Da Sala a Salvini gara a celebrare le Olimpiadi. Ma a un anno dal via volano costi e ritardi

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


Sui costi delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 “c’è un monitoraggio costante in modo competente. Io e il ministro Salvini andiamo sistematicamente sui cantieri. Vedrete, a partire dalla Pista di bob, quanto il genio italiano sia riuscito a produrre in termini di effetto, noi abbiamo fatto in un anno quello che gli altri hanno fatto in due. Non c’è una esplosione dei costi, ma un aggiornamento”. Parola del ministro dello Sport Andrea Abodi, ieri a Milano per la cerimonia “Milano a un anno dai Giochi di Milano Cortina 2026”.

Con lui, sul palco c’erano tutti a celebrare i prossimi Giochi della neve (mentre fuori dal teatro splendeva il sole e il termometro segnava 10 gradi centigradi): il sindaco Beppe Sala, i presidenti Attilio Fontana e Luca Zaia, il ministro Matteo Salvini, il  presidente del Cio, Thomas Bach. Tutti in posa a celebrare i Giochi “più sostenibili di sempre”, a costo zero per il contribuente, come hanno sempre detto gli organizzatori.

Gli extracosti di Villaggio olimpico e Santa Giulia scaricati sullo Stato

Ma proprio a costo zero non sono, anzi… Come dimostrano le parole del sindaco Sala, che a proposito degli extracosti per il Villaggio olimpico e l’Arena di Santa Giulia ha dichiarato: “Sulla deroga da parte del governo sugli extra costi mi pare di poter essere più ottimista dopo la visita di Bach che ha avuto rassicurazioni dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti”. Cioè pagherà il contribuente… “Ghe sem, ci siamo. Adesso l’obiettivo è coinvolgere sempre di più i cittadini”, ha detto invece un euforico Fontana.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Opere per oltre 3,5 miliardi di euro

Chi alla cerimonia ha voluto mettere l’accento sulle “opere olimpiche” è stato proprio Salvini: “Per le Olimpiadi dico che ci sono 94 infrastrutture, di cui 45 sportive, e che 3 miliardi e mezzo di investimento pesano. Penso che sia la vittoria dell’Italia del sì. Saranno i Giochi di tutti, non solo dei ricchi, ma anche delle periferie. Sarà un onore e un’occasione enorme per tutto il Paese”.

La gran parte delle opere olimpiche arriveranno anni dopo la chiusura dei Giochi

C’è solo un particolare omesso dal ministro: quei 3,5 miliardi stanno uscendo dalle casse dello Stato e molte di quelle “opere olimpiche” arriveranno assai dopo la chiusura dei Giochi… Una lista infinita, quasi impossibile riportare tutto ciò che non sarà pronto in tempo e che con sci e pattini non c’entra nulla, visto che si tratta in prevalenza di strade, invasi per l’innevamento artificiale, bretelle, gallerie, autostrade…

Tra queste “ritardatarie” possiamo ricordare la Variante di Tirano (dal valore di 224 milioni), che a oggi è completa al 35%, o il nuovo ponte di Lecco sulla Statale 36, terminato al 25%. Nella lista ci sono anche la Variante di Trescore Balneario (101 milioni di euro), fine lavori nel 2029. E quella di Vercugaro della Lecco-Bergamo (253 milioni), pronta a fine 2031; la riqualificazione della Busto-Gallarate- Cardano per la quale i lavori finiranno nel 2029. Ma si potrebbe continuare con la galleria Monte Piazzo in Alto Lago o la messa in sicurezza del tratto tra Giussano e Civate, che saranno consegnate non prima del 2026, forse…

L’inchiesta di “Altraeconomia” smaschera il (non) impatto zero

Circa l’impatto ambientale che questi giochi “green” (non) dovrebbero avere, illuminante è l’inchiesta appena pubblicata da “Altraeconomia” dal titolo “L’impronta olimpica”: le opere di Milano Cortina 2026 dall’alto”. Il mensile ha infatti scattato una serie di foto satellitari dei cantieri e confrontato le aree prima e dopo i lavori (molti ancora non terminati). A partire dalla citata Pista da Bob di Cortina d’Ampezzo, quella presa ieri da Abodi come esempio virtuoso, poiché, dice, in pochi pensavano che potesse essere pronta, dati i ritardi e l’esplosione dei costi. Invece la pista sarà operativa, sembra. Ma a che prezzo?

Altraeconomia riporta le parole di Luigi Casanova, già custode forestale nelle Valli di Fiemme e Fassa, ambientalista e autore del libro “Ombre sulla neve”, che parla di “fallimento totale” per lo sbandierato obiettivo della sostenibilità.

“È stata imposta dal presidente della Regione Veneto Zaia e sostenuta dal vertice del Coni, Giovanni Malagò”, spiega Casanova ad Altraeconomia, “Una pista della quale ancora non si conosce un piano di gestione e si troverà in concorrenza con altri sei impianti diffusi in Europa. Queste fotografie riportano con chiarezza lo scempio del territorio, l’invasione del disboscamento che ha ulteriormente frazionato uno storico bosco ricco di fascino (lariceto), la perdita per i cortinesi di un grande parco ricreativo nella prima periferia dell’abitato. A opera finita il costo sarà di 128 milioni di euro, quando si poteva ricorrere agli impianti della vicina Innsbruck oppure di Sankt Moritz”.



Source link

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link