La vita intrigante di Elon Musk

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Walter Isaacson ha pubblicato un’altra straordinaria biografia, che stavolta riguarda Musk: “Elon Musk” (Mondadori, 2023, 736 pagine senza le note, euro 27). 

L’infanzia di Elon Musk non è stata facile: da bambino venne picchiato selvaggiamente: “il viso era come una palla di carne gonfia dove non si distinguevano quasi più gli occhi… Mio padre perse il controllo e, come accadeva spesso, diede fuori di matto. Era un uomo del tutto privo di compassione” (Kimbal Musk, fratello, p. 8).

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La madre di Elon lasciò i figli “liberi di scorrazzare in giro. Non c’era nessuna tata, solo una governante che non prestava attenzione quando Elon cominciò a fare esperimenti con razzi esplosivi. Oggi Musk si meraviglia di essere sopravissuto all’infanzia con tutte le dita integre”. A scuola non iniziò bene, perchè nella scuola materna venne messo in una classe con bambini più grandi su pressione della madre e non si ambientò per niente; anche durante le scuole elementari continuava a pensare alle sue cose.

Bisogna chiarire che “Secondo sia Elon sia Kimbal, che hanno troncato i rapporti con il padre, l’accusa di Errol [il padre] secondo cui sarebbe stato suo figlio a provocare la scazzottata era del tutto assurda e l’aggressore alla fine fu mandato in riformatorio” (Kimbal è il fratello quasi coetaneo di Elon). Entrambi affermano che il padre avrebbe una difficile personalità multiforme alla Jekill e Hyde. Elon si è trovato sicuramente in una famiglia decisamente difficile.

Il padre di Elon Musk, Errol, ammette di aver incoraggiato la durezza emozionale e fisica: “In confronto alle esperienze che [i miei figli] avevano auto con me, i corsi di sopravvivenza erano una passeggiata”. Questo accadeva anche perché “in Sudafrica la violenza era parte integrante dell’esperienza di apprendimento” (p. 9). Secondo il padre “in seguito Elon avrebbe applicato la stessa disciplina severa a se stesso e agli altri.

A quanto pare il difficile rapporto con il padre avrebbe “istillato in lui una sorta di avversione al piacere”, secondo la ex compagna Claire Boucher (madre di tre figli di Elon). Mentre secondo la prima moglie Justine, madre di cinque dei suoi dieci figli, nonostante l’affetto dimostrato da Elon, esisteva un rischio che andava sempre neutralizzato: quello “che possa diventare uguale a suo padre” (p. 10). Si tratta di una cosa che accade spesso anche nelle migliori famiglie.

La seconda moglie di Elon, terza compagna, Talulah Riley, ha detto di lui: “Ho sentito con le mie orecchie lui stesso [il padre] quelle frasi… Hanno avuto un effetto profondo sulla psicologia di Elon… Trattandosi di cose che relegava nell’infanzia, credo non si rendesse contro di quanto quell’esperienza influisse ancora su di lui… Ma Elon ha mantenuto un lato infantile, come se non fosse mai cresciuto. Dentro l’uomo c’è ancora il bambino, un bambino costretto a stare in piedi davanti a suo padre” (p. 11). Così succede in alcuni casi.

Il grande amore infantile di Elon riguardava i libri: “La lettura è sempre stata il rifugio psicologico di Musk”. A volte passava tutto il pomeriggio e tutta la sera a leggere, “fino a nove ore di fila. Se la famiglia andava a trovare gli amici, lui scompariva nella biblioteca dei padroni di casa” (p. 37). Un amore che probabilmente dura ancora oggi. Però esiste per lui anche l’amore per i videogiochi e per i computer. Amore vero: creò dei videogiochi poi venduti a una rivista per computer.

Inoltre Elon Musk ama il rischio: “cerca il rischio per amore del rischio”. Dice Peter Thiel, che diventò suo socio di PayPal. In effetti Musk sembra adorare il rischio, anzi, sembra “esserne addirittura dipendente” (p. 12). Per il fratello Kimbal, Elon “Attira il dramma come una calamita” ed “è attratto compulsivamente dalla tensione emotiva: è il tema dominante della sua vita”. Inoltre “Elon considera di fondamentale importanza che le sue decisioni non siano mai dettate dalla paura” (Peter Rive, cugino, p. 35). Questa è una cosa decisamente molto americana.

A quanto pare il comportamento professionale di Musk appare molto simile a quella di Steve Jobs: “un caposquadra geniale ma intrattabile, dotato di un “campo di distorsione della realtà” in grado di far impazzire i suoi dipendenti ma anche di spingerli a realizzare cose che ritenevano impossibili. Sapeva essere provocatorio, sia con i colleghi sia con i rivali”. Entrambi “sembravano attirati dal melodramma” (p. 668).

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Per Musk “La gente si sbaglia quando pensa che la tecnologia progredisca automaticamente. Progredisce solo se tante persone ce la mettono tutta per farla progredire” (incontro TED Talk, video teoricamente recuperabile; in ogni caso posso segnalare questo incontro sul FUTURO: https://m.youtube.com/watch?v=zIwLW…). Musk “Esortava tutti, di continuo, a trattare ogni requisito” per i razzi, indicati dalla NASA e dalle forze armate, “come una semplice raccomandazione. Gli unici veri requisiti erano quelli dettati dalle leggi della fisica” (p. 140).

Comunque, per capire meglio questo grande personaggio miliardario fuori dagli schemi, riporto questa sintesi, sul suo comportamento dopo l’esplosione del suo razzo: “In precedenza aveva dichiarato che avrebbe considerato il lancio di prova un successo se il razzo si fosse sollevato dalla piattaforma, fosse salito in cielo quel tanto da scomparire alla vista e avesse fornito una messe di nuovi dati e informazioni utili. In effetti quegli obiettivi erano stati raggiunti. Tuttavia, il razzo era esploso”. Per molte persone questo accadimento sarebbe risultato solo un insuccesso. Ma in sala di controllo iniziarono ad applaudire.

E Musk disse: “Complimenti, ragazzi. E’ stato un successo. Il nostro obiettivo era staccarci dalla rampa ed esplodere lassù, fuori dall vista. E questo lo abbiamo fatto. Troppe cose possono andare storte, la prima volta che si cerca di entrare in orbita. Questa è una giornata memorabile” (p. 731). Tutti loro avevano imparato molte cose molto utili.

 

Walter Isaacson è docente di Storia alla Tulane University di New Orleans, ha scritto importanti biografie ed è stato amministratore delegato dell’Aspen Institute. Oltretutto è stato presidente della CNN e caporedattore della rivista Time. Con Mondadori ha pubblicato vari saggi: Einstein, Steve Jobs, Lezioni di leadership, Gli innovatori, Leonardo da Vinci. Nel 2021 ha pubblicato la biografia di Jennifer Doudna, premio Nobel per la chimica nel 2020: “Decifrare la vita” (la scienziata nata nel 1964 che ha rivoluzionato l’editing genetico). Nel 2023 gli è stata assegnata la Medaglia nazionale per le discipline umanistiche.

 

Nota curiosa – “Il risultato più divertente è quello più probabile” (Elon Musk). Musk ha detto di lui: “Le avversità mi hanno forgiato. La mia soglia del dolore è diventata molto alta (p. 11). Una cosa davvero molto americana, per uno che non è nato negli Stati Uniti. Musk è nato nel 1971 a Pretoria in Sudafrica e ha la cittadinanza canadese naturalizzata statunitense. La mamma di Musk ha confessato: “Mi sento pronta a correre un rischio, purché vi sia preparata” (p. 18 e p. 19). Nel mese di ottobre del 2019 uscirono le prime Tesla prodotte in Cina: “Di lì a due anni, la fabbrica in Cina avrebbe prodotto oltre la metà dei veicoli dell’azienda” (p. 373).

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Nota molto curiosa – Elon maturò “una sana mancanza di rispetto per il settore finanziario” e aveva “l’audacia necessaria a creare quello che poi sarebbe diventato PayPal” (Peter Nicholson, Scotiabank). Così “Musk trasse anche un’altra lezione dal periodo passato alla Scotiabank: scoprì che non gli piaceva lavorare per terzi e che non era adatto a farlo” (p. 63). Elon non era deferente e non presumeva il superiore sapere degli altri. Tesla ha usato le registrazioni video di due milioni di automobili per attivare la propria guida autonoma (p. 714), ben “160 miliardi di fotogrammi al giorno” (p. 721).

Nota manageriale – “L’eccessiva automazione della Tesla è stata un errore… Per l’esattezza un mio errore. Gli esseri umani sono sottovalutati” (Musk, p. 335). Soprattutto all’inizio dell’attività, “Le impostazioni di fabbrica sono sempre stupide” (p. 333). Secondo i calcoli di Musk, “in una giornata buona prendeva un centinaio di decisioni di comando mentre ispezionava lo stabilimento”. Disse Musk “Almeno il 20 ‘per cento saranno sbagliate, e dovremo modificarle più avanti, Ma se non prendo decisioni, moriamo” (p. 332).

Motto familiare – “Vivi pericolosamente… con prudenza” (nonno materno di Elon Musk; p. 18). E, dopotutto, “Una famiglia è una rete molto più complicata di quelle digitali” (p. 130).





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