L’avvicinamento fra Il Cairo e Mogadiscio – e i rischi per Addis Abeba – รจ uno degli elementi chiave per leggere il futuro della regione
A dipanare la matassa in cui sono aggrovigliati oggi i paesi del Corno dโAfrica e dintorni ci si riuscirebbe, forse, attraverso una buona sfera di cristallo. Un ruolo crescente nella regione lo sta giocando certamente lโEgitto, benchรฉ non appartenga affatto ai paesi che formano il Corno dโAfrica.
Il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty, in merito alla vasta regione dellโAfrica orientale, ha avuto in settimana colloqui separati con le controparti di Gibuti e Sudan, focalizzati sulla sicurezza del Mar Rosso, sulla stabilitร della Somalia e sulle relazioni bilaterali.
I colloqui con Gibuti e Sudanย
Nel suo incontro con Mahmoud Ali Youssouf, ministro degli Esteri di Gibuti, Abdelatty ha parlato del ยซcollegamento dei porti egiziani con Gibuti e dellโespansione della cooperazione logisticaยป, discutendo per lโappunto un piano per una zona logistica egiziana a Gibuti. Youssouf ha dichiarato che i due paesi ยซcondividono preoccupazioni in materia di sicurezzaยป, poichรฉ sono posizionati rispettivamente alla porta settentrionale e meridionale del Mar Rosso. Ma hanno manifestato anche preoccupazione per la sicurezza della Somalia, ribadendo il loro sostegno alla sua ยซunitร , stabilitร e integritร territorialeยป.
Con il ministro degli Esteri sudanese Ali Al-Sadiq Ali, dโaltro canto, Abdelatty ha voluto riaffermare che, in ragione dei legami storici tra i due paesi, lโEgitto รจ impegnato nel ยซripristinare la stabilitร e la pace, garantendo il rispetto per la sovranitร , lโunitร e lโintegritร territoriale del Sudanยป. Il dirigente del governo non ha mancato di citare la necessitร della sicurezza idrica, sottolineando ยซgli interessi condivisi di entrambe le nazioni, paesi a valle del fiume Niloยป. Una dichiarazione che fa pensare alla tuttora irrisolta vertenza in corso tra Egitto ed Etiopia in merito alla grande Diga del Rinascimento etiope (GERD).
I rischi per Mogadiscio
Quanto alla Somalia, destano preoccupazione i recenti incontri del presidente Hassan Sheikh Mohamud, in cerca di sostegno e di alleanze al Cairo e ad Asmara. Il timore รจ che il paese si possa ridurre a pedina nello scacchiere politico e agli interessi esterni per il Corno dโAfrica, con implicazioni di vasta portata per la stabilitร dellโEtiopia e della regione in generale.
Non per nulla i viaggi di Mohamud sono avvenuti nel contesto del crescente coinvolgimento dellโEgitto nel suo paese. Lo scorso agosto, peraltro, lโEgitto aveva firmato un patto di difesa con la Somalia per rafforzare la cooperazione militare e la sicurezza. E aveva inviato ufficiali militari ed equipaggiamenti pesanti a Mogadiscio come parte di un dispiegamento che, nellโambito della Missione di transizione dellโUnione Africana in Somalia (AUSSOM), potrebbe arrivare a includere fino a 10mila unitร militari egiziane. Il Cairo รจ infatti entrato a far parte della missione regionale lo scorso dicembre, nonostante le proteste di Addis Abeba.ย
Analisti concordanti ritengono che in tal modo lโEgitto cerchi di stabilire un punto dโappoggio pericolosamente vicino ai confini dellโEtiopia, sfruttando la Somalia come base per un eventuale futuro conflitto contro Addis Abeba.
Le tensioni fra Addis Abeba e Il Cairoย
LโEtiopia, dโaltro lato, oltre allโendemica situazione di instabilitร in cui versa per le conseguenze della lunga guerra con il Tigray e per i perduranti conflitti tra esercito federale e milizie amhara e oromo, sa che dovrร fare i conti anche con lโEgitto, una volta che il Cairo consolidasse la sua presenza in Somalia.
Nelle sue piรน recenti dichiarazioni, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha assicurato ai paesi vicini che il coinvolgimento dellโEgitto nella missione di pace dellโAUSSOM in Somalia non rappresenta alcuna minaccia per la loro sovranitร . Il capo di stato egiziano non รจ riuscito a evitare che le sue parole fossero accolte con scetticismo. Non solo da parte etiopica ma anche del Kenya, altro paese che per anni ha sostenuto con forza la fragile pace della Somalia nella sua lotta contro al-Shabaab e altri gruppi radicali islamici.
La Somalia, inoltre, deve vedersela al momento con un progressivo logoramento della struttura federale: due stati-regione hanno respinto apertamente una proposta di modifica della costituzione, percepita da varie parti come un tentativo da parte di Mohamud, di rafforzare la propria autoritร per aprirsi la strada a unโestensione del suo mandato. Se le divisioni interne dovessero aggravarsi, secondo alcuni esperti di sicurezza, potrebbero tra lโaltro favorire le organizzazioni estremiste islamiche.
Una nuova variabile recentissima al riguardo รจ certamente lโuccisione di Abdihakim Dhoqob, importante leader dello Stato islamico in Somalia. Il leader islamista รจ rimasto ucciso in un raid aereo ordinato dal presidente statunitense Donald Trump. E va infine considerata la possibilitร di un piรน consistente coinvolgimento della nuova amministrazione Usa in Somalia, soprattutto in merito allo status del Somaliland. Diversi esponenti della base conservatrice che sostiene il presidente sono infatti favorevoli al riconoscimento dello stato federale, auto proclamata repubblica indipendente dal 1991.ย
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