PNRR: I ritardi nell’attuazione del piano, Molise tra le regioni che fanno peggio #adessonews

La situazione a livello nazionale

Già a inizio 2024, la Corte dei Conti dell’Unione Europea aveva lanciato un allarme sui ritardi che affliggono l’attuazione del PNRR in diversi paesi membri, Italia compresa. Secondo il rapporto, le richieste di pagamento presentate dall’Italia entro la fine del 2023 sono risultate “notevolmente inferiori” rispetto agli obiettivi stabiliti negli accordi iniziali. E l situazione non è certamente migliorata nel 2024…

Un’analisi dettagliata della situazione italiana mostra una particolare criticità nella gestione del tempo e delle risorse. Entro il 2026, infatti, ben il 62% degli investimenti previsti dovrà essere completato. Ma il vero problema si concentra negli ultimi mesi di attuazione: entro agosto 2026, sarà necessario realizzare il 28% delle misure ancora in sospeso, che corrispondono al 19% dei fondi previsti.

Il divario tra le riforme già attuate e gli investimenti ancora da realizzare è stato attribuito alla struttura del piano, che ha concentrato le riforme nella fase iniziale, lasciando la maggior parte degli investimenti più complessi per la fine del periodo di attuazione.

La situazione in Molise

A livello regionale, il Molise è una delle aree italiane più in difficoltà nell’attuazione del PNRR. A fine 2023, solo il 10% dei fondi assegnati alla regione era stato effettivamente utilizzato, ponendo il Molise in una posizione di significativo ritardo rispetto alle altre regioni italiane. E l’avanzamento dei progetti nel 2024 non ha certo brillato. In parole povere: i ritardi c’erano ed i pochi passi avanti fatti finora nel 2024 non hanno consentito di rimettere i progetti sui binari.

Le risorse totali del PNRR stanziate per il Molise ammontano a 5,9 miliardi di euro, pari a circa 20mila euro per ogni abitante della regione. Questi fondi sono destinati a 2.924 progetti, di cui 1.018 riguardano la transizione ecologica, 973 la digitalizzazione, e 405 il settore dell’istruzione e università. I progetti rimanenti sono legati ad aree come infrastrutture, cultura, turismo e inclusione sociale. La maggior parte dei fondi, 4,33 miliardi di euro, è stata destinata alla transizione ecologica, mentre circa 2 miliardi sono destinati alle infrastrutture, e solo 81 milioni alla sanità, un settore particolarmente critico in Molise.

Nonostante i numerosi progetti di digitalizzazione in corso, le risorse stanziate risultano modeste rispetto alle esigenze di una regione che deve mettersi al passo con il resto d’Europa. Dei 5,9 miliardi di euro totali, solo 814 milioni sono destinati alla digitalizzazione, un valore insufficiente per colmare il divario tecnologico-innovativo del Molise. Se consideriamo, ad esempio, il progetto di digitalizzazione del patrimonio culturale, sono stati stanziati appena 400.000 euro per la digitalizzazione di beni librari. Iniziative come queste, pur rilevanti, restano limitate nella loro portata. Anche la digitalizzazione delle reti idriche, pur con uno stanziamento di 54 milioni di euro, è solo una parte della strategia complessiva.

Un’altra iniziativa di potenziale rilievo potrebbe essere il progetto EDIHAMo (European Digital Innovation Hub), che mira a promuovere servizi digitali avanzati, come Intelligenza Artificiale e High Performance Computing, in collaborazione con l’Abruzzo. Questo progetto coinvolge PMI e PA locali in settori strategici come Agroalimentare, Turismo e ICT, facilitando la comunicazione tra imprese e centri di ricerca. Tuttavia, il problema di fondo é sempre lo stesso: senza un’implementazione efficace e risorse adeguate, anche iniziative di questo tipo rischiano di non portare i risultati sperati.

Complessivamente, la scarsa quantità di fondi destinati all’innovazione o alla creazione di hub di innovazione dimostra la necessità di una maggiore attenzione a progetti che possano spingere il Molise verso il futuro e sostenere una ripresa economica duratura.

Inoltre, i problemi già evidenziati per il settore edile dall’ACEM-ANCE Molise, sono in verità trasversali a tutti i settori impegnati coi fondi PNRR, con tre principali problematiche che ne stanno rallentando il processo: ritardi nei pagamenti, difficoltà burocratiche, e complessità normativa. Questi problemi non solo stanno rallentando l’attuazione degli interventi previsti, ma in alcuni casi potrebbero portare addirittura alla sospensione dei lavori in corso.

L’importanza di una leadership competente

Allocare risorse, anche ingenti, a progetti utili risulta inefficace senza una catena di competenze adeguate. Dal project manager sul campo fino al direttore generale, è fondamentale un coordinamento che garantisca tempistiche, uso efficiente delle risorse e il raggiungimento degli obiettivi. Questo è uno dei problemi chiave del Molise: la regione manca di profili altamente qualificati e di lunga esperienza ai quali le autorità regionali possono delegare la gestione dell’attuazione dei progetti. Senza una leadership progettuale competente, il PNRR in Molise potrebbe non raggiungere nessun traguardo significativo, compromettendo anche l’accesso ai fondi ancora disponibili.

Il rischio, quindi, è che il Molise perda una storica opportunità di rilancio economico, vanificando gli sforzi fatti finora e mettendo in pericolo il futuro delle generazioni che dovrebbero beneficiare del PNRR. Con un piano ambizioso come il PNRR, l’efficienza nella gestione del tempo e delle risorse è fondamentale. Ritardi come quelli emersi possono compromettere l’intero progetto e richiedono risposte immediate. La scadenza del 2026 è dietro l’angolo, e ogni giorno o settimana di ritardo aumenta il rischio di non completare i progetti nei tempi stabiliti, sancendo la perdita definitiva dei fondi.

*Salvino A. Salvaggio, PhD, molisano, già Capo di Gabinetto all’estero, è esperto di gestione di grandi progetti e investimenti in innovazione, ex-direttore del maggiore hub per l’innovazione del Medioriente. Recentemente ha anche pubblicato un manuale di management degli enti culturali; a breve ne pubblicherà un secondo sulla trasformazione digitale.