano molto meno, dall’altro per giustificare le fatture. Secondo l’impianto accusatorio sono stati 250 i dipendenti delle cooperative che passavano cartolarmente, ovvero con provvedimenti cartacei, da una all’altra, ma continuavano ad essere di fatto gestiti ed amministrati dalla società di capitali che solo nel 2024 li ha “regolarmente assunti”. Le fatture emesse nei confronti di Ecoprogram Flotte Spa avevano la triplice finalità di avere a disposizione manodopera a prezzi concorrenziali, annotare costi per servizi inesistenti nonché vantare un ingente ma indebito credito di imposta Iva. Ed è proprio il fatto che le cooperative venivano trasferite a Genova e poi fallivano che ha messo in moto l’indagine della Guardia di Finanza ligure. La notizia dell’arresto si è presto diffusa in tutto il Tortonese, ove l’esistenza della Ecoprogram è da tutti conosciuta, così come padre e figlio Barabino, suscitando molto stupore ed, in molti, incredulità. Ora, oltre al problema giudiziario, si apre quello, ancor più grave perchè socialmente interessa l’intera comunità, della sopravvivenza “dell’impero Barabino” ed il futuro di circa 250 persone, prima “soci” di cooperative ed ora dipendenti della società.
Ed ora quale futuro per i 250 dipendenti? – Dalla Cgil tortonese
La vicenda Ecoprogram è nel solco di molte situazioni che la Cgil denuncia da anni. Ormai il territorio della bassa Valle Scrivia da comparto manifatturiero si è trasformato in comparto di settori della logistica, commercio, imprese di pulizia e spesso questi servizi vengono affidati a false cooperative che operano all’interno delle aziende, sfruttando i lavoratori e applicando condizioni contrattuali ed economiche inferiori ai contratti nazionali. Gli orari sono disumani, nel caso specifico i driver dell’Ecoprogram lavoravano 11/12 ore al giorno rischiando incidenti (già successi) dovuti alla stanchezza e ai tempi stretti di consegna delle auto; inoltre la catena di comando era comunque in mano alla società con i propri responsabili e manager che si occupavano dell’organizzazione del lavoro e del personale. Questo consentiva il controllo da parte della direzione aziendale, nello stesso tempo li esonerava dalla responsabilità nei confronti dei dipendenti ed una notevole riduzione sui costi complessivi, mentre parallelamente aumentavano i profitti. Si trattava di una vera e propria intermediazione di manodopera con l’aggravante della continua sostituzione delle 4 cooperative che si sono succedute negli ultimi anni e che puntualmente andavano in liquidazione o fallivano senza pagare gli oneri previdenziali e finanziari; la società si ingrandiva e aumentava i fatturati. Fino a quando nel 2024 probabilmente sono stati costretti ad assumere direttamente i dipendenti perché erano sottoposti ai controlli della Guardia di Finanza. Da rilevare che questa azienda nonostante le grandi dimensioni non è mai stata accessibile alle organizzazioni sindacali; parecchi lavoratori si sono rivolti ai nostri uffici Cgil a Tortona con problemi di lavoro, ma con il timore di iscriversi al sindacato per paura di ritorsioni. Ecco la ragione per cui è sempre stata una realtà inaccessibile e blindata! Ora che fine faranno i 250 dipendenti dell’Ecoprogram? La Cgil insieme alle categorie interessate esprime grande preoccupazione per il destino di questi lavoratori, vittime inconsapevoli dell’ennesima ingiustizia subita per arricchire pochi amministratori senza scrupoli!
Marisa Valente, Coordinatrice CGIL Tortona
Omicidio in stazione: 20enne accoltellato
Omicidio dinnanzi alla stazione ferroviaria della città, giovedì 30 gennaio verso le 13. La vittima è il 20enne camerunense rifugiato politico Ange Jordan Tchombiap che era ospitato presso la casa rifugio di Isola Sant’Antonio, ma che quasi quotidianamente frequentava la città ed era stato più volte controllato dalle forze dell’ordine.
Il giovane si trovava sul piazzale della stazione quando è stato avvicinato e aggredito da un nord africano di 24 anni. Tchombiap ha cercato di difendersi ed è subito scoppiata una rissa conclusasi quando l’assalitore ha estratto un lungo coltello e sferrato un fendente mortale al cuore del giovane. Il medico del 118 ha cercato di rianimare il giovane ma questi giunto al pronto soccorso cittadino è deceduto; metà della lama del coltello era ancora conficcata nel petto. L’area è stata chiusa al pubblico e le indagini stanno proseguendo per ricostruire esattamente i fatti, anche grazie alle testimonianze dei passanti.
Gestione Acqua: Pfas tutto nella norma
Gestione Acqua in risposta alle richieste di chiarimenti di comune e Asl, di seguito alla pubblicazione da parte di Greenpeace dello studio sulla qualità delle nostre acque di cui abbiamo scritto lo scorso numero, precisa che: le prime analisi di ricerca Pfas nel nostro comune risalgono al 2020 ed hanno visto un aggiornamento progressivo dei parametri con valori soglia sempre più bassi, ad oggi superiori ai minimi richiesti; con l’introduzione della direttiva europea è stato possibile riformulare il piano di monitoraggio; da febbraio 2024 si sono svolte nuove analisi soprattutto sui campioni provenienti dalle fonti di approvvigionamento caratterizzando ogni singolo pozzo; lo scorso anno per le sole acque di Tortona sono stati svolti una trentina di campioni e si è potuto riscontrare un’oscillazione media tra 0,02 e 0,04 μg/l rispetto al parametro somma Pfas il cui futuro limite di legge dal 12 gennaio 2026 sarà pari a 1,01 μg/l. In sintesi “per quanto attiene alla realtà della rete idrica di Tortona non si ravvisano criticità rispetto all’entrata in vigore dei futuri limiti sui Pfas nelle acque destinate al consumo umano”.
La Marcia della Pace
Più di 200 persone hanno partecipato alla seconda edizione della Marcia della Pace di sabato pomeriggio 25 gennaio. Da San Bernardino la camminata si è snodata per le vie della città e ha raggiunto il duomo dove il vescovo Marini ha recitato con i fedeli la preghiera della Pace e guidato i vespri
Eliminata oasi verde in piazza Benedetto Croce – Riceviamo e pubblichiamo
Gentile Redazione, vi scrivo per segnalarvi il mio sconcerto per quanto avvenuto in data 23 gennaio 2025 in piazza Benedetto Croce. Al fine (credo) di ampliare l’istituto “Gugliemo Marconi”, è stata fatta una strage di una quindicina di alberi ad alto fusto e all’apparenza in salute; si trattava di uno dei pochi spazi verdi in un quartiere dominato da asfalto e cemento, circondato da alti palazzoni. Era una piccola oasi verde che garantiva un po’ d’ombra d’estate; e permetteva anche di avere una visuale dalla finestra meno tetra di quanto sarà d’ora in poi.
Ora, non voglio mettere in discussione la necessità di migliorare l’edilizia scolastica, ci mancherebbe. Ma mi domando: è mai possibile che un intervento di questo tipo, così impattante per gli abitanti del quartiere, non venga minimamente discusso? Perché l’amministrazione non si è sentita in dovere di confrontarsi con la cittadinanza? Non c’erano davvero alternative? E inoltre: qual è il modello di sviluppo che le persone che ci amministrano hanno in mente? Si tratta solo di permettere di consumare sempre più suolo (basti pensare a tutti i capannoni sorti negli ultimi anni nel tortonese per alimentare l’industria della logistica)? Davvero non si riesce a capire che la tutela dell’ambiente dovrebbe essere – nel 2025! – una delle priorità se davvero si vuol fare gli interessi dei cittadini (attuali e futuri)? Tra l’altro tutto questo in un territorio, come quello alessandrino, che presenta molte criticità ambientali. Grazie per l’attenzione. Cordialmente,
Daniele Ruini
NdR La spiegazione è semplice: in quell’area verrà costruita la palestra, come da noi anticipato a suo tempo, per l’istituto Marconi che ne è privo in quanto da anni gli studenti svolgono le ore di educazione fisica sotto un tendone. La Provincia, che dovrà realizzare l’opera, ha già annunciato che nell’area dell’istituto verranno piantati, a lavori terminati, altrettanti alberi anche se non di alto fusto.
Investito ciclista
L’incidente è avvenuto verso le 14 di martedì 28 lungo la strada per Pozzolo Formigaro all’altezza dello svincolo per strada Savonesa. Secondo la ricostruzione della polstrada tortonese il 36enne cittadino del Mali Mobdo Coulibaly, abitante in via Don Sturzo, in sella alla propria bici facendo rientro a casa si è immesso sulla statale ed è stato investito da una Polo condotta da un abitante di Molare. Il ciclista è stato ricoverato in codice rosso ed è in gravi condizioni all’ospedale di Alessandria.
Mancata precedenza
Intorno alle 16,30 di lunedì 27 gennaio all’incrocio tra la statale 10 e corso Alessandria, all’altezza di Villa Giulia, la Seat Leon condotta dalla 31enne tortonese R.M. si è immessa sulla statale senza dare la precedenza alla Jeep Renegade condotta dalla 34enne pontecuronese L.V. e l’impatto è stato inevitabile. La conducente della Jeep è stata trasportata al pronto soccorso ed ha ricevuto una prognosi di sette giorni.
“Febbraio in musica”
Al via la 45ª edizione di “Febbraio in musica” a cura degli Amici della Musica. Domenica 9 febbraio, alle 21, al teatro Civico, si esibiranno in duo Francesco Manara al violino e Andrea Bacchetti al pianoforte. Francesco Manara è stato primo violino nell’orchestra della Scala e vanta un ricco carnet di esibizioni in Italia e all’estero; Andrea Bacchetti è assai noto al pubblico tortonese. L’ingresso è libero. Prenotazioni alla biglietteria del teatro Civico da martedì a venerdì dalle 16 alle 19, tel. 0131 864488.
“Il silenzio degli eroi”
E’ visibile su YouTube il cortometraggio girato dal tortonese Marcello Vaccari intitolato “Il silenzio degli eroi” dedicato a tutti i caduti e dispersi del regio esercito italiano. Il video (di 4’50) si concentra sui caduti del 38º reggimento della 3ª divisione di fanteria Ravenna ai quali è intitolato il monumento presente sul Castello in viale Amendola (di fianco a Villa Caritas). Il corto è stato realizzato con il patrocinio del comune di Tortona.
Fino al 10 febbraio giornate del farmaco
Dal 4 al 10 febbraio prossimo si terranno le “Giornate di raccolta del farmaco” che il Banco Farmaceutico, in collaborazione con Federfarma il cui presidente provinciale è il dottor Luca Zerba Pagella, organizza ormai da 25 anni. Come noto recandosi in farmacia si potrà acquistare un farmaco da destinare all’associazione che lo devolverà a chi ne ha bisogno e non può acquistarlo. Le farmacie che aderiscono a questa iniziativa sono tutte quelle tortonesi: Bidone, Don Orione, Centrale, Destefanis, Moderna, Oasi e Zerba Pagella e la farmacia Seminara di Alluvioni Piovera. E’ un’occasione per fare del bene da non perdere.
L’occupazione alloggi popolari continua
Alcuni numeri fa avevamo segnalato la notizia della denuncia di alcuni extracomunitari che occupavano abusivamente alloggi delle case popolari site alla caserma Passalacqua. In questi casi l’intervento delle forze dell’ordine portava anche a dover aggiustare le porte di ingresso, forzate, con spese sostenute dal comune. E’ un fatto che si sta ripetendo e che non è limitato solamente alle ultime settimane. In agosto le occupazioni abusive, anche solamente per qualche notte, si erano già verificate e la polizia locale aveva denunciato due extracomunitari. Nei giorni scorsi la procura della repubblica di Alessandria ha notificato al comune la richiesta di archiviazione nei confronti dei due imputati per “tenuità del fatto”. La giunta ha deciso all’unanimità di opporsi a questa decisione dando mandato all’avvocato del comune di procedere. In effetti ormai questi episodi si contano a decine con un danno non irrilevante per le casse comunali e ci pare giusto che l’amministrazione abbia deciso di opporsi. Resta in ogni caso il fatto che occorrerà provvedere in altro modo: nell’attesa che i responsabili delle case popolari assegnino questi alloggi vuoti, sarà bene provvedere a murare le porte, in modo da rendere veramente “quasi” impossibile a questi disperati di entrare nell’abitazione.
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