Mazzarri, “La pista ciclabile finisce nel nulla”

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La consigliera comunale, “Chiedo risposte chiare, trasparenza e una visione concreta per lo sviluppo sostenibile del nostro Comune”

SAN GIULIANO TERME — Tra il nuovo Conad e la farmacia Dinucci di San Giuliano Terme si erge un tratto di pista ciclabile che, con grande sorpresa dei cittadini, inizia nel nulla e termina nel nulla. Questa infrastruttura, definita da Elisabetta Mazzarri “La Grande Incompiuta”, solleva interrogativi sulla pianificazione.

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Elisabetta Mazzarri, consigliera comunale della Lista Boggi Sindaco, ha voluto portare all’attenzione generale quella che considera una situazione emblematica di cattiva gestione e pianificazione. “Questa opera potrebbe essere legata al progetto annunciato quattro anni fa dal precedente assessore ai Lavori Pubblici per la realizzazione della pista ciclopedonale di via U. Dini. Tale progetto prevedeva un collegamento tra il Fiume Morto e la pista ciclabile già esistente in via di Gello, costruita dal Comune di Pisa. Ad oggi, tuttavia, non si ha alcuna notizia sull’avanzamento di quel progetto, e questa breve tratta ciclabile sembra l’unico elemento realizzato, un’infrastruttura inutile e inspiegabile senza un contesto più ampio”, dichiara Mazzarri.

Per fare chiarezza sulla vicenda, la consigliera ha deciso di presentare un’interrogazione all’amministrazione comunale, ponendo una serie di quesiti. “Quali siano le intenzioni dell’amministrazione riguardo alla pista ciclopedonale di via U. Dini? Il progetto è ancora in programma? E, in caso affermativo, a che punto si trova l’iter progettuale e autorizzativo? Quali sono le disponibilità di fondi per l’opera, specificandone l’entità e la provenienza (comunale, regionale o europea)? Quali sono i tempi stimati per l’avvio e il completamento dei lavori, i costi previsti e l’impatto ambientale in termini di consumo di suolo? Quali eventuali modifiche sono state apportate rispetto al progetto iniziale e quali le ragioni di eventuali ritardi o abbandoni?”

Le domande di Mazzarri si estendono anche a questioni più immediate. “Perché questa ciclabile ‘incompiuta’? Qual è il suo scopo? Quali benefici porta ai cittadini? Perché è stata completata senza un collegamento con altre infrastrutture ciclabili?”, insiste. “Questo tratto ciclabile solleva dubbi sull’uso delle risorse pubbliche e sulla capacità dell’amministrazione di pianificare interventi realmente utili. Un’opera incompiuta non è solo uno spreco di denaro, ma anche un segnale di scarsa attenzione ai bisogni del territorio e dei cittadini.”

La consigliera conclude con un appello deciso: “Chiedo risposte chiare, trasparenza e una visione concreta per lo sviluppo sostenibile del nostro Comune. I cittadini meritano progetti ben pianificati e un impegno reale per il miglioramento della qualità della vita. Confido in un riscontro tempestivo e resto a disposizione per continuare a rappresentare le istanze del territorio con la determinazione necessaria”.





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