(Teleborsa) – I dati più recenti del Barometro CRIF, basati su fonte EURISC, rivelano che nei primi nove mesi del 2024 le richieste di prestiti da parte delle famiglie italiane hanno subito una leggera flessione, pari a -1,1%. Tuttavia, l’importo medio richiesto è aumentato in modo significativo, raggiungendo i 9.260 euro, con una crescita del 9,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’analisi conferma che, nonostante la stabilità della domanda, il bisogno di liquidità è in crescita, probabilmente per far fronte a progetti più impegnativi o esigenze straordinarie.
Entrando nel dettaglio delle diverse tipologie di prestito, si osserva una dinamica divergente: i prestiti personali hanno segnato un incremento del 10,3%, mentre quelli finalizzati hanno subito un calo del 10,3%. La tendenza è confermata anche nel solo mese di settembre, in cui le richieste di prestiti finalizzati sono diminuite del 12,3%, mentre i prestiti personali si confermano la tipologia preferita dalle famiglie, con una crescita del 13,8%. Inoltre, quasi la metà delle richieste totali riguarda importi inferiori ai 5.000 euro, evidenziando un approccio prudente e la preferenza per piccoli finanziamenti.
“Il comparto dei prestiti sta registrando una crescita moderata e talvolta faticosa. Tuttavia, l’innovazione tecnologica e l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale restano un volano imprescindibile per un cambio di passo in un mercato in rapida trasformazione. La digitalizzazione dei processi e dei canali di erogazione è infatti essenziale per ottimizzare le operazioni e, in alcune aree, ridurre i tempi di gestione, permettendo agli operatori di mantenere la competitività. Infatti, sono proprio i player non tradizionali a farsi sempre più spazio sul mercato, proprio in virtù di un modello di business agile e altamente digitalizzato”, spiega Simone Capecchi, Executive Director di CRIF.
Per quanto riguarda la distribuzione delle richieste di prestito, quasi una su due (48,8%) riguarda importi inferiori ai 5.000 euro. Anche in termini di durata del rimborso, si nota che una quota significativa (30,0%) sceglie piani superiori ai cinque anni, un segnale di cautela da parte delle famiglie nel non appesantire troppo il bilancio con rate elevate. Guardando all’età dei richiedenti, la fascia 45-54 anni rappresenta il 23,3% del totale delle domande, seguita da quella tra i 35 e i 44 anni con il 20,4%.
I dati CRIF evidenziano, inoltre, come il settore dei prestiti sia in una fase di evoluzione, in cui il supporto della tecnologia e una maggiore attenzione alle esigenze dei consumatori sono fattori cruciali per garantire la competitività e la sostenibilità del comparto.
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