Bernardo Kliksberg (*).
Il 2024 si chiude con gravi problemi per l’umanità. La maggior parte degli obiettivi di sviluppo sostenibile 2015-2030 sono a grave rischio. Tuttavia appaiono anche nuove opportunità.
Nuove direzioni di pensiero
Il quotidiano spagnolo El País ha consultato rinomati esperti sui 10 pensatori più influenti, i quali hanno risposto come segue:
- Judith Butler. Filosofo americano che ha messo in discussione i fondamenti della tradizionale teoria del genere e ha avanzato idee non convenzionali e nuove teorie.
- Tommaso Piketty. Francese, ha rivoluzionato gli studi sulla disuguaglianza, ricostruendo l’evoluzione del problema negli ultimi 300 anni. Le sue idee guidano oggi la ricerca di politiche per ridurlo.
- Martha Nussbaum. Americano, professore tra gli altri alla Brown University. È un riferimento nell’analisi di filosofie ed emozioni antiche.
- Noam Chomsky. Americano, professore emerito al MIT. Considerato dal New York Times il più grande contributore mondiale alla linguistica. Ha messo in discussione le teorie prevalenti e ha proposto un nuovo paradigma. Rinnovò totalmente lo studio della lingua.
- Pietro Cantante. Australiano, professore emerito all’Università di Princeton. Autorità internazionale in filosofia morale, creatrice di proposte innovative per la solidarietà e la giustizia economica.
- Yuval Noah Harari. Storico e antropologo israeliano, consultazione obbligatoria a livello mondiale sul futuro della razza umana. Le sue opere “Homo sapiens”, “Homos Deus”, “Lezioni per il 21° secolo” e “Nexus” sono tra i best seller attuali.
- Jürgen Habermas. Pensatore tedesco, innovatore degli studi in scienze politiche.
- Byung-Chul Han. Filosofo sudcoreano, eminente pensatore. Università di Berlino.
- Slavoj Žizek. Sloveno, teoria delle ideologie, Università di Londra.
- Michele Sandel. Americano. Università di Harvard. Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Teoria della giustizia.
Il contributo congiunto di questi 10 pensatori attraversa e intreccia campi decisivi per il futuro dell’umanità, con contributi che allo stesso tempo: 1) mettono in discussione e rivedono le linee centrali delle opinioni convenzionali, 2) aprono strade per continuare ad approfondire il percorso di riflessioni rinnovatrici, 3) propongono già percorsi e soluzioni in grado di affrontare il disorientamento prevalente, 4) costituiscono la punta di diamante di nuove scuole di pensiero e rinnovati paradigmi. Allo stesso modo puntano alla struttura, cercano di migliorare radicalmente il futuro.
La Grande Alleanza è stata approvata
Il gruppo dei 20 è composto dalle economie più potenti del mondo. I suoi membri hanno attualmente affidato la presidenza a Luis Ignacio Lula da Silva, il leader della più grande economia dell’America Latina. Ha proposto e ottenuto l’approvazione di un’alleanza globale per affrontare la fame, la povertà e la crisi climatica. Sicuramente ha molta esperienza in questi campi. Il programma di maggior successo per combattere la fame è stato quello avviato in Brasile durante la sua prima presidenza. Si chiamava Fame Zero. Combinava un sussidio alimentare per i più poveri, un sistema di protezione sociale per loro, opportunità di istruzione e lavoro e sostegno diretto per i piccoli agricoltori. È riuscito a liberare 20 milioni di persone dalla fame e da altri notevoli impatti in tutti questi campi. La sua seconda amministrazione ha continuato a migliorare i numeri e ha concluso i suoi due governi come “campione del mondo” nella lotta contro la fame e il suo piano Fome Zero è diventato il piano generale della FAO, delle Nazioni Unite e di molti altri paesi per affrontare questa piaga.
Israele, Educare ai valori
Albert Einstein ha sottolineato che “il modo migliore per educare è dare l’esempio, in realtà non esiste altro modo”. Israele ha dedicato un’attenzione costante a evidenziare traiettorie esemplari per trasmettere valori alle nuove generazioni. Quindi il presidente del paese viene normalmente nominato per consenso cercando figure moralmente elevate. Il primo fu Chaim Weizmann, un eminente scienziato. Nel 2007, il Paese ha nominato presidente Shimon Peres, una figura illustre, uno dei fondatori dello Stato, che nel 1994 è stato premio Nobel per la pace. Peres a sua volta ha lanciato l’iniziativa di creare il premio speciale del presidente. Viene assegnato ogni anno a personalità ebraiche di spicco che hanno dato un contributo eccezionale a Israele, all’ebraismo e all’umanità. Queste nomine sono diventate di fatto fonte di valori etici per i giovani e hanno indicato loro percorsi pionieristici.
Brindiamo al futuro
Il grande poeta Machado disse in una frase immortale “Viandante, non esiste un cammino, il cammino si fa camminando”. In un mondo turbolento, pieno di incertezze, disuguaglianze estreme, un habitat in attiva crisi e alti livelli di corruzione e autoritarismo, disponiamo di un immenso capitale sociale di idee e filosofie innovative come le precedenti e di figure di spicco come quelle citate nel caso di Israele e molti altri. Anche con un grande potenziale per valide alleanze di solidarietà per lottare e difendere un futuro dignitoso in cui tutti siano inclusi.
(*) Consulente di diverse organizzazioni internazionali. Dottore Honoris Causa dell’Università Ebraica di Gerusalemme. È apparso il suo nuovo lavoro “Dove va la responsabilità sociale nel mondo” (2024, Consiglio della Magistratura della Città di Buenos Aires).
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