Ex Popolari a consulto: questa sinistra non va

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


“Un indizio è un indizio, due indizi sono due indizi, tre indizi una prova”. Questo principio di matrice giallista, dettato da Agatha Christie, ha avuto in Italia una notevole notorietà politica, per l’uso che ne seppe fare, come aforisma, la sottile ironia andreottiana, sbugiardando ipocrisie, reticenze, ambizioni , velleitarismi di amici e nemici.

Tuttora molto calzante per potersi meglio rendersi conto della offensiva in atto di importanti esponenti del Pd, del mondo cattolico e di formazione popolare, contro il vertice del partito, la “Schlein”, la “musa confusa”.

Destinata a trasformarsi in una concreta operazione di sfiducia con tutto ciò che ne potrà derivare in un campo politico, sempre più minato e inquieto a sinistra. Noi ne abbiamo già scritto domenica scorsa su queste colonne, ma è stato necessario tornarvi, perché il dissenso si sta allargando e strutturando.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Dopo quello, diciamo pure, da apripista, annunciato da Graziano del Rio, Pierluigi Castagnetti e e Paolo Ruffini con il lancio della corrente “Comunità Democratica”, che sabato 18 alla convention di Milano dovrebbe vuotare il sacco delle doglianze; contemporaneamente, lo stesso giorno, a Orvieto, Paolo Gentiloni si ritiene che debba aggiungere il resto.

Poiché nel toto-federatore, è ritenuto il più accreditato nella corsa a premier per la sinistra nelle future consultazioni politiche, il suo intervento non sarà certo una preghiera da indulgenza giubilare. Ma oggi è anche doveroso ricordare che, un anno fa, ad aprire questo “filone critico” fu Matteo Renzi con un saggio dal titolo molto significativo. anzi esplicito: “Palla al Centro” di dura critica alla leaderschip della Schlein.

“Giusto combattere sempre per i diritti – le ricordò e le chiese – ma nel momento in cui si vogliono codificare delle novità ,occorre l’intelligenza del compromesso. Senza la quale ci si rinchiude nella riserva indiana della ideologia, quando non direttamente del fanatismo. E concluse: “No! Signori, qui siamo alla follia: un partito che è uno, nessuno, centomila, la cui identità viene stracciata sulla base dei presupposti ideologici e senza alcun ancoraggio alla realtà, con un gruppo dirigente, a metà tra lo “zecchino d’oro” e “lotta continua”.

Impossibile oggi stabilire se Renzi sia dello stesso avviso dopo la partitella di calcetto e del disgelo con la Schlein. Di certo c’è che, nel Pd, da tempo, si coglie una insofferenza, in larga parte diffusa tra gli ex Popolari verso una “leadership” troppo ideologizzata, oltranzista, portata a estremizzare tutto. In cui, non è azzardato cogliere una voglia di un esame retrospettivo, anzi più di una traccia di risentimento profondo da lunga incubazione, risalente agli anni Novanta, a Tangentopoli .

”La storia – si dice – non è una scienza facile, per un solo giorno di sintesi , occorrono anni di analisi”. In questo caso,anni di analisi che raccontano del compromesso storico, della congiunzione tra le masse cattoliche e le masse progressiste e una volta realizzata questa saldatura, di un dissolversi nel buio delnuovo partito unico della sinistra.

Cui però la successiva rivoluzione dei giudici, definita da ogni parte , in Italia e all’estero, un’opera di demolizione di un ‘importante classe politica, riservò benefici e privilegi sfacciati. Il primo e, in assoluto. nel preservarlo da ogni addebito giudiziario, mentre ad altri per un nonnulla si aprivano le carceri. Insomma un comportamento, che modificò in modo radicale la geografia politica, condannando alcuni partiti alla scomparsa e favorendo non certo i migliori alla guida del Paese ma i più ubbidienti e proni alle loro idee.

In quella ecatombe giudiziaria mirata si lasciò sopravvivere il Pci e fu risparmiata la “sinistra di Base della Dc”, per consentire la realizzazione di un disegno di armoniche e salvifiche convergenze. Il resto fu asfaltato, arbitro di tutto rimase il Partito unico della sinistra, mentre la vecchia Dc declinava a mesta testimonianza.

Era inevitabile che, prima o poi, più che interrogarsi su quel periodo, cosa che è stata fatta senza risultati, montasse dal didentro al Pd, qualcosa tra dissenso, rifiuto e presa di distanza per una sinistra disfattista, evocante il peggio di quel passato. Chissà che questa fase di insofferenza non porti a scoprire verità ritenute, fino ad oggi, impossibili e a disegnare nuovi scenari.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link