perde 8 posizioni ma è la migliore delle province laziali seconda solo a Roma #adessonews

RIETI – Rieti arretra di 8 punti nella classifica del BenVivere 2024 e si attesta al 61esimo posto, che in termini percentuali significa una perdita dello 0,33 rispetto all’anno precedente. Rieti è tuttavia seconda tra le province laziali, appena dietro la Capitale che invece si piazza in 46esima posizione (-7). Fa meglio di Frosinone in 71esima posizione (+6), di Viterbo in 78esima posizione (-8) e di Latina in 84esima posizione (-3). È quanto emerge dal nuovo rapporto presentato nel corso della sesta edizione del Festival nazionale dell’Economia civile. L’indagine, coordinata da NeXt Economia contiene le classifiche sul “BenVivere” e sulla “Generatività” delle province italiane. 

Il “ben vivere” misura la qualità della vita attraverso vari indicatori come la sicurezza, la salute, il lavoro, l’ambiente, la cultura e l’inclusione. Mentre per “generatività” s’intende la capacità delle province di “accendere” il singolo affinché abbia un impatto positivo sulla cittadinanza. E qui Rieti scala la classifica di 18 posizioni e si piazza al 77esimo posto. Dalla classifica del BenVivere emerge che Bolzano perde il podio in favore di Pordenone. Nella top 10 delle province in cui si vive meglio figurano quattro nuovi ingressi: Trieste in quarta posizione (+19), Rimini in settima (+23), Udine in ottava (+11) e Parma in nona (+2). A completare il quadro c’è il Firenze che resta stabile al quinto posto e Trento in sesta posizione (+1). In fondo alla classifica alcune province del Sud, tra cui Crotone e Reggio Calabria che occupano rispettivamente l’ultimo e il penultimo posto.

 
L’analisi
«Per capire l’arretramento della nostra provincia – spiega Enza Bufacchi, direttrice della Cna – bisognerebbe conoscere i loro singoli valori. Tuttavia, quel che si può dire è che, come evidenziato da altre analisi, tutta l’area dell’Italia centrale, a differenza di nord e sud, attraversa un periodo difficile con un decremento del Pil. Vero è che il buon vivere non è solo legato al Pil, ma sicuramente non può fare astrazione da esso. Per scendere ad una analisi più specifica del reatino che ha a che fare con gli indicatori sintetizzati nell’indice, c’è da evidenziare che la provincia è ancora interessata dal fenomeno del progressivo spopolamento che produce un aumento dell’indice di vecchiaia, perché sono i giovani e le giovani ad andare via». 

Un destino ineluttabile? «Non proprio – conclude la Bufacchi – visto che il Censis ha stimato che durante il covid ben diecimila persone sono tornate momentaneamente a vivere nella nostra provincia, dove utilizzando altri indicatori, non si può negare la possibilità del buon vivere». Dalla ricerca emerge, infine, che le voci del BenVivere che subiscono una maggiore contrazione sono “demografia e famiglia” (-2,44), “legalità e sicurezza” (-2,13) e “economia e inclusione (-1,70)”. Al contrario le dimensioni nelle quali si registra il miglioramento più consistente riguardano le voci come “accoglienza” (+2,83), “lavoro” (+1,97) e “impegno civile” (+1,13). Infine, un aumento del livello fra le due annualità si osserva anche nella “salute” (+0,76) e nei “servizi per le persone” (+0,49).