Quei tombini killer di via Postierla …

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I residenti di Via Postierla, non più tardi di qualche mese fa, avevano alzato la voce in maniera fragorosa per mettere in evidenza, per l’ennesima volta, le insidie e i pericoli di quel tratto di strada. Il problema è sempre lo stesso. A poco più di cento metri dall’angolo con Via Stefano Porcari, in direzione funicolare, sono situati gli uffici della ASL, privi di un adeguato e necessario parcheggio. Alla stessa distanza, in direzione Duomo, si trovano gli edifici scolastici.

Duecento metri di tratto stradale ad altissima frequentazione pedonale, soprattutto nell’orario di apertura e chiusura delle scuole e degli uffici ASL. Duecento metri di strada ad altissima insidia e pericolosità per l’incolumità dei tantissimi pedoni che, giocoforza, vi devono transitare quotidianamente.
E la situazione è destinata a peggiorare notevolmente con la “paventata” trasformazione in Casa di Comunità dell’ex ospedale cittadino. Essendo Via Postierla l’unica strada percorribile per raggiungere questa eventuale nuova struttura, il traffico aumenterebbe in maniera esponenziale e, conseguentemente, crescerebbero il tasso di pericolosità e il livello di inquinamento dell’aria nella zona.

Sono tanti, e mai risolti in maniera definitiva, i punti critici che fanno di questa strada uno dei tratti più pericolosi dell’intero territorio orvietano. Non vi è alcun marciapiede che permetta il transito sicuro dei pedoni. A parte una scarsa e poco incisiva segnaletica che indica il limite di 30 km orari, non vi sono reali ed efficaci dissuasori di velocità. Col calare delle tenebre, la scarsa illuminazione costituisce un’ulteriore grave criticità e un ulteriore fattore di pericolo per i residenti. In parecchie circostanze si è sfiorata la tragedia. Pochi giorni prima del Santo Natale, un’anziana signora che camminava in direzione ASL, all’altezza di Via Stefano Porcari, è stata sfiorata da un’auto diretta a Piazza Cahen, il cui conducente sembrava aver scambiato quel tratto di strada per un circuito di Formula Uno. Per fortuna, la signora ha avuto la prontezza di riflessi di aggrapparsi alla parete del muro adiacente, evitando miracolosamente una rovinosa caduta a terra.

Di pochi giorni fa l’ennesimo caso ad alto rischio: una giovane madre, uscita da uno dei vicoletti per accompagnare il figlio a scuola, ha rischiato di essere travolta, insieme al bambino, da un’auto che sfrecciava ben oltre il limite di 30 km orari imposto dalla segnaletica, ormai chiaramente inefficace e assolutamente inutile.
I residenti della zona hanno chiesto più volte interventi risolutivi per una seria messa in sicurezza della strada. Poiché due dossi sopraelevati sono stati posizionati a inizio strada, venendo da Piazza Cahen, non si comprende perché non se ne possa inserire un altro, utilissimo e necessario, all’altezza del “cipresso” o degli edifici scolastici.
Molti residenti hanno anche richiesto l’installazione di efficaci rilevatori di velocità, come avviene in tanti altri centri abitati, considerando che il tratto stradale è scarsamente illuminato e privo di marciapiedi in entrambi i sensi di marcia. Ma non c’è stato verso.

Altro grave fattore di pericolo sono i numerosi “tombini killer”, che nel tempo si sono trasformati in vere e proprie buche, pericolosissime soprattutto per chi viaggia su due ruote e che, per evitarle, è costretto a procedere con manovre rischiose a zig-zag.
Assolutamente inutili le solite riunioni organizzate ciclicamente dai partiti o dai movimenti politici, con la solita, sterile presenza del responsabile di turno della sicurezza stradale, il quale ripete a cantilena che è difficile trovare soluzioni ma che si “applicherà per trovare qualcosa”.

I residenti di Via Postierla sono stanchi delle solite chiacchiere e delle solite prese in giro attuate dai politicanti di turno, di ogni colore politico. Sono stanchi di rischiare, ogni volta che devono raggiungere gli uffici della ASL o accompagnare i propri figli a scuola, di essere travolti da qualche automobilista che sfreccia a folle velocità. (P.D.P)

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