Lo “strano caso Zanchetta”. È definitiva la condanna del Vescovo emerito di Orán in Argentina per abusi sessuali sui seminaristi

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Il 3 febbraio 2025 è stata depositata [QUI] la sentenza della I Sezione della Corte d’appello di Salta in Argentina ha confermato la condanna emessa dal Tribunale di Prima Istanza, la II Sezione del Distretto Giudiziario di Orán il 4 marzo 2022 a 4 anni e 6 mesi di reclusione effettiva di Mons. Gustavo Óscar Zanchetta, per essere stato riconosciuto colpevole di abusi sessuali semplici continuati e aggravati in quanto ministro di culto religioso riconosciuto a danno dei due ex seminaristi che lo avevano denunciato [Lo “strano caso Zanchetta”. Un bambino onnipotente amico di Francesco, condannato per abuso sessuale in Argentina. Uno degli abusati parla per la prima volta con la stampa. Nun fa na piega – 11 marzo 2022].

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Quindi, la condanna dell’amico di Papa Francesco, dal 1° agosto 2017 Vescovo emerito di Orán, diocesi con sede nella città di San Ramón de la Nueva Orán nel nord dell’Argentina, è diventata definitiva dopo il rigetto dell’appello presentato dalla difesa. Nella sentenza, dopo l’esame del ricorso in Cassazione presentato dalla difesa del Vescovo Zanchetta, i giudici Virginia Solórzano e Pablo Arancibia della Corte d’appello hanno sottolineato l’importanza della testimonianza delle vittime, due seminaristi della Diocesi di Orán, e la corretta valutazione delle prove. Inoltre, ha sottolineato la validità della sentenza del 2022, impugnata dalla difesa di Zanchetta, ritenendo che le eccezioni ad essa presentate non siano sufficienti a riformare la condanna. “La sentenza impugnata è valida e non presenta vizi o falle arbitrari nei procedimenti di formazione della condanna, poiché gli aspetti più rilevanti del complesso probatorio sono stati esposti secondo le regole della logica e le eccezioni presentate nell’ambito del ricorso per cassazione, che si limitano ad un’analisi parziale e decontestualizzata delle prove, non è sufficiente a ribaltare la condanna”, hanno affermato i giudici della Corte d’appello.

Il 29 luglio 2016 il Vescovo Zanchetta si era allontanato dalla Diocesi di Orán, spiegando qualche giorno dopo in una lettera che aveva un problema di salute non meglio precisato. In realtà erano iniziate a circolare voci riguardo ad accuse di violenze sessuali. Qualche giorno dopo, il Vicario Generale della Diocesi di Orán, Don Gabriel Acevedo, ha comunicato alla Conferenza Episcopale Argentina che Zanchetta era ospite dell’Arcivescovo metropolita di Corrientes, Mons. Andrés Stanovnik, OFM.

Il 1° agosto 2017 Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Orán adducendo motivi di salute di Mons. Zanchetta e il 19 dicembre 2017 lo ha nominato in Vaticano Assessore dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, incarico inesistente e creato appositamente per lui. Nel 2019, quando le accuse contro di lui divennero pubbliche, fu rimosso dal suo incarico, mentre veniva svolta un’indagine preliminare guidata dall’Arcivescovo metropolita di Tucumán, Mons. Carlos Alberto Sánchez. Il Direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, in una dichiarazione del 4 gennaio 2019 ha dichiarato: «Durante l’istruttoria Monsignor Zanchetta si asterrà dal lavoro».

Tuttavia, nel 2020, il Vescovo Zanchetta è tornato in Vaticano per continuare il suo lavoro presso l’APSA. Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha dichiarato alla CNA che ciò «non interferisce in alcun modo con le indagini». Nel settembre del 2021 è cessato dall’incarico.

Nel 2022, quando si è avuta notizia della sentenza della giustizia civile argentina contro il Vescovo Zanchetta, la Conferenza Episcopale Argentina ha espresso la sua vicinanza alle vittime insieme a una «forte e sincera richiesta di perdono».

Pochi mesi dopo la condanna, gli furono concessi gli arresti domiciliari, che scontò in una casa di riposo per sacerdoti anziani presso il Monastero di Nostra Signora della Valle di Nueva Orán, dell’Ordine dell’Immacolata Concezione-Madri Francescane Concezioniste. Interrogato sul beneficio degli arresti domiciliari nei locali della Diocesi di Orán, il Vescovo Luis Antonio Scozzina, OFM, ha definito il suo gesto «un atto di carità» da parte di una Chiesa che «non volta le spalle». Al di là della condanna da parte della giustizia civile, il Vescovo Scozzina ha indicato che «in ambito Cattolico la responsabilità è anche quella di prendersi cura della persona condannata, non di espellerla».

Alla fine del 2024 si è saputo che il tribunale aveva autorizzato il Vescovo Zanchetta a recarsi a Roma per cure mediche, ma secondo il sito web El Tribuno non sarebbe ancora tornato ad Orán.

Papa Francesco ha fatto riferimento al caso di Mons. Zanchetta in un’intervista rilasciata nel 2019 alla giornalista dell’emittente messicana Televisa, Valentina Alazraki. Rispondendo alle domande su come aveva gestito il caso, il Santo Padre ha chiarito che prima delle dimissioni di Mons. Zanchetta dalla Diocesi di Orán, circolavano accuse legate ad immagini intime inviate dal suo cellulare, situazione dalla quale Mons. Zanchetta si è difeso sostenendo di essere stato hackerato. «Si è difeso bene, quindi di fronte all’evidenza e a una buona difesa, c’è il dubbio, ma, in dubio pro reo [in caso di dubbio, a favore dell’imputato]», disse allora Papa Francesco.

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Le accuse contro Zanchetta vertevano anche sulla cattiva gestione finanziaria e sul trattamento riservato al clero. In risposta a questa denuncia di abuso, «l’ho portato qui e gli ho chiesto di dimettersi. Molto chiaro. L’ho mandato in Spagna per sottoporsi a un test psichiatrico», ha detto il Papa, e poiché il medico gli aveva consigliato di recarsi a Madrid una volta al mese per continuare la cura, «non gli conveniva tornare in Argentina» e lui è rimasto in Vaticano come Consigliere dell’APSA.

Una volta nominato il 6 aprile 2018 il successore di Mons. Zanchetta, Mons. Luis Antonio Scozzina, OFM, il Santo Padre ordinò un’indagine preliminare sulle accuse e incaricò l’Arcivescovo di Tucumán di dirigere il procedimento. Una volta ottenuti i risultati, il Papa ha ritenuto necessario indire un processo. «Poi l’ho trasmesso alla Congregazione per la Dottrina della Fede», ha spiegato. «Non sono rimasto seduto con le mani in mano fin dall’inizio di questo caso», ha affermato.

L’insabbiatore-negazionista Mons. Scozzina, amico di Papa Francesco come Zanchetta, è stato consacrato da un altro amico stretto di Papa Francesco (e così siamo a tre), Mons. Andrés Stanovnik, OFM, co-consacrante Mons. Mario Antonio Cargnello, Arcivescovo metropolita di Salta, già Vescovo de la Nueva Orán (dal 7 aprile 1994 al 24 giugno 1998). Come abbiamo riferito il 23 febbraio [QUI], nella seconda udienza del processo di primo grado era emerso, che secondo alcuni testimoni Mons. Scozzina ha tentato di orientare i seminaristi, invitando un avvocato suo amico a venire a consigliargli prima di andare alla procura. Pensavano che fosse il loro difensore. Niente da vedere con questo, visto che lo hanno trovato in Aula come difensore di Zanchetta.

Nella sua dichiarazione resa per iscritto durante il processo, Mons. Scozzina ha affermato di aver avuto colloqui formali con i denuncianti. Ha spiegato che tra agosto e dicembre 2018 le interviste si sono svolte in vescovado e che ha chiesto a tutti coloro che avevano qualcosa da riferire di farlo per iscritto in modo che potesse poi presentare le relazioni a Roma. Ha precisato che la Congregazione per i Vescovi ha nominato Mons. Carlos Alberto Sánchez incaricato dell’indagine previa del processo canonico. Ha detto di aver incontrato i seminaristi dell’epoca di Mons. Zanchetta ad Orán e molti hanno espresso «disagio» nei suoi confronti, hanno parlato di «trattamento discriminatorio, alcuni si sono sentiti molestati» e ha fatto riferimento a un «conflitto relazionale». Ma ha aggiunto di non aver ricevuto alcuna denuncia di abuso sessuale. Riguardo ai seminaristi denuncianti, ha detto di aver incontrato due volte MC, che gli ha parlato delle «difficoltà» che ha avuto con Mons. Zanchetta e che le ha espresse per iscritto dopo aver presentato la denuncia penale. Ha assicurato di aver spianato la strada alla denuncia degli ex-seminaristi, ma ha negato essere a conoscenza dei presunti abusi e ha parlato di percezioni: ha riferito che l’accusatore GFLG gli aveva detto che «si è sentito abusato dalle espressioni affettuose del vescovo». Ha detto che sia GFLG che l’accusatore MC gli hanno rassegnato le dimissioni nel 2018 adducendo «motivi personali». In seguito, ha affermato di sapere che i più vicini a Don Martín Alarcón (ex Vicario Generale e ex Rettore del Seminario Giovanni XXIII della Diocesi di Orán) sono stati «indotti a sporgere denuncia presso l’ufficio del pubblico ministero». Ha aggiunto di «essere al corrente» che il seminarista identificato come uno dei favoriti di Zanchetta «ha sentito pressioni» da parte dell’accusa e dei media per denunciare Zanchetta.

Nelle motivazioni della sentenza di condanna di primo grado di Mons. Zanchetta, la Corte argentina aveva evidenziato che la gerarchia della Chiesa Cattolica Romana era a conoscenza degli abusi sessuali a danno di due ex-seminaristi che l’hanno denunciato, che ha manipolato le informazioni e che le ha resi pubblici solo dopo le denunce penali [Lo “strano caso Zanchetta”. I giudici argentini affermano che la gerarchia ecclesiastica era a conoscenza degli abusi sessuali, ha manipolato le informazioni e le ha rese pubbliche solo dopo le denunce penali – 15 marzo 2022].

Mentre la giustizia civile in Argentina, nonostante pressioni e interferenze “dall’alto”, dopo la sentenza di primo grado, in appello ha reso la condanna di Mons. Zanchetta definitiva, siamo ancora in attesa di capire dove è finito il processo canonico (in corso?) davanti alla Congregazione (nel frattempo diventata Dicastero) per la Dottrina della Fede in Vaticano, annunciato con la gran cassa da Papa Francesco su un volo papale ai vaticanisti embedded [Lo “strano caso Zanchetta”. Dopo la condanna in Argentina si attende notizie del processo canonico alla Congregazione per la Dottrina della Fede – 7 marzo 2022].

La nostra copertura dello “strano caso Zanchetta”

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Lo “strano caso Zanchetta”. I giudici argentini affermano che la gerarchia ecclesiastica era a conoscenza degli abusi sessuali, ha manipolato le informazioni e le ha rese pubbliche solo dopo le denunce penali – 15 marzo 2022
Lo “strano caso Zanchetta”. Un bambino onnipotente amico di Francesco, condannato per abuso sessuale in Argentina. Uno degli abusati parla per la prima volta con la stampa. Nun fa na piega – 11 marzo 2022
Lo “strano caso Zanchetta”. Dopo la condanna in Argentina si attende notizie del processo canonico alla Congregazione per la Dottrina della Fede – 7 marzo 2022
Processo Zanchetta: quattro anni e mezzo di carcere per il Vescovo emerito di Orán (Argentina), amico di Papa Francesco – 4 marzo 2022
Il sesto giorno del processo a carico del Vescovo emerito di Orán, Mons. Gustavo Zanchetta: ieri i pm hanno chiesto 4 anni e 6 mesi di reclusione effettiva e arresto immediato. Oggi 4 marzo la sentenza – 4 marzo 2022
Il quinto giorno del processo a carico del Vescovo emerito di Orán, Mons. Gustavo Zanchetta. Le argomentazioni conclusive delle parti in diretta su YouTube il 3 marzo – 26 febbraio 2022
Il quarto giorno del processo a carico del Vescovo emerito di Orán, Mons. Gustavo Zanchetta. Le perizie psicologiche hanno evidenziato che gli accusatori sono credibili – 24 febbraio 2022
Il terzo giorno del processo a carico del Vescovo emerito di Orán, Mons. Gustavo Zanchetta. Cittadini davanti al Tribunale: «I peccati saranno perdonati ma i crimini puniti!» – 23 febbraio 2022
Il secondo giorno del processo a carico del Vescovo emerito di Orán, Mons. Gustavo Zanchetta – 22 febbraio 2022
Oggi è iniziato ad Orán il processo a carico del Vescovo Zanchetta, che respinge le accuse. I due ex seminaristi confermano quanto denunciato – 21 febbraio 2022
Lo “strano caso Zanchetta”. Al via il processo in Argentina a carico del Vescovo emerito di Orán. La Santa Sede non ha inviato i fascicoli del processo canonico richiesti su istanza della difesa – 17 febbraio 2022





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