Sostenibilità e innovazione al Symposium del real estate

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L’International Real Estate Symposium, giunto alla sua seconda edizione, si è confermato un evento di rilievo per il settore immobiliare, riunendo oltre 500 operatori a Milano. Organizzato dall’imprenditore immobiliare Andrea Maurizio Gilardoni, il Symposium ha affrontato temi chiave come la sostenibilità, il proptech, la rigenerazione urbana, le nuove tecnologie e l’efficienza energetica, articolandosi in quattro tavole rotonde e diversi approfondimenti individuali. Con la partecipazione di 30 relatori provenienti dal mondo accademico, dalle imprese e dalle associazioni di settore, l’evento ha offerto una panoramica completa sulle sfide e le opportunità del mercato immobiliare italiano e internazionale.

Tra i momenti più significativi dell’evento, spicca la tavola rotonda dedicata al tema della sostenibilità e ambiente nel real estate, moderata da Cristina Giua, giornalista di Economy. I relatori Elisa Orefice (CSD Ingénieurs), Laura Scrimieri (OGB Group), Massimo Duroni (Politecnico di Milano) e Francesco Pezzo (PPG Architectural Coatings Italy) hanno esplorato aspetti cruciali come l’efficienza energetica, l’economia circolare, le certificazioni sostenibili, l’innovazione nei materiali e la rigenerazione urbana.

La transizione energetica e le certificazioni sostenibili

Ad aprire il dibattito è stata Laura Scrimieri, vicepresidente vicaria di AREL e co-CEO di OGB Group, che ha sottolineato come la sostenibilità si traduca in un approccio sistemico e multidisciplinare. “La sostenibilità energetica parte da una progettazione di qualità che integra prestazioni passive dell’edificio e approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili. Non si possono separare aspetti come biodiversità, consumo idrico e qualità dell’aria e della luce”. Scrimieri ha inoltre evidenziato l’importanza di protocolli come LEED, WELL e BREEAM, che non solo migliorano il benessere fisico e psicologico di chi vive negli edifici, ma aumentano anche il loro valore di mercato fino al 20%. Tuttavia, ha messo in guardia sui costi di applicazione di questi sistemi, che devono essere integrati già nella fase progettuale per risultare sostenibili.

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Economia circolare e il ruolo del cantiere sostenibile

Elisa Orefice, responsabile del dipartimento sostenibilità di CSD Ingénieurs, ha portato l’attenzione sul concetto di economia circolare applicato all’edilizia. “Ogni progetto deve fissare obiettivi misurabili, pensare al ciclo di vita dell’edificio e al riuso dei materiali, non solo per oggi ma anche per il futuro”. Ha spiegato quanto sia cruciale monitorare l’intervento anche dopo la consegna dell’opera, affidando a un garante della sostenibilità il compito di preservare il valore dell’immobile nel tempo. Inoltre, ha proposto l’introduzione del passaporto dei materiali, un catalogo che documenta il tipo di materiali utilizzati e le modalità di montaggio e smontaggio, permettendo di favorire il riciclo al termine del ciclo di vita dell’edificio. “Il cantiere è spesso la parte più disastrosa del processo: è qui che dobbiamo essere vigili per gestire il consumo di energie e risorse”, ha aggiunto.

Innovazione nei materiali e design per il futuro

Massimo Duroni, architetto e docente al Politecnico di Milano, ha invece messo l’accento sull’innovazione nei materiali e sull’importanza di progettare edifici con un approccio orientato al futuro. “Non esiste un materiale intrinsecamente sostenibile; è il sistema in cui viene utilizzato a fare la differenza”, ha spiegato. Ha citato esempi come il design for disassembly, che consente di progettare strutture facilmente smontabili, riducendo i tempi e i costi del cantiere. “Dobbiamo fare ciò che facevano i nostri nonni, ma con le tecnologie di oggi”, ha affermato, sottolineando come la durata e la qualità degli edifici siano fondamentali per garantire sostenibilità e valore nel tempo.

Rigenerazione urbana e urbanismo tattico

Francesco Pezzo ha affrontato il tema della rigenerazione urbana, con uno sguardo innovativo sull’urbanismo tattico: un approccio basato sulla collaborazione con le comunità locali per riqualificare spazi urbani e periferie. “L’urbanismo tattico parte dal basso: ascolta gli abitanti, coinvolge nella co-progettazione e porta alla realizzazione di interventi che migliorano il comfort abitativo e urbano”. Ha citato esempi concreti come i progetti di Torino e Settimo Torinese, dove spazi degradati sono stati trasformati in luoghi di aggregazione sociale, come campi da basket o aree per eventi culturali. “Questi interventi dimostrano come il confine tra interno ed esterno si stia dissolvendo, con materiali e design che creano continuità tra la casa e lo spazio pubblico”, ha spiegato Pezzo. Ha inoltre enfatizzato l’importanza del colore e del comfort visivo, che contribuiscono al benessere psicologico degli abitanti.

La visione di Gilardoni sulla sostenibilità

Andrea Maurizio Gilardoni, promotore del Symposium, ha ribadito l’importanza della collaborazione e della multidisciplinarietà per affrontare le sfide del settore immobiliare. “La resilienza e il desiderio di sviluppo sono le leve su cui può contare il real estate italiano per compiere il salto tecnologico ed energetico necessario”, ha dichiarato. Ha inoltre sottolineato come la sostenibilità non sia solo un obiettivo etico, ma anche un’opportunità economica, soprattutto in un contesto normativo che richiede l’adeguamento energetico degli immobili entro il 2030. “Siamo davanti a una scelta: o mettiamo mano al nostro patrimonio edilizio o la transizione non sarà possibile”, ha aggiunto.

Verso un futuro sostenibile

La tavola rotonda ha dimostrato come la sostenibilità nel real estate non sia più solo una questione ambientale, ma un elemento strategico che incide sul valore degli immobili e sulla qualità della vita delle persone. Le testimonianze dei relatori hanno evidenziato la necessità di un approccio integrato che tenga conto di aspetti energetici, sociali e culturali, promuovendo innovazioni tecnologiche e pratiche di economia circolare. Come ha concluso Pezzo: “La parola chiave è responsabilità: solo con una visione condivisa e l’impegno di tutti possiamo creare un mercato immobiliare capace di affrontare le sfide del futuro”.



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