Il brano divenne popolare grazie alla storica interpretazione nel 1960 di Edith Piaf, per cui scrisse oltre 30 canzoni. Cantautore e compositore francese, collaborò con decine di artisti, tra cui Barbra Streisand, Dalida e Toni Rossi. Aveva 95 anni e non si esibiva in pubblico dal 2019.
Charles Dumont, compositore francese noto per aver scritto il brano Je ne regrette rien, è morto a Parigi all’età di 95 anni. A darne la notizia è stata la compagna Florence con una nota ad Afp. In 60 anni di carriera, ha collaborato con decine di artisti tra cui Dalida, Tino Rossi e Barbra Streisand. Ha legato però il suo nome al capolavoro interpretato e reso celebre da Edith Piaf nel 1960, tre anni prima della scomparsa. «Senza di lei, non avrei mai ottenuto quello che ho fatto né come cantante né come autore», raccontò in un’intervista del 2015. Per lei scrisse più di 30 canzoni, tra cui Mon Dieu e Les flofons du bal. La sua ultima performance dal vivo risale al 2019 al teatro della Torre Eiffel.
La carriera di Charles Dumont, dagli esordi ai brani per Edith Piaf
Originario della cittadina francese di Cahors, nacque nel 1929 e crebbe assieme alla zia cui lo aveva affidato la madre, in precarie condizioni di salute. Si avvicinò al jazz già tra i banchi di scuola, prendendo lezioni di tromba dopo essersi innamorato delle melodie di Louis Armstrong. A 20 anni era già considerato un talento cristallino, ma una grave tonsillite lo costrinse a cambiare strada e a dedicarsi al pianoforte. Scoprì così la passione per la composizione e durante la decade successiva collaborò con diversi artisti della scena transalpina, portandoli al successo. Un’ascesa che lo portò nel 1960 a incontrare la stella Edith Piaf che, come ricorda Le Figaro, lo ricevette il 5 ottobre nella sua abitazione. Sedutosi al pianoforte, iniziò a intonare Je ne regrette rien che il Passerotto di Parigi avrebbe reso immortale con la sua voce.
Per Piaf scrisse oltre 30 canzoni dando vita a una storia di amicizia reciproca che si protrasse fino al 10 ottobre 1963 con la scomparsa della cantante. Charles Dumont si dilettò dunque con la soap opera e le colonne sonore dei film, tra cui Trafic e Parade di Jacques Tati. All’inizio degli Anni 80, in collaborazione con Sophie Makhno, passò dall’altro lato dello studio di registrazione decidendo di interpretare personalmente i suoi testi. Una decisione dovuta anche alle parole della stessa Piaf che in uno dei loro incontri gli aveva rivelato: «Nessuno canta le tue canzoni meglio di te, ci metti tanto cuore che io stessa ne sono sorpresa». Con Makhno diede vita a brani immortali, come Ta Cigarette après l’amour e Le chanson d’amour. In carriera scrisse per Dalida, Tino Rossi e Jacques Brel. Per Barbra Streisand realizzò nel 1966 Le Mur, sul muro di Berlino.
Il rapporto con Piaf: «Le devo tutta la mia carriera»
Charles Dumont ha legato la sua carriera al nome di Edith Piaf. Tanto che nel 2019 realizzò in suo ricordo La Belle Histoire d’Amour, un omaggio al suo genio e alla sua arte. «Devo a lei la mia intera carriera», raccontò a Le Figaro nel 2019. «La incontrai quando ero ancora un principiante, infelice e introverso. Non che non avessi un discreto successo, ma mi sentivo immerso nella nebbia. Quando Edith cantava un brano lo ricreava, lo moltiplicava. Potergli rendere omaggio ancora oggi è il minimo che possa fare». Per la leggenda della chanson francese, Dumont scrisse Les Amants e Mon Dieu, solo per citare le tracce più famose.
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