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Oggi, 5 febbraio, è la Giornata contro lo spreco alimentare, cibo che andrebbe perso per oltre un terzo, secondo la Fao, lungo l’intera catena di approvvigionamento alimentare, dall’azienda, alle famiglie. L’Università di Bologna, in uno studio coordinato da Claudia Giordano, in collaborazione con la Fondazione Barilla, poi diventato “Libro del risparmio”, ha stimato che in Italia si sprecano fino a 500 euro l’anno, una cifra comparabile a quanto spende una famiglia per fare la spesa in un mese. Si occupa di conservazione, avanzi e acquisti. 

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Buone pratiche in città 

A Bologna, nel 2024 il Policlinico Sant’Orsola ha donato 15.023 pasti per un totale di 1653 kg a enti no-profit, provenienti dalle due mense dell’ospedale. Il Policlinico è affiancato da Last Minute Market, nata come spin off dell’Università di Bologna, che offre servizi e realizza progetti finalizzati alla riduzione degli sprechi e dei rifiuti. 

Un progetto nato dalla collaborazione tra l’aeroporto Marconi e Hera, mira a recuperare le eccedenze alimentari provenienti dai bar, ristoranti e distributori automatici presenti all’aeroporto Marconi per destinarle alle mense solidali. 

Il Comune di Bologna, in collaborazione con Hera e Last Minute Market, per prevenire gli sprechi e recuperare le eccedenze alimentari, ha varato un progetto di recupero di eccedenze alimentari, “Non si butta via niente”: possono aderire alla campagna attività e aziende del comune di Bologna che producono alimenti in eccesso e vogliono ridurre i propri rifiuti: esercizi commerciali, mense aziendali e aziende di produzione alimentare.

Vi spiego come fare la spesa risparmiando migliaia di euro l’anno 

Le app anti-spreco

A Bologna, sono attive le anti-spreco, Too-Good-To-Go, Phenix e Squiseat, elaborata all’Unibo, che mirano a faciliatare l’acquisto piatti o prodotti di supermercati, negozi, bar e ristoranti che non sono stati acquistati.

C’è poi lo Sprecometro, la app dell’Osservatorio Internazionale Waste Watcher, sviluppata con l’Università di Bologna e Last Minute Market per generare consapevolezza e conoscenze utili a guidare le scelte individuali nella riduzione e prevenzione dello spreco alimentare e per l’adozione di diete sane e sostenibili.

I consigli di Coldiretti 

L’associazione consiglia la spesa a chilometri zero in filiere corte come i mercati contadini o direttamente dagli agricoltori: “Taglia quasi il 70% lo spreco alimentare dal campo alla tavola rispetto ai sistemi alimentari tradizionali, contribuendo a salvare tasche e ambiente”, è la stima sulla base dei nuovi dati Ispra. 

“Oltre a ridurre gli sprechi lungo i vari passaggi, le filiere corte – ricorda Coldiretti – avvantaggiano anche i consumatori. I cibi in vendita nei mercati contadini sono più freschi e durano di più e perché non devono percorrere lunghe distanze con le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio. Un’opportunità peraltro favorita in Italia dalla presenza della più grande rete europea di vendita diretta dei prodotti agricoli, quella di Campagna Amica, con quasi ventimila punti tra fattorie, mercati, agriturismi, ristoranti e orti urbani”

Ridurre gli sprechi seguendo una serie di accorgimenti, secondo il vademecum elaborato da Campagna Amica. Una sezione consistente del corso per cuochi contadini voluta da Terranostra – Campagna Amica, organizzato in questi giorni da Coldiretti Emilia Romagna verte proprio sulla cucina antispreco nella tradizione contadina e sulla valorizzazione delle materie prime riducendo al minimo qualunque spreco.

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– Importante innanzitutto è programmare la propria spesa, magari facendo la tradizionale lista, ma anche prediligendo acquisti ridotti ma più frequenti. La classica maxispesa quindicinale o mensile negli ipermercati aumenta infatti – ricorda Coldiretti – il rischio di ritrovarsi nel frigo prodotti scaduti.

– Meglio, poi, prediligere i prodotti di stagione, scegliendo la frutta e le verdure al giusto grado di maturazione e conservandola adeguatamente, senza tenere insieme quella che si intende consumare a breve con quella che si prevede di conservare più a lungo. E lo stesso consiglio vale anche per tutti i cibi in generale.

– Occorre inoltre controllare sempre l’etichetta – continua Coldiretti -, in particolare la scadenza, distinguendo tra “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro il…”. Nel primo caso il prodotto va mangiato obbligatoriamente entro la data indicata, mentre il secondo riguarda il termine entro cui il prodotto mantiene le proprietà organolettiche e gustative, o nutrizionali specifiche in adeguate condizioni di conservazione. Al ristorante non ci si deve inoltre vergognare di chiedere la doggy bag, per portare a casa gli avanzi. 

“Proprio la cucina degli avanzi è diventata negli ultimi anni protagonista di blog e programmi, grazie anche ai cuochi contadini di Campagna Amica che hanno riportato sulle tavole le ricette della tradizione rurale. Ricette che – spiega Coldiretti – non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta”. 

Decalogo anti-spreco 

1) Fai la lista della spesa 

2) Procedi con acquisti ridotti e ripetuti nel tempo 

3) Preferisci le produzioni locali e compra nei mercati a km 0

4) Acquista seguendo la stagionalità dei prodotti 

5) Prendi la frutta con il giusto grado di maturazione 

6) Separa le diverse varietà di frutta e verdura

7) Non tenere insieme i cibi che consumi in tempi diversi

8) Controlla sempre l’etichetta 

9) Chiedi la doggy bag al ristorante per consumare a casa gli avanzi

10) Cucina con gli avanzi ricette antispreco

 



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