Guida dei commercialisti italiani che spiega la Direttiva Case Green

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Della Direttiva europea sulla prestazione energetica dell’edilizia, meglio nota come Direttiva case green, ci siamo occupati più volte su questo sito. Ma la sensazione è che non se ne parli mai abbastanza considerato che per larga parte del grande pubblico rimane ancora “un oggetto misterioso”, del quale si ha tutt’al più una generica conoscenza ma di cui non si comprendono le reali finalità e le grandi potenzialità derivanti dalla sua adozione. Per questo è sicuramente meritevole un’iniziativa, assunta dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) insieme alla Fondazione Nazionale dei Commercialisti, che ha portato alla recente pubblicazione di un documento con lo scopo di fornire una prima analisi della Direttiva, che consenta anche ai non addetti ai lavori di avere un quadro generale delle disposizioni contenute al suo interno.

L’azione dell’Unione Europea

Nello studio, realizzato dalla Commissione “Fiscalità immobiliare e della transizione ecologica” del CNDCEC, si ricorda innanzitutto che l’Unione Europea è da tempo impegnata in prima linea nel contrasto al cambiamento climatico con l’esplicito obiettivo di portare il continente al traguardo delle emissioni zero per la metà del secolo.

Un impegno che è frutto di una semplice ma allarmante constatazione: secondo i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, nel 2015 l’Unione Europea è stata il terzo produttore mondiale di gas serra dopo la Cina e gli Stati Uniti mentre, nel 2019, è arretrata in quarta posizione in questa assai poco onorevole classifica, dopo la Cina, gli Stati Uniti e l’India.

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Le emissioni degli edifici

E quanto sia importante il ruolo giocato dal parco immobiliare europeo nella generazione delle emissioni climalteranti lo illustrano i numeri. “Per quanto riguarda gli edifici – si legge nel documento –, il loro riscaldamento e raffrescamento richiede il 40% di tutta l’energia consumata nell’Unione Europea e produce il 36% delle emissioni di gas serra legate all’energia”.

Proprio per questo è stata predisposta la Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, “con lo scopo di ridurre, attraverso il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, le emissioni dei gas a effetto serra per raggiungere, entro il 2050, un parco immobiliare a emissioni zero”.

Le modifiche alla Direttiva EPBD

Inoltre, nel documento messo a punto da Consiglio e Fondazione dei commercialisti si ricorda che “nel dicembre 2023 il Parlamento Europeo e il Consiglio Europeo hanno predisposto un nuovo testo che, rispetto alla precedente bozza, riconosce una maggiore flessibilità ai singoli Stati UE pur mantenendo l’obiettivo finale della neutralità climatica entro il 2050, con un primo significativo step fissato al 2030”.

Nuovo testo che è stato approvato in via definitiva nel marzo/aprile 2024 dal Parlamento Europeo e dall’ECOFIN (il Consiglio Economia e Finanza dell’Unione Europea), entrando poi in vigore a partire dal 29 maggio 2024. A decorrere da quella data, tutti i Paesi membri dell’UE hanno due anni per recepire la Direttiva case green e presentare i piani di ristrutturazione del proprio parco edilizio nazionale.

Il ruolo dei commercialisti italiani

Dunque, si sottolinea nel documento, “è evidente l’importanza che la Direttiva assume per l’efficientamento del patrimonio edilizio così come il ruolo che i commercialisti, quali consulenti di impresa e per la sostenibilità, potranno svolgere per il raggiungimento degli sfidanti obiettivi individuati dalla Direttiva medesima”.

Tanto più che l’introduzione di norme minime di prestazione energetica degli edifici dovrebbe essere accompagnata da:

  • assistenza tecnica,
  • misure finanziarie e agevolazioni fiscali,
  • politiche volte a rafforzare le competenze dei lavoratori nel settore delle costruzioni e delle ristrutturazioni.

Direttiva case Green: un quadro di riepilogo nella guida dei commercialisti

Nella prima parte del documento i commercialisti analizzano punto per punto i 38 articoli e i 10 allegati previsti dalla Direttiva case green, nonché le sue conseguenze sulle normative nazionali relative al parco immobiliare. La direttiva regola:

  • la definizione dei piani nazionali,
  • il calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici,
  • i requisiti minimi, le regole e le scadenze per gli edifici di nuova costruzione e per quelli esistenti,
  • le regole sull’energia solare,
  • i requisiti per essere un edificio a emissioni zero,
  • i passaporti di ristrutturazione,
  • gli attestati di prestazione energetica,
  • gli incentivi, i sistemi tecnici per l’edilizia,
  • i controlli.

Nella seconda parte vengono riportate una serie di preziose informazioni “di servizio”, a beneficio dei commercialisti ma anche di tutti gli altri soggetti interessati alla riqualificazione energetica degli edifici.

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In particolare, nel documento vengono riportati allegati, che affrontano diverse tematiche legate all’efficientamento degli immobili. Si va dagli interventi negli edifici di nuova costruzione a quelli esistenti, dall’energia solare negli immobili agli edifici a emissioni zero. Senza dimenticare gli approfondimenti su:

La guida dei Commercialisti italiani offre uno strumento che permette di supportare i professionisti del settore edilizio e i proprietari di immobili nel avere una visione chiara e dettagliata di tutte le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi di emissioni zero entro il 2050.



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