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Siccità nord ovest Sardegna, centinaia di aziende agricole a rischio La Nuova Sardegna #finsubito richiedi mutuo fino 100%


Sassari La grande sete arriva anche nel nord ovest della Sardegna. Il Temo e il Cuga sono all’asciutto per la quota destinata all’irrigazione. Il presidente di Anbi, Gavino Zirattu lancia l’allarme. «La Regione ha chiuso la diga e questo significa che il comparto agricolo non potrà programmare la stagione irrigua 2025». Anbi Sardegna offre una alternativa: utilizzare i reflui depurati di Sassari. «Che però, come al solito, vengono presi in considerazione solo nel pieno dell’emergenza, come è accaduto nella scorsa stagione irrigua. Poi arrivano le piogge e l’argomento viene accantonato. Eppure . Le acque depurate in agricoltura consentirebbero di recuperare 500/600 litri al secondo, contrastando il deficit di fabbisogno idrico».

La capacità complessiva dei tre bacini, Temo, Cuga e Bidighnizu, è di 108,88 Mmc, ma attualmente ne contengono solo 20,57. Questo significa che circa l’81% della capacità totale è vuota. I livelli attuali di riempimento mostrano che non sono pieni in modo uniforme: quello del Temo solo al 17% della sua capacità. Il Cuga è il più pieno, ma comunque a soli 31%. Il Bidighinzu è al 10%, mostrando una situazione particolarmente critica. La percentuale media di riempimento totale dei bacini è solo del 19%, che indica un deficit significativo di risorse idriche.

Il presidente Zirattu e gli amministratori del Consorzio di bonifica della Nurra, hanno voluto incontrare le organizzazioni professionali di categoria, Coldiretti, Cia e Confagricoltura, per fare il punto. «A rischio c’è il destino di centinaia di aziende agricole – ha detto Zirattu – inoltre con gli interventi ancora in corso sugli acquedotti Coghinas 1 (che collega l’invaso di Santa Maria Coghinas con la zona industriale di Porto Torres) e Coghinas 2(che fornisce la zona di Truncu Reale a Sassari e Alghero) ci costringono a dirottare l’acqua del Consorzio della Nurra dal Temo e dal Cuga verso il potabilizzatore di Truncu Reale. Quindi la poca risorsa sarà destinata all’idropotabile e se anche dovesse piovere le condotte non potrebbero garantire l’approvvigionamento del potabilizzatore e anche dell’irrigazione, perché sono le stesse».

Ci sarà quindi una assemblea pubblica per aggiornare gli agricoltori del territorio, in modo che nessuno si impegni con investimenti pesanti per le campagne senza avere la garanzia dell’acqua. (se.lu.)



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