Kruso Kapital chiude il 2024 con 76.000 polizze di credito su pegno e utile in crescita

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Kruso Kapital ha chiuso il 2024 con un utile netto adjusted pari a 4,746 milioni in aumento a/a del 35%. L’utile netto contabile, che include le componenti non ricorrenti (spese derivanti dall’Ipo e dall’acquisizione in Portogallo, complessivamente pari a 246.000 netto tasse) è pari a 4,500 milioni, a cui ha contribuito per i soli due ultimi mesi del 2024 Cep (Pignus – Crédito Economico Popular), controllata in Portogallo.

Al 31 dicembre 2024, sono circa 76.000 le polizze di credito su pegno in Italia sottostanti i 127,2 milioni di impieghi su base individuale, 143,8 milioni a livello consolidato (121,4 milioni al 31.12.2023), in aumento su base trimestrale per il consolidamento di Cep (16,4 milioni al 31.12.2024, per poco più di 15.200 polizze). La crescita a/a degli impieghi su base individuale è stata guidata sostanzialmente dai volumi originati dalla rete in Italia. Nell’ambito del credito su pegno in Italia, sono state realizzate 55 aste, per i beni rivenienti dal pegno (42 nel 2023). L’andamento commerciale nel 2024 dell’attività in Grecia è migliorato rispetto allo stesso periodo del 2023.

Il margine di intermediazione aumenta a/a del 27,3% (24,7 milioni vs 19,3 milioni al 31.12.2023), principalmente per il contributo del credito su pegno in Italia, a seguito dei maggior impieghi e della più alta marginalità. Il business delle aste di opere d’arte e oggetti da collezione rappresenta meno del 2% del totale margine di intermediazione al 31.12.2024 (4,6% dell’intero 2023), in calo a/a e caratterizzato da un quarto trimestre con risultati inferiori alle attese e finalizzazioni di trattative private inferiori allo scorso anno. La crescita degli interessi attivi e commissioni attive del credito su pegno ha più che compensato l’aumento del costo del funding, che dal secondo trimestre del 2024 ha iniziato a registrare segnali di stabilizzazione, grazie ad una marginalità in crescita a/a (pari al 22% in percentuale dei crediti nel 2024, in linea con il 1H 2024 ed in aumento rispetto al 2023 quando era pari al 19,8%). L’aumento del 19,2% a/a delle commissioni nette è guidato dai maggior impieghi e dal maggior contributo delle aste del pegno in Italia.

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Le rettifiche di credito rimangono non significative, ed in calo nel quarto trimestre per un rilascio di Cep a seguito dell’allineamento alle policy di gruppo.

La variazione positiva dei costi operativi a/a è sostanzialmente guidata dalle maggiori spese del personale che per il 2Q24 e 3Q24 prevedono la contabilizzazione dell’LTI post IPO (per totali 242 mila), gli aumenti salariali per il nuovo ccnl, il consuntivo del bonus di Kruso Kapital a livello individuale sul risultato 2023 in lieve aumento rispetto all’anno precedente e le maggiori spese del personale anche per il maggior numero di risorse per la controllata Art-Rite e il consolidamento di CEP per i due mesi finali del 2024. Il numero di risorse di gruppo è 144 al 31.12.2024 in aumento a/a (91 al 31.12.2023).

Il cost income al netto degli oneri non ricorrenti scende al 67% rispetto al 70% del 2023.

L’utile netto aumenta del 56% a/a, con un contributo positivo della controllata Cep pari a 130.000, seppur caratterizzato da alcuni costi straordinari, e negativo delle controllate ProntoPegno Grecia ed Art-Rite pari, rispettivamente a 589.000 e a 770.000.

Il totale attivo, in aumento del 22% rispetto al 31 dicembre 2023, è sostanzialmente composto dai crediti verso clientela per l’attività di credito su pegno (in aumento del 18,5% rispetto al 31.12.2023) e dagli avviamenti per un importo complessivo pari a 41,1 milioni, di cui 28,4 milioni generato dall’acquisizione del ramo d’azienda ex Intesa Sanpaolo perfezionata nel luglio 2020 e 11,6 milioni generati dall’acquisizione di CEP.

Nelle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è ricompreso il sopravanzo d’asta pari a 5,6 milioni, in aumento del 24% a/a. La sottovoce debiti verso banche include finanziamenti da Banca Sistema e da altre 6 banche, queste ultime pari al 35% sul totale della raccolta.

Il patrimonio netto al 31.12.2024 ammonta a 49,5 milioni, in aumento rispetto al 31.12.2023 (pari a 42,4 milioni) oltre all’utile di periodo anche per l’aumento di capitale dell’IPO con un impatto di 2,5 milioni.



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