Forse ci siamo: quel fondo di garanzia per fronteggiare i fallimenti dei vettori s’ha da fare. Grazie al forte interessamento di quattro ministri dei Paesi Bassi, Slovenia, Spagna e Portogallo, nel recente Consiglio dei ministri dei Trasporti Ue, si è manifestato un convincente sostegno dei diversi Stati membri dell’Unione europea per avviare al più presto la revisione del Regolamento 261/2004 sui diritti dei passeggeri di chiedere una protezione contro i fallimenti delle compagnie aeree. Tema bloccato in Consiglio dal 2013.
Immediato il plauso dell’Ectaa per questa presa di posizione istituzionale che accoglie in pieno le istanze che l’associazione europea delle agenzie di viaggi aveva inoltrato da tempo a Bruxelles. Da decenni la sigla trade chiede una protezione efficace contro i fallimenti dei vettori e la situazione si è aggravata proprio nell’ultimo periodo: se tra il 2011 ed il 2019 – secondo uno studio della Commissione Ue – sono state 87 le compagnie aeree fallite con oltre 5,6 milioni di passeggeri coinvolti, ben più grave ed eclatante quanto avvenuto tra il 2019 e 2022, un periodo più ridotto ma nel corso del quale – secondo i dati forniti da Iata – ben 160 compagnie aeree hanno cessato le loro operazioni, di cui poco meno della metà in Europa, colpendo decine di milioni di passeggeri.
Da diversi anni l’Ectaa cerca di sensibilizzare la politica sul fatto che, a seguito di questi fallimenti, i passeggeri subiscono notevoli danni finanziari e logistici quasi mai rimborsati e i casi sono molteplici e variegati: ci sono utenti aerei che hanno già iniziato il loro viaggio e si ritrovano senza volo di ritorno oppure passeggeri che con biglietti prepagati sono costretti ad acquistare un nuovo volo quando una compagnia aerea fallisce. In effetti, quando la compagnia aerea diventa insolvente, purtroppo i rimborsi diventano rari, perché i “beni” dei creditori (fornitori e dipendenti delle aerolinee) nonché le tasse non pagate, diventano prioritari, lasciando davvero pochi margini alla voce rimborsi dei biglietti.
L’introduzione di un meccanismo obbligatorio di protezione dai fallimenti che protegga tutti gli interessati – secondo l’Ectaa – è un atto dovuto e c’è urgente bisogno di una seria regolamentazione che contempli precise responsabilità e oneri per tutti gli attori della filiera aerea.
Nel corso della riunione del Consiglio dei ministri dei Trasporti Ue è emersa anche necessità di incoraggiare i consumatori del trasporto aereo ad acquistare assicurazione di viaggio e definire norme precise per i rimpatri forzati che coinvolgano anche le autorità nazionali. In altre parole uno schema regolatorio che provveda ad assegnare obblighi e oneri e porre così rimedio ai disagi logistici e alle perdite finanziarie subìti dai passeggeri e causati direttamente dai fallimenti delle compagnie aeree.
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