Nella versione bollinata del Decreto Correttivo, che dovrà essere sottoposto ai pareri di Consiglio di Stato, Commissioni parlamentari e Conferenza Unificata, non compaiono più gli incentivi tecnici allargati ai dirigenti e ai RUP e il meccanismo di rating di impresa
Il Correttivo Appalti è pronto per le valutazioni rispettivamente di Consiglio di Stato, Commissioni parlamentari e Conferenza Unificata, che dovranno esprimersi con i relativi pareri: il testo bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato è più corto del precedente, visto che si passa da 89 a 87 articoli, con alcuni ‘tagli’ importanti rispetto alla prima versione che era stata approvata dal Governo.
Le novità: cancellati rating di impresa e incentivi tecnici ai RUP
In primis, viene eliminato il sistema digitale di reputazione dell’impresa (cd. rating di impresa), teoricamente da istituire entro il prossimo 31 dicembre dall’ANAC.
Un’ulteriore colpo di spugna riguarda gli incentivi per le funzioni tecniche che la prima versione del Decreto Correttivo aveva esteso anche ai dirigenti (e quindi ai RUP): si resta con la vecchia versione dell’articolo 45, niente allargamento degli incentivi.
Correttivo Appalti: le misure principali
Equo compenso
Il Correttivo chiarisce i termini di applicabilità della legge sull’equo compenso (legge 21 aprile 2023, n. 49) al settore dei contratti pubblici, in modo da operare un bilanciamento tra gli interessi.
Nello specifico, vengono introdotti due meccanismi per garantire i principi dell’equo compenso:
- per gli affidamenti diretti, è garantito un minimo dell’80% del corrispettivo previsto. In pratica, per i contratti dei servizi di ingegneria e di architettura di importo inferiore a 140.000 euro, oggetto di affidamento diretto, i corrispettivi determinati secondo le modalità previste nel relativo allegato al Codice possono essere ridotti in percentuale non superiore al 20 per cento;
- per le procedure di gara, si tutela l’equo compenso con meccanismi di calmierazione del peso dei ribassi che possono essere formulati sul 35% del corrispettivo, con un risultato sostanziale assimilabile a quello degli affidamenti diretti.
Tutela del lavoro
Si conferma l’applicazione di un unico contratto collettivo nel bando di gara, con nuove linee guida per consentire alle stazioni appaltanti di individuare correttamente il contratto applicabile e per calcolare l’equipollenza delle tutele in caso di ricorso ad un diverso contratto.
Revisione prezzi
Viene introdotto un nuovo allegato per attuare le clausole di revisione dei prezzi sia nel settore lavori che nel settore servizi e forniture in maniera omogenea e con tempi certi.
Esecuzione dei contratti
Nello specifico, vengono:
- rafforzate le premialità e le penali per accelerare l’esecuzione delle opere;
- tipizzate le varianti, per creare certezza sulla fase di esecuzione;
- introdotto il nuovo istituto dell’accordo di collaborazione.
Progettazione digitale (BIM)
Viene innalzata la soglia da 1 mln a 2 mln di euro per la progettazione in modalità digitale, obbligatoria dal 1 gennaio 2025.
Qualificazione delle stazioni appaltanti
Si apre il sistema di qualificazione, con incentivi alla qualificazione dei soggetti oggi non qualificati, nonché alla specializzazione dei soggetti aggregatori.
Si parte anche con la qualificazione per l’esecuzione, attraverso meccanismi incentivanti che puntano sulla formazione.
IL TESTO DEL DECRETO CORRETTIVO ‘BOLLINATO’ DALLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO E’ SCARICABILE IN ALLEGATO
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