Grosseto, 7 dicembre 2024 – “Abbiamo vinto la battaglia, il reparto per il fine vita è tornato a Grosseto”. Priscilla Schiano, consigliera comunale di minoranza a Monte Argentario ed ex vicesindaca sul promontorio, annuncia la fine della querelle che l’ha vista protagonista battendosi per i posti letto dedicati al fine vita, convenzionati dall’ Asl nella Rsa “Anni Azzurri-Il Poggione” a Grosseto. Posti che, nei mesi scorsi, erano stati trasferiti a Siena e che, da qualche giorno, sono tornati nel capoluogo maremmano, pur con una riduzione da cinque a quattro letti.
E Schiano racconta a La Nazione la battaglia che ha portato avanti anche dopo la morte della madre avvenuta qualche mese fa, che proprio agli “Anni Azzurri” aveva passato parte del suo tempo. “La mia mamma a gennaio fu spostata nel reparto fine vita della residenza Il Poggione a Grosseto, il Suap al piano terra – dice –. Una struttura privata Rsa che ha dei contributi Asl per concedere cinque posti letto fine vita, dando alla collettività un servizio essenziale. La struttura più vicina di questo tipo è a Siena, quindi ha un’importanza immensa. A metà marzo 2024 mi hanno riferito che a fine mese i malati sarebbero stati trasferiti appunto a Siena. Quando l’ho saputo mi sono arrabbiata, in quella struttura vanno le persone a fine vita, con i familiari che possono stargli accanto. Ho iniziato una battaglia contro la Asl e contro il Poggione, lottando perché non volevo che chiudesse questo reparto. Lo avrebbero chiuso dicendo che non avevano più l’autorizzazione, ma non l’avevano chiesta. Così mi ha aiutato il Comune di Grosseto. Alla fine il Suap è stato chiuso, ma è stato aperto un altro reparto, il Comi, con quattro posti invece di cinque, che si trova al primo piano. E in cui si trova adesso l’ospite che era stato spostato a Siena qualche mese fa. Sono quindi stati fatti dei cambiamenti, ma siamo riusciti a mantenere questo servizio perché non gli ho dato tregua, aiutata anche dall’amministrazione grossetana, che io ho “massacrato” affinché non permettessero che venisse chiuso il reparto definitivamente. Nel frattempo la mia mamma è morta, ma ci sono altre persone che hanno bisogno di questo reparto e io mi sono battuta per loro, ho promesso di non abbandonarli”.
La battaglia quindi è stata vinta. “Il paziente trasferito a Siena adesso è tornato a Grosseto – dice Priscilla Schiano –. I lavori sono stati fatti e nei giorni scorsi è stato riaperto il reparto, anche se con quattro posti invece di cinque. In un periodo di tagli in cui la politica non dà risposte questo è un traguardo importante, per questo non ho mai mollato. Quando mia mamma era in quella struttura stava bene, c’è una grande professionalità”.
Andrea Capitani
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