Nove grandi aziende italiane hanno firmato un manifesto per sviluppare nuovo modello industriale improntato all’economia circolare, coordinato da AGICI
Unite nell’impegno dell’economia circolare. Nove aziende italiane, tra le più grandi del paese, danno il buon esempio sottoscrivendo un piano programmatico, il Manifesto dell’Alleanza, coordinato da AGICI Finanza d’Impresa, società di ricerca e consulenza specializzata nel settore delle utilities, delle rinnovabili, delle infrastrutture, con l’obiettivo di trasformare la loro economia, in senso circolare. Si tratta della prima partnership tra aziende di rilevanza non solo nazionale, ma europea e mondiale, a cui hanno aderito A2A, Aquafil, Cassa Depositi e Prestiti, Costa Crociere, Enel, Hera, Ferrovie dello Stato, Intesa Sanpaolo Innovation Center, Maire e Touring Club Italiano. Tra i relatori dell’evento dal titolo, che si è svolto a Roma, Stefano Clerici, Consigliere Delegato di AGICI, che ha dato il via ai vari interventi, e Alessandra Garzarella, Direttrice Area Economia Circolare, AGICI, oltre a rappresentanti e manager delle nove aziende che hanno aderito al Manifesto.
L’unione fa la forza e dà il buon esempio
In linea con i documenti strategici governativi formulati a livello comunitario e nazionale, l’Alleanza, fondata nel 2017, delinea una visione e linee d’azione concrete per lo sviluppo di un modello economico che punti all’efficienza nell’utilizzo delle risorse. “Questa Alleanza rappresenta un laboratorio di innovazione aperto, orientato alla trasformazione in senso circolare delle catene del valore e del sistema produttivo, in linea con i principi del Life Cycle Thinking, dell’Open Innovation e della sostenibilità. Lavorando insieme possiamo dimostrare che l’economia circolare non è soltanto una necessità di compliance ambientale, quanto piuttosto un potente driver di sviluppo e rilancio economico e sociale“, dichiarano le aziende firmatarie. “Come rappresentanti di questo network miriamo a promuovere la diffusione di best practice e a sviluppare concretamente soluzioni condivise, attraverso un approccio che unisce ricerca, digitalizzazione e simbiosi industriale“.
Manifesto Economia Circolare, i 5 punti
Nel manifesto condivido dalle nove aziende vengono individuati cinque principi guida da rispettare e sostenere:
- l’innovazione aperta
- l’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Thinking)
- la massimizzazione del valore d’uso dei prodotti
- l’apprendimento continuo e la formazione
- la trasparenza
In nome di questi cinque principi l’Alleanza intende superare il paradigma di produzione lineare che l’industria ha perseguito sin dalla sua nascita, basato sul consumo di risorse naturali, ma invertire completamente la rotta, promuovendo un altro modello economico, incentrato sull’innovazione e sull’ecodesign, che porti alla crescita delle imprese, dei territori in cui operano, ma senza sfruttare le materie prime. In quest’ottica le organizzazioni che ne sono parte, hanno scelto di unire le loro competenze industriali per sviluppare nuovi modelli di business circolari, esplorare logiche di creazione cross-filiera e intersettoriali, valorizzare i sottoprodotti, ottimizzare l’uso delle risorse naturali e contribuire in modo attivo e concreto alla riduzione degli sprechi.
Per Alessandra Garzarella, Direttrice Area Economia Circolare di AGICI, le attività del 2024 si sono concentrate su “un quaderno di lavoro che analizza gli scenari di economia circolare, esplorando il loro potenziale nel promuovere un nuovo paradigma industriale ed economico” con l’obiettivo di conoscere i principali ostacoli che possono rallentare il processo di transizione, ed allo stesso tempo sui fattori abilitanti che possono favorire lo sviluppo di un modello circolare, ed ovviamente sul Manifesto per l’Economia Circolare, che” concretizza la visione condivisa delle aziende, delineando obiettivi chiari e linee guida operative per realizzare una vera transizione verso l’economia circolare”, precisa Garzarella.
L’Alleanza, fondata nel 2017, delinea una visione e linee d’azione concrete per lo sviluppo di un modello economico italiano, che pone tra i suoi obiettivi l’individuazione delle opportunità di collaborazione e simbiosi industriale; l’identificazione delle filiere circolari strategiche per la competitività internazionale; l’implementazione di nuove tecnologie, attraverso un esercizio di scouting capillare delle start up emergenti; la digitalizzazione delle informazioni lungo le filiere; la stimolazione di azioni integrate su standard condivisi.
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