Marina di Ragusa e il suo passato diventano virali nel mondo social. Chicche storiche e curiosità del borgo marinaro entrano con successo nel linguaggio contemporaneo del vlog.
Promotore di questa accattivante iniziativa è il regista Antonio Carnemolla, che nel suo profilo Instagram ha già raggiunto in pochi giorni fino a 100 mila visualizzazioni con alcuni reels che raccontano memorie della frazione rivierasca.
Carnemolla, noto per le sue esperienze cinematografiche di regista di cortometraggi, direttore artistico e artista di strada, fin da ragazzo è stato attratto dalla memoria storica del borgo di Mazzarelli e dietro all’obiettivo di una telecamera dagli anni ’90 ha immortalato i cambiamenti epocali della borgata. Diverse le iniziative che intende promuovere, tra queste, istituire un museo sulla storia di Marina di Ragusa.
“Il 27 gennaio – racconta- ho presentato al Sindaco di Ragusa una richiesta ufficiale per individuare uno spazio in cui realizzare un museo permanente sulla storia di Mazzarelli, l’antico nome di Marina di Ragusa. Un sogno che porto avanti con passione, perché credo sia fondamentale preservare le nostre radici, le storie di chi ci ha preceduto, le immagini di un tempo che rischia di sbiadire nella memoria. Ad oggi, non sono stati ancora individuati gli spazi adeguati, ma in attesa organizzerò una mostra temporanea della durata di circa un mese, per permettere a tutti di riscoprire la vera anima di Mazzarelli, attraverso immagini, parole e storie che parlano di noi. Sarà un primo passo concreto, un’occasione per mostrare quanto sia fondamentale custodire la nostra storia”.
Antonio Carnemolla oggi si reinventa nel mondo social e centra il bersaglio nella nuova veste di creator digitale portando il nostro territorio nel linguaggio digitale contemporaneo con una filosofia inconsueta che fonde insieme modernità e ricerca delle proprie radici.
“Raccontare un luogo – spiega nel suo blog – va oltre ciò che si vede: significa catturare l’essenza delle sue persone, delle sue tradizioni e della sua memoria. Questa memoria, se ben custodita, è ciò che resta quando tutto il resto cambia. Amo profondamente Marina di Ragusa, ma spesso mi trovo a pensare che molti dei suoi segreti restano celati sotto la patina di modernità che oggi la contraddistingue. Chi viene qui in vacanza si lascia affascinare dal mare, dal sole e dalla vivacità delle sue strade, ma difficilmente immagina che questa borgata custodisce una storia fatta di radici profonde, di pescatori coraggiosi, di edifici che non ci sono più e di voci che meritano di essere ascoltate. Gran parte del patrimonio di ricordi e testimonianze – sottolinea- non l’ho raccolto io, ma mio padre, Guglielmo Carnemolla, che per anni ha documentato la storia della nostra comunità, lasciandomi un archivio preziosissimo di fotografie, articoli, documenti e oggetti storici. A questo, nel tempo, ho aggiunto il mio lavoro: ho raccolto testimonianze dirette dagli anziani del borgo, realizzato interviste video e girato cortometraggi che raccontano la vita e le trasformazioni di Marina di Ragusa.”
Incline a guardare il mondo attorno a sè con uno sguardo attento e sensibile, Antonio ha ereditato l’attrazione per il mondo del cinema dal nonno Carmelo divenuto attore a settantacinque anni dopo esser stato scoperto per le vie di Marina di Ragusa dal regista Gianni Amelio che lo scelse per il film “Lamerica”. La carriera di regista ha portato Antonio a cimentarsi in diversi ciak. Con “La via del ritorno” nel 2020 vince anche il Primo Premio come miglior cortometraggio a “Corti di Mare Festival”, tre Nomination al Top Indie Film Award in Giappone: miglior idea originale, miglior colpo di scena e miglior colonna sonora.
Molti dei corti sono stati realizzati sulla memoria di Marina di Ragusa, “Marsaharillah” e “Il prossimo inverno” sono stati vincitori entrambi, prima nel 2003 e poi nel 2009, del primo premio al Festival del Cinema di Frontiera di Marzamemi. Altri riconoscimenti in festival nazionali sono visibili sul suo canale YouTube. Sempre contraddistinto dal suo vulcanico eclettismo, Antonio ha firmato in questi mesi anche il suo esordio di scrittore con la pubblicazione su Amazon del suo primo romanzo “Miss Jane. La donna della città silenziosa”.
“Ogni luogo – conclude – merita di essere narrato attraverso le storie che lo attraversano, le persone che lo vivono e i ricordi che custodisce. La memoria vive solo se viene condivisa. Per questo, chiunque abbia fotografie, documenti, racconti, ricordi da donare all’iniziativa del museo può mettersi in contatto tramite i miei canali social e instagram (antoniocarnemollagalea) per dare un contributo autentico alla custodia della memoria”.
Cettina Divita
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