Palazzo Rosa resta un nodo aperto. Che l’amministrazione vuol risolvere nel più breve tempo possibile. Questione di sicurezza. Il problema sono le risorse. E su questo aspetto il sindaco Gabriele Gasperini si sta muovendo, così come si sta muovendo il deputato del Carroccio Edoardo Ziello. Ma a che punto siamo? Restano ancora circa 116 nuclei familiari. Un paio sopno state sgomberate nella scorse settimane. Ma per completare una operazione tanto complessa, quanto delicata, servono risorse.
“Ci sono fondi stanziati dalla Regione – ammette il sindaco – che però sono inseriti in un particolare capitolo. Proprio nei prossimi giorni avrò un incontro con l’assessore regionale competente per capire come ci si deve muovere per accedervi”. Palazzo Rosa resta una priorità. “E’ una questione aperta, importante, direi fondamentale per Ponsacco – aggiunge il primo cittadino –. Ed io voglio mantenere tutti gli impegni presi in campagna elettorale. Servirà un’ordinanza precisa, puntuale, ben improntata sulla questione e assolutamente inattaccabile, e a questa stiamo lavorando. E’ chiaro che siamo davanti ad un’operazione che richiede risorse e, oltre all’amministrazione con la Regione Toscana, si sta muovendo il parlamentare Ziello che ha chiesto 100mila euro di fondi, un contributo a carattere straordinario”. Straordinaria è infatti la questione.
Gli sgomberi, naturalmente, prevedono la ricollocazione adeguata dei nuclei che attualmente si trovano a Palazzo Rosa. “Ci siamo mossi – precisa Gasperini – prendendo in esame tutta una serie di possibilità e individuando anche una gamma di immobili che potrebbero essere decisivi per il buon fine di questa partita. Ma anche questo aspetto, come facilmente immaginabile, prevede di avere a disposizione le risorse necessarie”. I tempi? “Impossibile al momento fare una previsione certa – conclude Gasperini – ma se ogni tassello va al proprio posto potrebbe essere decisivo il 2025 per portare a termine tutta la questione”.Negli ultimi tempi il Palazzo Rosa è stato oggetto di occupazioni da parte di stranieri irregolari, che si sono via via sostituiti alle famiglie rom arrivate a Ponsacco dopo gli sgomberi dei campi di Pisa e Cascina e che sono ora una minoranza. Una situazione di illegalità che ha visto ripetuti interventi delle forze dell’ordine.
Carlo Baroni
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