Roma, 13 gennaio – Il farmaco, questo sconosciuto. Per quanto paradossale possa sembrare, la crescente consuetudine all’impiego del farmaci (che, almeno in teoria, dovrebbe portare una maggiore consapevolezza nel loro uso) si traduce in realtà in una crescita esponenziale dei dubbi e dei timori legati alla loro assunzione.
Le perplessità e le domande al riguardo (come ben sanno i farmacisti) sono infatti davvero mille: come conservarli? Quali possono essere le interazioni con altre medicine, cibi o sostanze? Come ricordare la corretta posologia? Cosa fare se hanno già superato la data di scadenza? Si possono spezzare le compresse? E come? Cosa succede se si salta una o più assunzioni della medicina? Queste alcune delle svariate preoccupazioni che esprimono i pazienti e che spesso li spingono a cercare risposte anche su fonti non sempre né necessariamente autorevoli.
Per offrire una risposta affidabile a queste diffuse indecisioni è stata realizzata una campagna nazionale di educazione e informazione, intitolata Pillole di consapevolezza. Farmaci: istruzioni per l’uso, promossa da Boehringer Ingelheim in collaborazione con Fofi e Federfarmam e resa disponibile online e in 6mila farmacie.
Come spiega una nota, “non è facile pianificare l’assunzione di terapie che talvolta possono essere complesse e prolungate nel tempo, perché, soprattutto nei pazienti anziani e nelle persone che convivono con una o più patologie croniche, vengono prescritti dal medico fino a 6 o più farmaci da assumere insieme ogni giorno”. Diventa dunque facile dimenticare una compressa, scambiarla con un’altra oppure non rispettare la sequenza o gli orari di somministrazione. Ed è tutt’altro che infrequente che i farmaci vengano conservati in modo errato o siano scaduti da tempo. Resta però il fatto che saper utilizzare e conservare correttamente i medicinali è fondamentale per migliorare l’efficacia e la sicurezza della cura e l’aderenza del paziente alla terapia. Un recente studio, pubblicato sugli Annals of Internal Medicine, conferma che quando la pastiglia abituale cambia colore, forma o confezione il rischio di abbandonare la terapia aumenta del 66%.
Proprio per questo è stata avviata la campagna Pillole di consapevolezza, una sorta di guida suddivisa in schede e realizzata in cinque lingue (italiano, spagnolo, filippino, rumeno e arabo), facile da consultare e dedicata non solo a chi segue regolarmente una o più terapie e a chi fa un uso saltuario dei farmaci, ma anche a chi si prende cura di qualcun altro, siano essi parenti e caregiver oppure assistenti familiari, categoria quest’ultima che spesso comprende persone provenienti dall’estero.
Quando una terapia non funziona la prima domanda da farsi è: il paziente prende il farmaco? Oppure, prende il farmaco sbagliato? Fondamentale, quindi, spiegare al caregiver o all’assistente familiare come somministrare la terapia, per quale patologia è indicata e quali rischi possono derivare da un uso inappropriato delle medicine. Semplificare il più possibile il percorso terapeutico e la somministrazione è la chiave per non creare confusione.
“Boehringer Ingelheim ha deciso di avviare questa iniziativa” spiega Marinella Galbiati, head of Patient advocacy relations Italy di Boehringer Ingelheim “per rispondere ai bisogni reali espressi dalle associazioni di pazienti, che sottolineano costantemente l’importanza dell’informazione, della consapevolezza, dell’awareness per migliorare l’efficacia del percorso terapeutico. Le associazioni pazienti riportano infatti spesso situazioni mal gestite rispetto ai farmaci, che impediscono il più delle volte di raggiungere l’obiettivo terapeutico desiderato”.
La campagna Pillole di consapevolezza. Farmaci: istruzioni per l’uso utilizza diversi canali e risorse. Sulla landing page del sito dedicato all’iniziativa è possibile scaricare le schede in cinque lingue, vere e proprie istruzioni per l’uso corretto dei medicinali, accessibili a tutti; inoltre, l’iniziativa prevede una serie di locandine informative che verranno esposte in oltre 6 mila farmacie italiane e che rimandano al sito del progetto attraverso un QR-code, oltre ad un’attività di informazione e divulgazione sui social media con infografiche e videopillole.
“Il valore aggiunto di questa iniziativa è quello di portare l’informazione direttamente al paziente, sfruttando la farmacia come luogo di contatto privilegiato” aggiunge Galbiati. “Stiamo andando, infatti, verso una ‘farmacia di servizi’, che diventerà sempre di più un punto di riferimento per i pazienti sul territorio. Con il supporto di Federfarma e Fofi, partner dell’iniziativa, vogliamo contribuire a rendere la farmacia un centro sempre più orientato ai servizi e all’awareness, che permetta di migliorare la compliance al trattamento e la continuità. Il progetto Pillole di consapevolezza si inserisce così nel quadro di sostenibilità di Boehringer Ingelheim, che abbraccia tre pilastri: ambiente, persone e accesso equo alla salute. In particolare, l’obiettivo è garantire che tutti, anche le popolazioni più vulnerabili, possano accedere a informazioni chiare e comprensibili sull’uso corretto dei farmaci. Sebbene siano già disponibili risorse simili, queste non sono sempre facilmente accessibili. Il nostro progetto – conclude Galbiati – semplifica al massimo l’accesso alle informazioni, anche per chi ha difficoltà con la lingua italiana”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link