I punti di forza del bilancio 2024 di Montepaschi rendono ancora più credibile un’aggregazione tra la banca senese e Mediobanca. Questo è il messaggio che il ceo di Mps Luigi Lovaglio ha lanciato al mercato nella conference call di presentazione dei risultati di giovedì 6 febbraio.
«Credo fermamente che i risultati così solidi del 2024 rendano Mps più che pronta a portare avanti un progetto di aggregazione innovativa anche con Mediobanca», ha commentato Lovaglio presentando i risultati. Il banchiere ha poi aggiunto: «credo fermamente che siamo molto ben attrezzati per unire le forze con Mediobanca con un progetto industriale unico ed esclusivo per creare valore usando la forza dei rispettivi marchi». L’ops annunciata venerdì 24 gennaio mette sul piatto 13,3 miliardi con un concambio di 2,3 azioni Mps per ogni titolo di Piazzetta Cuccia.
La strategia dell’aggregazione
Lovaglio ha anche spiegato al mercato che «la transazione non andrà a colpire l’identità di Mediobanca che vede già un contributo del wealth management e della banca d’affari che è pari al 35% dell’utile netto, un contributo pari quasi a quello del credito al consumo di Compass che contribuisce col 30%», ha spiegato il banchiere, mettendo in evidenza il contributore principale è la quota del 13% in Generali che rappresenta circa il 40% dell’utile complessivo. «Con Mediobanca creeremo una combinazione potente grazie alla complementarietà che c’è fra i due gruppi», ha concluso.
Quella tra i due istituti sarebbe insomma «un’aggregazione senza scosse» in quanto – ha puntualizzato il ceo di Mps – «dal giorno uno saremmo in grado di continuare a generare ricavi e insieme saremmo in grado di ottimizzare il livello di copertura verso i clienti che comporterà un’espansione della dimensione del nostro business e saremmo in grado di raggiungere più clienti e di coprire meglio, con una proposta di valore assolutamente completa, i clienti già esistenti». Lovaglio ha peraltro precisato di avere «grande rispetto per un partner come Mediobanca».
Gli incontri con gli investitori
Lovaglio agli analisti ha indicato anche le impressioni ricevute dagli incontri con gli investitori a Londra la scorsa settimana. «L’operazione ha sorpreso il mercato, è chiaro che non è stata immediatamente chiara a tutti la ratio industriale ma una volta spiegata, la sensazione è che la ratio sia stata compresa e condivisa».
Il banchiere ha quindi sottolineato che gli incontri con gli investitori saranno il modo più facile di «condividere la nostra visione e far capire meglio quanto questa innovativa combinazione di attività possa essere potente». Il top manager ha quindi confermato che Mps punta a raggiungere il controllo di Mediobanca: «nella fase attuale restiamo su questo e non prendiamo in considerazione uno scenario diverso».
Le sinergie e la quota nel mirino
Per quanto riguarda le sinergie stimate in 700 milioni di euro, per Lovaglio questo «è il livello minimo di partenza da cui iniziare a lavorare». Sulle tecnicalità dell’ops invece il banchiere ha spiegato «abbiamo detto che raggiungeremo una quota del 66,7% e nella fase attuale restiamo su questa posizione. Non prendiamo in considerazione uno scenario diverso per il momento».
Anche se, come rivelato nei giorni scorsi da MF-Milano Finanza, una riga contenuta nell’«allegato A» della relazione del comitato parti correlate che giovedì 23 ha esaminato per l’intera giornata la proposta di andare all’assalto del fortino di quella che una volta era la Galassia del Nord. «Si precisa che, come di prassi per tal genere di operazioni, l’offerta è subordinata a talune condizioni di efficacia (rinunciabili da parte di Mps), quali a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, la condizione c.d. soglia» del 66,7%. Insomma, va bene anche meno.
Peraltro il cfo di Mps Andrea Maffezzoni ha spiegato in conference call che la banca potrebbe ottenere alcuni significativi benefici patrimoniali anche arrivando a una quota inferiore al 66,7%: «Si possono utilizzare completamente le Dta finché si può includere Mediobanca nel bilancio consolidato, quindi se si diventa titolari del 50% più una azione», ha dichiarato il manager della banca. (riproduzione riservata)
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