È stata la più votata della Romagna. Tra i consiglieri eletti dal Pd è una delle più giovani. Alice Parma, 36 anni – di cui gli ultimi 10 da sindaca di Santarcangelo – è stata una delle maggiori sorprese di queste elezioni regionali. E adesso a Bologna si fa addirittura il suo nome per un posto da assessore. De Pascale ieri ha assicurato che la giunta sarà pronta “prima di Natale”. E la Parma potrebbe ambire all’assessorato al turismo o alla cultura.
Sono voci da fantapolitica, oppure lei si sente effettivamente in corsa per la giunta?
“De Pascale è stato un bravissimo candidato e, sono certa, sarà un ottimo presidente. Che saprà scegliere la sua squadra forte anche degli ottimi risultati. Io dico solo che Rimini merita un risultato particolare, può avanzare un riconoscimento legittimo. Quattro anni fa, nonostante la vittoria di Bonaccini, nel Riminese aveva trionfato il centrodestra. Stavolta no. Stavolta a Rimini il Pd è andato molto bene”.
E lei è stata la più votata in Romagna. Cosa le ha detto de Pascale?
“Ci siamo parlati brevemente lunedì. Michele si è subito congratulato. Mi ha detto: brava Alice, ha fatto il pieno di voti”.
Ha ottenuto quasi 10mila preferenze. Dica la verità: nemmeno lei se l’aspettava…
“Ho vinto due campagne elettorali da sindaca, ma questa era la prima volta che mi misuravo con le preferenze. No, davvero non me l’aspettavo un risultato così. Certo, speravo di andare bene e di essere eletta. Ma se alla vigilia qualcuno mi avesse pronosticato un dato del genere, l’avrei preso per un pazzo”.
Nella sua città, Santarcangelo, ha preso 2.629 voti. Era immaginabile. Meno prevedibile invece i tanti voti presi in altri comuni, a partire da Rimini.
“Già. A Rimini in 3.576 hanno scritto il mio nome sulla scheda. Ma è andata bene anche in altre realtà. Penso a Bellaria, a Verucchio. Ho preso voti un po’ in tutti i comuni. Il fatto di aver fatto la sindaca per 10 anni, di essere giovane e donna ha influito”.
Ha superato anche Emma Petitti. Durante la campagna elettorale, è stato evidente, ciascuno dei candidati del Pd ha fatto corsa a sé. Ci sono stati sgambetti tra voi?
“Quando ci sono in ballo le preferenze, è normale che ci sia forte competizione tra i candidati dello stesso partito. Eravamo tutti e 4 ottimi candidati, ma molto differenti tra noi. Abbiamo raggiunto un pubblico trasversale”.
Nessun colpo basso?
“No, assolutamente. Rispetto alla campagna elettorale del 2020 questa è stata corretta e per nulla divisiva. Ognuno di noi ha fatto la propria corsa, pancia a terra, senza danneggiare gli altri. E il partito è rimasto unito. Piuttosto, occorre riflettere sull’astensionismo”.
Eppure, nonostante la bassissima affluenza, ci sono state più preferenze per i singoli candidati. Come se lo spiega?
“Con il fatto che le persone andate a votare erano quelle informate, che hanno seguito questa strana e brevissima campagna elettorale. Sull’astensionismo dobbiamo interrogarci e fare di più. Il lavoro che ci attende in Regione in questi anni servirà anche a questo: far capire alla gente l’importanza di questo ente, che decide su questioni fondamentali per le vite di tutti noi. A partire dalla sanità”.
De Pascale è sindaco di Ravenna. Lei ha fatto la prima cittadina, come Isabella Conti e tanti altri consiglieri. Ha vinto il partito dei sindaci?
“Sì. Ha vinto il Pd del fare, di chi ha fatto il sindaco o l’assessore e sa come affrontare e risolvere i problemi. I problemi in Emilia Romagna ci sono e noi non ce lo nascondiamo. Ma siamo qui per dare risposte e risolverli”.
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