Ballo di primavera. Meloni si prepara al nuovo giro di nomine nelle spa di Stato

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Primavera tempo di nomine. Con la bella stagione arriveranno i rinnovi nelle partecipate pubbliche e la politica già si prepara al gran ballo. Un’anteprima è già andata in scena dentro Ferrovie dello Stato con i passaggi di manager tra una partecipata e l’altra. Giampiero Strisciuglio è diventato amministratore delegato di Trenitalia, al posto di Luigi Corradi, passato alla nuova divisione Fs International. Al posto di Strisciuglio in Rfi, il gestore della rete, è stato chiamato da Anas, Aldo Isi, sostituito a sua volta da Claudio Gemme. Una volta chiusi i bilanci del 2024 toccherà alle partecipate dirette del ministero dell’Economia e a quelle di Cassa Depositi e Prestiti. Circa  400 poltrone da rimpiere tra marzo e giugno (contando anche i colleghi sindacali). Per Giorgia Meloni e per il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, arriverà il momento di mediare sugli appetiti dei partiti. Il caos attorno alla Rai dove ancora non si riesce a dare il via libera parlamentare alla nomina di Simona Agnes presidente Rai in quota Forza Italia, è di monito. Al Mef spetterà direttamente decidere i vertici di Invitalia; di Sace, il gruppo assicurativo pubblico, di Giubileo 2025, la in-house incaricata di seguire i lavori per l’anno Santo nella Capitale, e di Arexpo, la società che deve valorizzare le aree dell’Expo 2015 a Milano.

In tutte, al momento, sono in sella manager chiamati dal governo presieduto da Mario Draghi e al momento il quadro non prevede grandi scossoni con il nuovo corso meloniano. Anche se forse è ancora troppo presto. Per Invitalia, l’agenzia per l’attrazione degli investimenti coinvolta nell’attuazione e nella gestione delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, la scelta per l’amministratore delegato era ricaduta sotto Draghi su Bernardo Mattarella, chiamato da Mediocredito centrale. Per il top manager si ipotizza una riconferma. Più complessa la partita in Sace, dove comunque l’amministratrice delegata Alessandra Ricci può contare su alcune carte a suo favore. Negli ultimi anni la società ha allargato il suo raggio d’azione. Il nuovo passo sarà fungere da riassicuratore per le compagnie così da bilanciare il rischio assunto con l’obbligo di dover stipulare con le imprese polizze contro le catastrofi naturali. La manager, che ha lavorato ad alcuni prodotti offerti negli ultimi anni alle pmi, è stata inoltre al tavolo del G7, tra i manager italiani seduti al tavolo dei capi di Stato e di governo, assieme a Larry Fink, ceo di BlackRock, il più grande gestore patrimoniale al mondo, e al numero uno di Microsoft, Satya Nadella.

I pezzi da novanta della tornata sono però quelli che ricadono sotto Cdp, la spa del Tesoro che funge anche da cassaforte per le partecipazioni strategiche.  Andranno a rinnovo tre quotate – Fincantieri, Snam e Italgas – oltre a due aziende chiave quali Autostrada per l’Italia e Simest, la società che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Il capitolo Aspi è il più aperto. La società è controllata dalla holding Hra dove sono presenti i rappresentanti degli azionisti (Cdp 51%, Blackstone e Macquarie 24,5% a testa). L’ad Roberto Tomasi ha ora aperto il dossier dell’approvazione del piano economico-finanziario, ossia dello schema degli investimenti che giustificano i costi applicati agli automobilisti. I progetto prevede investimenti per circa 36 miliardi. Allo stesso tempo la società è quella attorno a cui circolano più nomi. La rosa dei papabili è folta a partira da Antonino Turicchi, già presidente di ItaAirways sostituito nella nuova governance della compagnia dopo l’ingresso di Lufthansa, da Sandro Pappalardo. Una ipotesi in continuità potrebbe essere la promozione di Amedeo Gagliardi, attuale braccio destro di Tomasi e oggi vicedirettore generale. Nei mesi scorsi è circolato anche l’ipotesi di un approdo di Paolo Gallo, attuale numero uno di Italgas, che ha comunque buone chance di conferma alla guida di quello che è uno dei maggiori operatori europei con l’acquisizione nei mesi scorsi di 2i Rete Gas.

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Un discorso analogo vale per Pierroberto Folgiero in Fincantieri. Il manager, in sella da maggio 2022, lavora a singerie e alleanze europee. Il 2025 dovrebbe essere l’anno dell’utile per il gruppo triestino. Lo schema attorno a Fincantieri prevede anche la conferma alla presidenza di Biagio Mazzotta, entrato in azienda ad agosto, coprendo così l’incarico dopo la morte del generale Claudio Graziano e liberando la poltrona di Ragioniere Generale dello Stato, lasciandola a Daria Perrotta. All’epoca, secondo quanto emerso,  Mazzotta aveva anche ricevuto rassicurazioni  sulla riconferma alla presidenza della quotata pubblica una volta scaduto l’attuale consiglio d’amministrazione. 



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