Francesco Lavecchia: Benvenuti a Morningstar, sono Francesco Lavecchia e oggi con me c’รจ Tancrede Fulop, senior equity analyst di Morningstar.
Allora Tancrede, Ursula von der Leyen ha recentemente promesso che la Commissione europea adotterร una serie di politiche per ridurre i prezzi dellโenergia. Negli Stati Uniti, con la nuova amministrazione Trump, sale il rischio di un taglio dei crediti dโimposta per le energie rinnovabili. Puoi dirci qualcosa di piรน su questi cambiamenti nelle politiche energetiche e in quale direzione vanno?
Il piano di azione europeo per lโenergia
Tancrede Fulop: Sรฌ, certo. Prima perรฒ descriviamo il contesto: i prezzi dellโelettricitร in Europa sono i piรน alti del mondo, insieme a quelli del Regno Unito. Il 26 febbraio la Commissione europea presenterร un Action Plan for Affordable Energy e la scorsa settimana, in occasione del World Economic Forum di Davos, Ursula von der Leyen ha dichiarato che un elemento chiave di questo piano sarร una super rete europea modernizzata. In pratica, la Commissione europea vuole una maggiore interconnessione tra gli Stati membri. In questo modo, i paesi con un eccesso di energia rinnovabile possono esportarla verso paesi con una carenza di energia. E negli Stati Uniti, sรฌ, con lโamministrazione Trump, i crediti dโimposta per le energie rinnovabili negli Stati Uniti scadono nel 2030 e con Trump questa data รจ a rischio. Il nostro scenario migliore รจ che la scadenza di questi crediti dโimposta venga anticipata al 2027.
Lโimpatto delle nuove politiche sugli utili delle utility europee
FL: Quali conseguenze pensi che avrร questa nuova politica energetica sul settore delle utility europee in termini di costi, ricavi e nuovi investimenti?
TF: Un maggior numero di interconnessioni significa maggiori opportunitร di investimento per gli operatori delle reti di trasmissione dellโenergia elettrica, come Redeia o National Grid, tra le societร che copriamo. Quindi piรน investimenti significheranno una maggiore crescita degli utili. Ma vorrei ricordare che questi investimenti richiedono molti anni per essere realizzati. La Commissione europea parte poi dal presupposto che con un maggior numero di interconnessioni si abbassano i prezzi dellโenergia allโingrosso e si puรฒ fare maggiore affidamento sulle energie rinnovabili. Questa รจ in realtร una vecchia argomentazione sostenuta dagli scettici del nucleare, come il commissario europeo per lโenergia Dan Jรธrgensen. Ma nella realtร puรฒ verificarsi il contrario. Ovvero, con un maggior numero di interconnessioni, una carenza di energia rinnovabile puรฒ far salire i prezzi dellโenergia alle stelle in tutti i paesi collegati.
ร quello che รจ successo a dicembre in Germania e nei Paesi nordici, durante i molti giorni in cui non c’รจ stato nรฉ vento nรฉ sole e il ministro dellโenergia svedese si รจ lamentato della mancanza di capacitร di carico di base in Germania, in particolare del nucleare, e alcuni politici norvegesi hanno minacciato di smantellare le interconnessioni tra la Norvegia e lโEuropa continentale. In definitiva, gli investimenti aumentano, ma lโimpatto sui prezzi allโingrosso dellโenergia elettrica รจ incerto. E alla fine le bollette dellโelettricitร potrebbero aumentare, perchรฉ gli investimenti nella rete dovranno essere finanziati in altro modo. Negli Stati Uniti, una scadenza anticipata dei crediti di imposta per le energie rinnovabili potrebbe stimolare unโaccelerazione degli investimenti in questo settore. Questo รจ quello che รจ successo in passato quando i crediti dโimposta sono scaduti.
Nuove politiche energetiche: i vincitori e i perdenti in Borsa
FL: Quali utility europee sarebbero piรน colpite da questi cambiamenti? Puoi descrivere uno scenario migliore e uno peggiore e come puรฒ cambiare la valutazione dei titoli in termini di previsioni e stime del fair value?
TF: Sรฌ, lo scenario migliore per i crediti dโimposta negli Stati Uniti รจ che la loro scadenza rimanga nel 2032. In questo caso le aziende favorite saranno quelle con la piรน alta esposizione al settore delle rinnovabili negli Stati Uniti, come EDPR, la sua capogruppo EDP e, anche se in misura minore, RWE e Orsted. Per quanto riguarda lโAction Plan for Affordable Energy in Europa, se questo dovesse portare a un aumento dei prezzi dellโenergia allโingrosso, sarebbe positivo per le aziende piรน sensibili ai prezzi dellโenergia, come Acciona Energia, Verbund o Engie.
Lo scenario peggiore negli Stati Uniti sarebbe la cancellazione immediata dei crediti dโimposta. Quindi i perdenti sarebbero i vincitori del caso migliore. Quindi per EDPR ed EDP potrei tagliare le mie stime di circa il 15% in questa situazione. Per quanto riguarda lโEuropa, se i prezzi allโingrosso dellโenergia fossero piรน bassi, i perdenti sarebbero Acciona Energia, Verbund ed Engie. Ma le mie stime di fair value si basano su unโipotesi di prezzo dellโenergia elettrica di 60 euro/MWh a metร ciclo. In questo senso ho un certo margine di sicurezza nelle mie stime.
FL: Grazie mille Tancrede. Per Morningstar sono Francesco Lavecchia. Grazie per la visione.
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