Un giro di vite sulle manifestazioni e gli scontri di piazza a partire dalle modifiche del ddl sicurezza, che prevede pene piĆ¹ pesanti e limiti per cortei e manifestazioni. E insieme misure per prevedere piĆ¹ garanzie per gli agenti e gli uomini della polizia chiamati a gestire lāordine pubblico.
LE GARANZIE
Dopo i disordini di sabato e il timore che la figura di Ramy diventi uno strumento per alzare il livello dello scontro, la premier Giorgia Meloni ha deciso di avocare a sĆ© il dossier sicurezza. E ha dato mandato ad Alfredo Mantovano, in raccordo con il ministero della Giustizia di Carlo Nordio e il Viminale di Matteo Piantedosi, di studiare una sorta di āscudoā penale per gli agenti che intervengono nelle piazze, per assicurare loro maggiori garanzie legali. Una norma che preveda un āfiltroā per i procedimenti penali che riguardano gli uomini delle forze di polizia che finiscono spesso sotto accusa dopo gli scontri. E proprio sulla gestione dellāordine pubblico, il ministro dellāInterno Matteo Piantedosi intende convocare un maxi vertice a Roma con tutti i prefetti e i questori dei principali centri.
Il governo sta studiando misure che diano piĆ¹ garanzie agli agenti. Modifiche che potrebbero essere previste, attraverso alcuni emendamenti, al ddl sicurezza, giĆ approvato alla Camera e attualmente allāesame del Senato, oppure confluire in un ddl a parte. Allāintervento lavorano gli uffici di Palazzo Chigi e via Arenula sotto la regia del sottosegretario Alfredo Mantovano, ma lāinput ĆØ arrivato direttamente dalla premier Giorgia Meloni che giĆ durante la conferenza stampa di inizio anno aveva chiesto una norma a tutela degli agenti.
Sono ore frenetiche per il cantiere sicurezza del governo. Da un lato lāomonimo Ddl allāesame del Senato, di cui ieri Meloni ha discusso con i leader della coalizione a pranzo in una riunione dedicata allāelezione dei giudici della Consulta. Matteo Salvini e la Lega spingono per approvare il testo cosƬ comāĆØ, blindato. Ma ieri ĆØ arrivata una netta frenata da Fratelli dāItalia con la premier decisa a non ignorare i rilievi avanzati dal Quirinale in particolare su due norme, quella che elimina il divieto di carcere per le madri con figli inferiori a un anno di etĆ e quella che vieta ai migranti senza permesso di soggiorno lāacquisto delle Sim.
Meloni vuole dare un segnale netto dopo i fatti del week end. Per questo ha chiesto ai ministeri competenti di studiare il provvedimento sulla tutela legale degli agenti schierati durante le manifestazioni di piazza. Materia delicata su cui vigila da vicino il Colle. Impensabile ad esempio immaginare uno āscudo penaleā tout court perchĆ© risulterebbe discriminatorio e con ogni probabilitĆ finirebbe sotto la tagliola della Corte Costituzionale. SicchĆ© in queste ore si limano i dettagli del nuovo intervento. Il provvedimento, spiegano fonti a conoscenza del dossier, riprenderebbe alcuni ddl giĆ presentati nella scorsa legislatura dal centrodestra e mai calendarizzati. L’obiettivo ĆØ quello di scongiurare la cosiddetta obbligatorietĆ dellāazione penale, con la previsione che i procedimenti a carico degli operatori di polizia, che usino le armi o di strumenti di coazione fisica, siano gestiti direttamente dal procuratore generale presso la Corte dāAppello e quando sussistano cause di esclusione della pena possa essere prevista direttamente lāarchiviazione del procedimento.
IL VERTICE
Unāipotesi di non facile realizzazione che dovrebbe passare il vaglio del Quirinale in primis e della Consulta in seconda istanza. Il nodo resterebbero le garanzie alle persone offese. Una norma che richiamerebbe il codice di procedura del 1930 e che susciterebbe non poche polemiche. Dāaltro canto, si diceva, Meloni (e Mantovano, cui ĆØ affidato il filo diretto con il Colle) non intende forzare la mano. E in queste ore non si esclude che il Ddl sicurezza possa andare incontro a una terza lettura prima di vedere la luce. Intanto il Viminale si muove. Per stringere le regole sullāordine pubblico cosƬ come per accelerare i rimpatri dei migranti irregolari coinvolti in atti di violenza. A questo servirĆ il vertice con prefetti e questori che a breve sarĆ convocato dal ministero. Saranno in tutto in 226 a parlare di ordine pubblico e gestione delle piazze nella Capitale.
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