Ulivelli: “Italia Viva sostiene Giani in Regione, ad Arezzo in Comune è l’ora di cambiare”. La nuova sfida con Matteo Renzi

Italia Viva è più viva che mai. E fissa gli obiettivi. Il proscioglimento sul caso Open, l’assemblea di Firenze, il nuovo libro del neo cinquantenne Matteo Renzi: una stagione di rinnovato vigore per un partito che sarà piccolo nei numeri, ma che risulta fastidioso al centrodestra di governo e può risultare decisivo per il centrosinistra in cerca di riscatto. Gianni Ulivelli, segretario provinciale dei renziani aretini, spinto da antica e sempre frizzante passione politica, non si sottrae alla richiesta di lumi su direzione e contenuti di Iv.

– Nuove sfide lanciate da Firenze. Al teatro Cartiere Carrara politica, idee e pranzo con torta di compleanno per il leader.

In platea c’è stato un boato all’annuncio che il pranzo era stato pagato con le querele di Renzi a Travaglio che ha perso in tribunale… Quello di sabato è stato un momento politico strategico e rilevante per le scadenze di questo 2025 e per il 2026.

– Venite da elezioni europee non certo brillanti.

Italia Viva è il fulcro del centro riformista che guarda a sinistra. Siamo forti di contenuti e proposte. Lavoriamo ad un progetto politico serio, competitivo, di cui il Paese ha bisogno. Italia Viva intende stare dentro all’alleanza di centrosinistra. Renzi nell’assemblea ha parlato di centro degasperiano. La nostra posizione è chiara. Ci riteniamo protagonisti di questa fase politica, mettendo al centro non tanto nomi e cognomi ma i contenuti rivolti al futuro.

– Quali?

Da oggi su Amazon è disponibile il libro Influencer nel quale Matteo Renzi mette a confronto lui e la premier Giorgia Meloni, le domande a cui lei non risponde e le proposte di Iv. Il 18 marzo sarà nelle librerie e in questi quattro mesi si svolgeranno iniziative nazionali su quattro temi programmatici: giovani; centralità del terzo settore; innovazione; questione demografica tra sostegni alle famiglie per implementare le nascita e fenomeno migrazioni: inclusione, ma rigore verso chi non rispetta le nostre leggi.

– Il consenso elettorale non è straordinario.

I rilevamenti oscillano tra il 2 e 3 per cento, ma le cose cambiano velocemente nell’arco di un paio di anni e con i sistemi elettorali il nostro potenziale è destinato a incidere. In Toscana e nel nostro territorio, poi, i dati sono superiori. Se saremo capaci, come crediamo, a costruire un centro riformista, avremo un ruolo e un valore discriminante nel sistema elettorale maggioritario. E poi, guardi, se non contiamo niente come qualcuno vorrebbe insinuare, perché Giorgia Meloni ci attacca sempre, arrivando a fare una legge ad personam, quella sull’attività di consulente all’estero, contro Renzi? Io credo che invece Italia Viva pesi abbastanza, altro che, e il nostro leader è persona capace, che conosce le cose, l’unico che fa vera opposizione.

– Regione Toscana. I renziani, in prospettiva, saranno dalla parte di Giani?

Siamo sempre stati convintamente per Giani, lo abbiamo sostenuto fino ad oggi e anche prima di Natale mi pare che nell’approvazione della legge di bilancio, se non ci fosse stata Iv qualche problemino ci sarebbe stato. Poi, come nascerà la nostra partecipazione alle elezioni, con simbolo o no, con una nuova aggregazione di centro o altro, lo vedremo. I tempi ci sono, anche perché siamo così sicuri che si voti nel 2025?

– Perché?

Mah, le amministrative nei Comuni sono, ormai è stabilito, nel 2026, per le regionali nulla è deciso e potrebbe anche essere valutata l’ipotesi di tenerle assieme. Io poi ritengo che la premier faccia anche un pensierino ad un election day, forte del suo consenso che la pone sulla cresta dell’onda, puntando a farsi rieleggere prima della scadenza del 2027, con maggior forza, ridimensionando una Lega dove Salvini ogni giorno è un problema.

– Vedremo. Intanto per la Toscana sud est Giani ha scelto Marco Torre come direttore generale. Come valutate la mossa?

Bene la scelta del presidente Giani. Torre è un professionista competente dí ottimo livello. Noi portiamo merito e competenza, non persone

– Per il Comune di Arezzo dialogo iniziato con le forze di centrosinistra per le amministrative 2026?

Noi ci siamo. Ci auguriamo anche ad Arezzo di poter lavorare al tavolo che dalle prossime settimane preparerà il percorso le elezioni. Ma prima di parlare di nomi, occorre riflettere insieme sui contenuti. Partendo dalla constatazione che Arezzo è una città ferma, mentre serve con urgenza una visione di prospettiva. Per la nostra collocazione geografica dovremmo essere uno snodo, ma così non è. Imperdonabile il ritardo sulle infrastrutture: terza corsia autostradale, Due Mari, Alta velocità ferroviaria, sono temi aperti. E poi, oltre ad essere la città dell’oro, c’è un manifatturiero lasciato a se stesso: serve, oltre a difendere e migliorare l’attuale, una visione nuova, uno sforzo di immaginazione verso opportunità diverse.

– L’esito a voi positivo della vicenda Open porta linfa a Italia Viva.

Il partito si era costituito da appena 25 giorni quando scoppiò questo caso giudiziario, hanno cercato di ammazzarci in culla. Ma siamo sopravvissuti, abbiamo resistito, e ora siamo più forti di prima. Siamo liberi e non sudditi di nessuno. Siamo a disposizione del Paese, gli stessi che hanno realizzato riforme reali su lavoro, economia, diritti civili, il dopo di noi. Non siamo per la conservazione del potere ma per il futuro.

– Scusi, ma Maria Elena Boschi non si vede più da queste parti, come mai?

Boschi è molto presente nel Parlamento e nel partito. E’ un punto di riferimento, è capogruppo alla Camera. Vive a Roma, ma non si è dimenticata del territorio aretino.

– Renzi ha compiuto 50 anni, lei Ulivelli – un passato con ruoli in Confartigianato e nella Dc – quanti anni ha?

A luglio 70. Ma la passione e lo spirito sono quelli dei primi slanci giovanili in politica. Questa di Italia Viva è una buona battaglia che merita impegno ed energia.