Riccardo Fogli, il vincitore del Festival di Sanremo 1982 si racconta

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Alla vigilia della vittoria del 1982 con Storie di tutti i giorni Riccardo decise di cambiare look: «Domandai 5 milioni al mio discografico». E sconfisse Al Bano e Romina con la loro Felicità

«Il duetto con Patty Pravo? Lei è in forma magnifica, ha la voce identica, intonata, magica. Cosa posso dire di più? Nulla, se no mia moglie s’innervosisce». Ride Riccardo Fogli, mentre ci racconta dello storico duetto televisivo con la ex fidanzata Patty Pravo, sulle note di un classico di lei, La bambola, nel programma Ora o mai più, di cui sono entrambi coach – foto | video

Nel 1973, a causa della loro turbolenta storia d’amore, fu costretto a lasciare i Pooh. Ora c’è una bella amicizia. «Ci incontriamo solo negli studi televisivi, non abbiamo occasione di parlare più di tanto. È sempre un privilegio e un onore stare accanto a lei». Riccardo Fogli vanta una clamorosa vittoria a Sanremo nel 1982 con un brano che è diventato un classico, Storie di tutti i giorni.

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Patty Pravo al veleno sulla rottura di Riccardo Fogli con i Pooh: “Ecco come andò” – guarda

Sconfisse perfino Al Bano e Romina con Felicità. «Accidenti! Infatti ogni tanto quando lo incontro, il maestro Al Bano, che ammiro per la generosità e la grande capacità artistica, mi dice: “Fratello, tu hai vinto, ma io ho venduto più dischi nel mondo”. E io mi inchino».

Com’è nata Storie di tutti i giorni? «Il testo l’ho scritto con Guido Morra, uomo colto, nella mia casa in Maremma: giocavamo per dieci ore a ping pong e poi scrivevamo. Lui si era ispirato alla poesia La livella di Totò, che io non conoscevo. Si parlava della gente semplice che c’è al cimitero e del nobile che arriva e se la tira un po’. Una canzone in cui mi riconosco perché io ho davvero origini umili».

Riccardo Fogli: “Mi sono diplomato a 59 anni, era una promessa fatta a mia mamma” – guarda

Ci racconti. «Figlio di metalmeccanico, io stesso ho un passato glorioso alla Piaggio di Pontedera. Poi per due anni ho fatto il gommista a Piombino. Vuol dire che se c’era la gomma da cambiare, prendevi il crick, la chiave a croce e lavoravi, con i calli e il mastice sotto alle unghie. Poi alle 18 finivo di lavorare e andavo a suonare con il primo gruppo, gli Slenders, che voleva dire gli smilzi, i disperati. A furia di provare, siamo finiti a suonare al Piper di Roma e di Milano».

“Patty Pravo, Riccardo Fogli e i Pooh: ecco come andò”, parola di Roby Facchinetti – guarda

Poi la sua strada si incrocia con quella dei Pooh. «Io e Roby Facchinetti eravamo i forestieri e a Bologna dividevamo una stanza con due letti e un lavandino. Quando finivamo i soldi, ci rifugiavamo a casa sua a Bergamo, dai suoi, che erano una meraviglia di amore e ospitalità. Quelli sono stati gli anni più belli: se avevamo 400 lire le dividevamo per pagarci l’albergo e i panini con la mortadella».

Tornando al Sanremo del 1982, lei ai tempi era sempre elegantissimo, con lo smoking. «Mi ero ispirato non a Julio Iglesias, come molti pensano, ma a Christian De Sica, che era elegantissimo, come il padre. Nel 1981 andai dal mio discografico, Alfredo Cerruti e gli chiesi 5 milioni in prestito per rifarmi il guardaroba. Lui all’inizio disse di sì, poi nel pomeriggio mi fece notare che ero io che dovevo dare 10 milioni alla casa discografica. Comunque sia, alla fine staccò l’assegno. E io mi comprai un completo spezzato, due camicie e uno smoking. Sa, mio padre non aveva mai avuto un vestito del genere. E il complimento più bello fu quando mi dissero che non lo portavo come un cameriere, ma come un principe».

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Quella vittoria a Sanremo le cambiò la vita? «Arrivavo già dal buon successo di Malinconia. Vincere Sanremo non è come vincere al SuperEnalotto. Il vantaggio è che poi fai tanti concerti. E con i soldi guadagnati ho comprato la prima casetta per i miei vecchietti, in Maremma. Questa è la cosa più bella che ho fatto nella vita».

Il Festival le piace? «A me mette sempre ansia, perché non hai i tuoi spazi, devi dividerli con altre 50 persone. In compenso, vieni travolto dalla potenza e dall’amore che c’è intorno a Sanremo».

Riccardo Fogli riparte dalla famiglia, ma con la moglie Karin Trentini… che musi lunghi! – guarda

Lei oggi è sposato con Karin Trentini e ha una figlia Michelle di 12 anni. So che è un padre e marito impeccabile. «Mi devo far perdonare perché sono spesso in giro per l’Italia e mi divido tra la Maremma e una casa a Bologna dove c’è il mio figlio maggiore, Alessandro. Queste due meravigliose donne mi rovesciano come un pedalino, perché il mondo è femmina. Io alzo le mani e mi arrendo: hanno sempre ragione loro».

Oggi ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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