“La situazione dello spopolamento dei borghi delle aree interne o montane è divenuta è sempre più drammatica ed è in costante peggioramento. Oggi è spesso affidata alla buona volontà dei sindaci e alla loro generosità. Ma questo a volte non basta: serve un tavolo di coordinamento e un monitoraggio costante”. Così, sulla situazione venutasi a creare in Vallesina, prima a Staffolo ora Rosora e San Marcello è Luca Talevi segretario Cisl Marche con delega alla sanità.
Luca Talevi, come siamo arrivati a questo punto?
“Purtroppo i medici di medicina generale sono sempre sono in numero ridotto. E sono calati costantemente per effetto del numero chiuso alla facoltà di medicina. Una volta anche le sedi montane o comunque lontane dalle città erano ambite per i professionisti oggi non lo sono più perché i medici hanno la possibilità di scegliere. Sono appunto liberi professionisti e non possono essere obbligati a lavorare in determinate siate piuttosto che altre. Loro scelgono quelle logisticamente più comode”.
Quindi qual è la soluzione secondo lei?
“Servono incentivi: l’unica via che è quella degli incentivi per garantire la presenza anche in borghi più isolati e meno accessibili”.
Incentivazioni economiche? “No, quelle non sono possibili per il nostro sistema ma il Comune può mettere a disposizione degli ambulatori magari a costo agevolato per i medici di famiglia così questi siano invogliati a salire nei borghi per esercitare la loro attività”.
Alcuni sindaci già lo hanno fatto, ma a quanto pare non basta..
“Sì, purtroppo è vero: i sindaci si sono dati e si stanno dando molto da fare per risolvere un problema che sembra essere sempre più drammatico. Serve però un tavolo tra Regione, singole Ast e l’associazione o sindacato dei medici. E affrontare il nodo di quelle sedi vacanti dove non c’è più una figura medica di riferimento”.
Ma se ne parla da tempo.. non c’è ancora un tavolo coordinato dalla regione che ha la competenza in materia sanitaria?
“Ad oggi se ne è parlato ci sono stati dei buoni intenti da parte del governatore Acquaroli e anche dell’assessorato regionale ma di fatto sono ancora seguiti i fatti. Così queste situazioni sono lasciate alla buona volontà di sindaci che si stanno impegnando in prima persona per trovare delle soluzioni condivise per i loro anziani soprattutto per le categorie più fragili. Ma servono monitoraggi diffusi sul territorio, perchè la situazione è molto complicata ma va assolutamente affrontata nei giusti tavoli per trovare soluzioni che siano condivise e utili a tutti”.
Sara Ferreri
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