l’economia in crescita moderata, preoccupano le incertezze per il futuro #adessonews

L’economia dell’eurozona prosegue nella sua espansione graduale e moderata, ma le incertezze legate alla situazione geopolitica continuano a destare preoccupazioni per il futuro. Questa la sintesi dell’intervento del commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, effettuato nel corso della conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo a Lussemburgo. “Il Pil è cresciuto dello 0,5 per cento nella prima metà dell’anno e i mercati del lavoro rimangono storicamente forti. L’inflazione è appena scesa al di sotto dell’obiettivo della Bce del 2 per cento per la prima volta in più di tre anni, soprattutto grazie al calo dei prezzi dell’energia, che è una buona notizia per il potere d’acquisto delle famiglie che si era indebolito”, ha detto. Allo stesso tempo, però, ha poi aggiunto, “gli investimenti e l’edilizia sono sottotono, l’industria manifatturiera è fiacca, le prospettive del commercio globale si sono indebolite e l’incertezza geopolitica rimane molto forte”. Nel giorno in cui ricorre l’anniversario dell’attacco di Hamas a Israele, le prospettive di un deterioramento e un allargamento del conflitto in Medio Oriente rimangono infatti “molto preoccupanti”. A questo, ha sottolineato Gentiloni, si aggiunge ovviamente la situazione in Ucraina, con un conflitto che sta per raggiungere i mille giorni di durata.

“L’incertezza che circonda le prospettive economiche rimane quindi eccezionalmente alta. L’abbiamo già visto concretizzarsi nei prezzi del petrolio. Terremo conto di tutti questi elementi nelle nostre previsioni economiche d’autunno, che pubblicheremo il 15 novembre”, ha concluso il commissario europeo. Prospettive economiche che però dovrebbero confermare la crescita in eurozona dello 0,8 per cento per il 2024, già prevista a maggio scorso dalla Commissione europea, almeno secondo quanto indicato dallo stesso commissario europeo prima dell’inizio della riunione di oggi. Un Eurogruppo, quello tenutosi a Lussemburgo, che si è svolto in formato inclusivo, quindi con tutti i ministri dell’Economia e delle Finanze europei, e che si è concentrato sui temi dell’Euro digitale, dell’Unione dei mercati dei capitali, sulla preparazione del prossimo vertice europeo e sul futuro della competitività europea. E proprio la parola competitività è stata al centro del dibattito di oggi. “Sarà un termine chiave nei prossimi anni, sia per i ministri europei che per la Commissione”, ha sottolineato Gentiloni in conferenza stampa. “Penso che stiamo convergendo verso una comprensione comune delle principali sfide che dobbiamo affrontare: sulla necessità di aumentare la produttività e l’innovazione e sull’importanza del mercato unico, così come sull’imperativo di avere prezzi energetici accessibili e sulle enormi necessità di finanziamento per le nostre priorità comuni”, ha poi spiegato. Sono le modalità possibili nell’affrontare queste sfide, però, che non permettono l’accordo fra i ministri europei, divisi fra chi sottolinea la necessità di riforme strutturali a livello nazionale, di soluzioni guidate dal mercato, di ridurre gli oneri normativi e sottolineando il ruolo dei finanziamenti privati e, dall’altro lato, chi sostiene la necessità di una politica industriale più attiva, di investimenti comuni e di un bilancio Ue più forte. “Devo dire che entrambe le visioni hanno dei meriti e che avremo bisogno di entrambe, ma non è facile combinarle”, ha chiarito ancora Gentiloni.

Secondo il commissario europeo, per il futuro sarà fondamentale continuare con le riforme e gli investimenti, così come con la riduzione della burocrazia e la necessità di avere un ruolo più attivo da parte dei governi europei in settori strategici chiave. Sul fronte dei finanziamenti, però, la priorità rimangono gli investimenti privati, “sostenuti da un’Unione bancaria e dei mercati dei capitali più sviluppata”, ha dichiarato Gentiloni. “Questo è un settore in cui i progressi non sono stati abbastanza rapidi”, ha poi precisato. Oltre ai finanziamenti privati, nella visione del commissario europeo uscente rimane però necessario anche l’apporto di finanziamenti pubblici a livello europeo, sia per sostenere progetti di interesse comune in settori come l’innovazione, la difesa e la transizione verde e digitale, sia per evitare i rischi di frammentazione tra gli Stati membri. “Ritengo che la discussione odierna ci abbia avvicinato alla finalizzazione di una dichiarazione dell’Eurogruppo che la Commissione sostiene con forza”, ha poi concluso. Sull’euro digitale, invece, la Bce, guidata da Nadia Calvino ha informato i ministri presenti sulle ultime evoluzioni e gli aggiornamenti verso il processo di completamento dello strumento di pagamento digitale unico per l’eurozona. Una discussione che, ha spiegato Gentiloni, “evidenzia l’importanza per l’Europa di sviluppare un proprio sistema di pagamenti digitali forte per garantire resilienza e autonomia”.

“Come sapete – ha detto – l’iter legislativo relativo alle nostre proposte per la creazione dell’euro digitale e, parallelamente, per chiarire lo status di corso legale del contante in euro è ancora in corso”. Infine, un passaggio sull’Unione dei mercati dei capitali, con la proposta della Spagna di creare una sorta di laboratorio della competitività solo per alcuni Stati europei per andare avanti nel percorso. Una proposta, ha dichiarato in conferenza stampa il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, che necessità di un’ulteriore analisi, compresa una dal punto di vista legislativo, che avverrà nella sessione dell’Eurogruppo di novembre. “Quando sento proposte del genere, devo sempre sottolineare che, come presidente dell’Eurogruppo, preferirei che i Paesi potessero lavorare insieme e nella stessa direzione. Quando parliamo dei valori del mercato unico e dell’importanza di agire insieme per raggiungere maggiori risultati, è ovvio che preferisco che le azioni vengano prese dall’intero Eurogruppo o, meglio ancora, da tutta l’Ue. Ma posso capire che ci siano alcuni Stati che sentono la necessità di cooperare maggiormente insieme e non posso impedire loro di seguire questa strada. Ma questo sottolinea la necessità di avere un catalizzatore per agire tutti insieme”, ha poi aggiunto Donohoe, rimanendo di fatto dubbioso sulla proposta spagnola. Il rischio è quello di avere un’eccessiva frammentazione, ha quindi sottolineato concludendo la giornata dell’Eurogruppo.

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