viaggio nel mondo della biodiversità sonora

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Dall’8 febbraio al 26 ottobre 2025 il Museo di Archeologia e Scienze Naturali “Giuseppe Zannato” di Montecchio Maggiore (VI) ospiterà “Soundiversity. La voce della biodiversità”, una mostra interattiva ideata da Biosphaera e realizzata in collaborazione con il Comune di Montecchio Maggiore. L’esposizione, suddivisa in tre sezioni, accompagna il pubblico in un viaggio spazio-temporale nel mondo acustico, dai suoni primordiali della natura fino alle voci degli esseri viventi che popolano il nostro pianeta.

La mostra si propone di sensibilizzare il pubblico sull’importanza della biodiversità sonora e sull’impatto delle attività umane sulla sopravvivenza delle specie canore. “I musei oggi sono gli archivi della biodiversità”, spiega Roberto Battiston, conservatore naturalista del Museo Zannato, “ma per custodirla e garantirla alle prossime generazioni serve il contributo attivo di tutti. Per questo è importante educare e sensibilizzare il grande pubblico, renderlo partecipe con la citizen-science, fargli toccare con mano i suoi tasselli e ascoltare le sue voci, quelle lontane dei suoi hot-spot quanto quelle vicine intorno a noi, che stanno lentamente scomparendo. Questa mostra apre una nuova porta sul mondo della bioacustica, una scienza di frontiera finalmente oggi accessibile e divertente, da ascoltare e sperimentare”.

L’esposizione include 20 postazioni interattive pensate per un pubblico eterogeneo, dai bambini agli adulti, con attenzione all’accessibilità motoria e sensoriale. Attraverso video, immagini, installazioni sonore e contenuti multimediali, i visitatori potranno esplorare il mondo della bioacustica, una disciplina che studia i suoni della natura e il loro legame con la qualità ambientale.

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Tra le esperienze proposte, i visitatori potranno scoprire come cambia un paesaggio sonoro a causa della perdita di biodiversità, analizzare i canti delle balene, comprendere il fenomeno dell’inquinamento acustico, partecipare a un esperimento collettivo ispirato alla missione Voyager del 1977: scegliere quale voce animale portare nel futuro come messaggio di speranza.

L’inaugurazione, prevista per sabato 8 febbraio 2025, sarà arricchita da un evento musicale a cura del Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza, con la musicista Angela Maria Rossi che interpreterà brani di Debussy e Di Biase, trasformando i suoni della natura in musica.

Soundiversity non è solo una mostra, ma un progetto educativo e scientifico con obiettivi chiari, tra cui: aumentare la conoscenza della biodiversità, sviluppare competenze tecnologiche nei più giovani, promuovere un legame emotivo con la natura e raccogliere dati scientifici utili alla conservazione ambientale.

Uno degli aspetti centrali dell’iniziativa è l’approccio partecipativo: tramite laboratori didattici e percorsi di citizen science, si punta a creare una mappa sonora della biodiversità, raccogliendo almeno 1.200 registrazioni di suoni naturali. L’importanza di preservare i paesaggi sonori è sottolineata anche da studi scientifici recenti, come quello pubblicato su Nature nel 2021, che evidenzia una significativa perdita di diversità nei canti degli uccelli in Europa e America negli ultimi 25 anni.

L’idea di Soundiversity prende spunto dalle riflessioni di Rachel Carson, biologa statunitense autrice del celebre libro “Primavera silenziosa” (1962), considerato un punto di svolta per l’ambientalismo moderno. Carson denunciava l’impatto dei pesticidi sulla fauna selvatica, sottolineando come l’avvelenamento del suolo e delle acque portasse alla scomparsa degli uccelli e al progressivo impoverimento del paesaggio sonoro.

“Dal 1945 (…) irrorazioni, polverizzazioni e vaporizzazioni vengono praticate universalmente sulle colture agricole (…) si tratta di prodotti non specifici che sterminano tutti gli insetti, buoni e cattivi, che impediscono agli uccelli di cinguettare e ai pesci di guizzare nei fiumi e nei torrenti, che coprono ogni foglia di una pellicola mortale.(…)”, scriveva Carson più di 60 anni fa, lanciando un messaggio che resta drammaticamente attuale.

Soundiversity è un progetto innovativo che unisce scienza, arte e tecnologia per risvegliare la consapevolezza ambientale. La mostra invita il pubblico a riflettere su come le azioni di oggi possano influenzare il futuro del pianeta, promuovendo la conoscenza e la conservazione dei paesaggi sonori naturali.

Come afferma l’assessore alla cultura di Montecchio Maggiore Andrea Palma: “Rendere la scienza accessibile è uno dei focus primari dei musei, che proprio in mostre come questa diventano importanti interfacce tra il sapere accademico e i cittadini”.

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Soundiversity, la voce della Biodiversità è un progetto curato da Biosphaera s.c.s. con la collaborazione di Fondazione AIDA, Fondazione ARCA, Associazione Festival della Scienza Verona e con il sostegno di Fondazione Cariverona.

La mostra è visitabile con il biglietto di ingresso al museo dal 8 febbraio al 26 ottobre 2025 nei seguenti giorni e orari:

  • sabato: 15.00 – 18.30
  • domenica: 09.30 – 12.30 | 15.00 – 18.30
  • Per le scuole, tutti i giorni, su prenotazione

Un’occasione imperdibile per scoprire il linguaggio nascosto della natura e il valore della biodiversità sonora.

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