“Bene introdurre il reddito di cittadinanza regionale”

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Ivan Martino


  05 febbraio 2025 17:04

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“Credo che sia necessario introdurre il reddito di cittadinanza regionale per rispondere in maniera più efficace alle disuguaglianze territoriali che caratterizzano il nostro paese. Ogni regione ha bisogni e sfide diverse, e un intervento mirato e personalizzato, che tenga conto delle specificità locali, sarebbe molto più utile rispetto a un reddito universale nazionale che non sempre risponde adeguatamente alle diverse realtà”. E’ quanto afferma agli organi di stampa Ivan Martino coordinatore regionale di Democraticamente Uniti per la Calabria e possibile candidato alle prossime elezioni regionali in Calabria. “La povertà, infatti, non è distribuita uniformemente in tutta Italia, e in alcune regioni, soprattutto al Sud, le difficoltà economiche sono più accentuate. Un reddito di cittadinanza regionale potrebbe adattarsi meglio alle risorse e alle necessità locali, permettendo alle amministrazioni regionali di intervenire in modo mirato per migliorare le condizioni di vita dei cittadini più vulnerabili. Inoltre, questa misura potrebbe stimolare lo sviluppo economico in regioni più svantaggiate, incentivando l’occupazione e promuovendo politiche di welfare più efficienti. Con una gestione decentrata, la possibilità di creare programmi di inclusione sociale più specifici e personalizzati sarebbe sicuramente maggiore, favorendo una maggiore efficacia e sostenibilità nel lungo periodo. Per finanziare il reddito di cittadinanza regionale, ci sono diverse possibili fonti di risorse che potrebbero essere esplorate, senza gravare troppo sul bilancio statale o sui cittadini. Ecco alcune opzioni: Riprogrammazione dei fondi europei: L’Unione Europea destina ingenti risorse per lo sviluppo regionale, ma queste risorse non sempre vengono utilizzate in modo ottimale. Una parte di questi fondi potrebbe essere indirizzata al finanziamento di un reddito di cittadinanza regionale, in particolare per le aree più svantaggiate. Inoltre, la programmazione dei fondi potrebbe essere rivista per allinearsi maggiormente agli obiettivi sociali e di inclusione.

Redistribuzione delle risorse nazionali: Una possibile strada è quella di ridistribuire parte dei fondi destinati a politiche di sostegno nazionale, come il reddito di cittadinanza universale, trasferendo la gestione e il finanziamento a livello regionale. In questo modo, si potrebbero concentrarli maggiormente sulle specificità di ogni territorio, ottimizzando la spesa pubblica. Utilizzo del Fondo di Coesione: Esiste un Fondo di Coesione che l’Unione Europea ha destinato a progetti di sviluppo nelle regioni meno sviluppate. Questi fondi potrebbero essere utilizzati per finanziare iniziative di inclusione sociale e di supporto al reddito nelle aree più povere, soprattutto nel Sud Italia, dove il divario economico è maggiore. Partnership pubblico-privato: Potrebbe essere utile coinvolgere anche il settore privato, magari attraverso donazioni o meccanismi di responsabilità sociale d’impresa (CSR), che potrebbero contribuire a finanziare programmi di sostegno al reddito regionale. In cambio, le aziende potrebbero beneficiare di sgravi fiscali o altri incentivi. Efficienza della spesa pubblica: Un’altra via potrebbe essere quella di razionalizzare la spesa pubblica, riducendo gli sprechi e incrementando l’efficienza amministrativa. Ciò potrebbe liberare risorse per investimenti mirati, come il reddito di cittadinanza regionale. La lotta all’evasione fiscale e l’aumento dell’efficienza nelle raccolte tributarie potrebbero anche contribuire a generare fondi. Tasse regionali mirate: In alcune regioni, potrebbe essere possibile introdurre imposte specifiche destinate a finanziare il reddito di cittadinanza regionale. Queste imposte potrebbero essere incentrate su grandi imprese che beneficiano maggiormente delle risorse regionali o su settori economici che presentano margini di profitto elevati. Taglio delle agevolazioni fiscali: Molte agevolazioni fiscali sono attualmente concesse a livello nazionale e regionale, spesso a favore di grandi imprese o settori economici specifici. Una revisione e ridistribuzione di queste agevolazioni potrebbe contribuire a reperire risorse destinate ai redditi di cittadinanza. In ogni caso, la chiave sarà un uso oculato delle risorse, cercando di evitare inefficienze e sprechi, e garantendo che le politiche siano sostenibili nel lungo periodo. Inoltre, l’introduzione di un reddito di cittadinanza regionale dovrebbe essere accompagnata da misure di accompagnamento per l’occupazione, in modo che non diventi solo un sussidio ma anche un’opportunità di sviluppo sociale ed economico. L’ esponente politico regionale vibonese conclude affermando che: “Le prossime elezioni regionali saranno cruciali per il destino della nostra regione, dei nostri territori. 

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