L’inchiesta sulle bombe carta scoperte in un Liceo di Lecce il 31 ottobre scorso si amplia con l’iscrizione di altri quattro minorenni nel registro degli indagati. Dopo l’arresto del 15enne trovato in possesso degli ordigni, le indagini hanno rivelato una rete di complici, tutti compagni di scuola dell’arrestato.
Gli ordigni, nascosti inizialmente in uno zaino in classe, sono stati ritrovati in una busta abbandonata nel cortile del liceo. Si trattava di candelotti esplosivi con miccia, del peso variabile tra 30 e 50 grammi, potenzialmente letali. Le bombe erano destinate alla vendita per i festeggiamenti di Halloween, secondo quanto emerso dai messaggi sul cellulare del principale indagato, sequestrato dai carabinieri.
La procuratrice capo Simona Filoni ha iscritto quattro minori, tutti residenti nella provincia di Lecce, tra gli indagati per detenzione illegale di armi e materiale esplosivo. I ragazzi, appartenenti a famiglie considerate “perbene”, avevano già concluso l’accordo di vendita con il versamento del denaro da parte degli acquirenti. La consegna delle bombe era stata fissata proprio per il giorno della scoperta.
Secondo l’ordinanza della Gip Paola Liaci, il 15enne arrestato, successivamente trasferito in una comunità, era in grado di fabbricare e maneggiare gli ordigni. L’analisi dei cellulari sequestrati ai complici potrebbe fornire ulteriori dettagli sull’organizzazione del gruppo e sui loro piani.
Il 22 novembre, un consulente informatico analizzerà i dispositivi di ultima generazione sequestrati ai nuovi indagati, alla ricerca di prove aggiuntive. I carabinieri stanno verificando anche la possibilità che gli ordigni siano stati trasportati a bordo di un pullman, aprendo un ulteriore filone investigativo.
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