Alluvione del Morla a Bergamo, mutui sospesi e contributi in arrivo: «Noi esclusi da criteri sbagliati»

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di
Fabio Paravisi

Le misure per chi ha avuto gravi problemi a causa delle esondazioni di settembre. Tempi lunghi per la realizzazione delle nuove barriere

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Per i contributi si saprà qualcosa a giorni, per il muro di contenimento bisognerà aspettare fine anno, ma intanto per chi è stato danneggiato dalle alluvioni di settembre c’è un nuovo provvedimento.

I mutui 

L’Abi, Associazione delle banche italiane, ha annunciato la sospensione del mutuo per gli immobili danneggiati. Mentre per le province di Lecco e Brescia la misura vale solo per alcuni Comuni, per la Bergamasca comprende tutta la provincia. Ma solo per il periodo dall’8 al 12 settembre, escludendo danni avvenuti nel resto del mese. L’ordinanza del capo della Protezione civile sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, ma intanto l’Abi l’ha segnalata ai propri associati. La misura comune è la durata massima di dodici mesi, poi le banche si regolerà in proprio. Dovranno decidere l’applicazione anche in assenza di atti amministrativi sulla condizione degli immobili, le modalità di accesso alla misura (anche con un’autocertificazione), i costi di sospensione e dei tempi di rimborso, la scelta del cliente se sospendere la quota capitale o tutta la rata, e l’indicazione del periodo di sospensione.




















































I contributi

È in dirittura d’arrivo lo stanziamento dei contributi a fondo perduto, sostenuti dalle donazioni raccolte dal «Fondo di solidarietà» di Comune e Fondazione della Comunità Bergamasca. I tecnici comunali termineranno a metà settimana l’istruttoria delle duecento richieste e nei giorni successivi ci sarà la riunione congiunta per decidere gli stanziamenti. Venerdì è stato fatto il punto della disponibilità dei fondi, arrivata a quota 915 mila euro. Oltre ai 250 mila del Comune, i grandi donatori sono: Sacbo (200 mila), Fondazione Pesenti Ets (141.850), Diocesi di Bergamo-Caritas (75 mila), Fondazione Banca popolare di Bergamo (50 mila euro), Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo – Mia (25 mila), Cassa Rurale Bcc Treviglio (20 mila), Bcc Bergamasca e Orobica (20 mila), Bcc Caravaggio Adda e Cremasco (20 mila), Banca di Credito Cooperativo di Milano (20 mila), Banca di Credito Cooperativo dell’Oglio di Calcio (20 mila), Camera di commercio (20 mila), Credito Bergamasco (20 mila), A2a (10 mila), Ance Bergamo (10 mila), Zanetti spa (5 mila).

Alcuni danneggiati lamentano di non aver potuto accedere ai contributi per alcuni limiti previsti dal bando. Non ce l’hanno fatta le sedici famiglie di via del Guerino che hanno avuto danni per 800 mila euro e hanno presentato un esposto in Procura: «Sono stati esclusi quelli, come noi, che avevano una polizza sull’edificio — spiega Enrico Boccalon —. Anche se dall’assicurazione non abbiamo ancora saputo niente sulla copertura e per ora abbiamo anticipato ogni spesa. Il nostro seminterrato ha fatto da vasca di contenimento e abbiamo avuto un metro e mezzo d’acqua che ha fatto saltare ogni impianto. Un po’ alla volta stiamo ripristinando gli impianti principali, ma senza ascensore una signora che non poteva muoversi è uscita di casa solo a Natale, visto che le scale sono troppo strette per la barella. Resta molto da fare». Problemi di Isee hanno lasciato fuori Andrea Braghin, che aveva un laboratorio di riparazioni in via Baioni e ha avuto danni per 100 mila euro: «Un criterio che ha tagliato le gambe a molti. La mia attività è azzerata, non ho più attrezzatura, magazzino e ricambi, i muri stanno ancora trasudando umidità. Le mie riparazioni le ho fatte io e quindi non ho fatture da presentare. Ora lavoro solo con consulenze esterne».

Il Morla

E se procede l’iter per la realizzazione dello scolmatore del Tremana, serviranno tempi lunghi per la realizzazione delle palancole, le palizzate metalliche da piantare lungo le sponde del Morla in sostituzione del muro di contenimento crollato la notte dell’alluvione. O meglio: bisognerà ancora decidere se realizzarle o meno. Perché non è possibile installarle su una sponda ghiaiosa e secondo i primi rilievi pare in alcuni punti della riva sia presente la ghiaia. Negli ultimi quattro mesi i tecnici del Consorzio di bonifica hanno effettuato (su incarico dei comuni di Bergamo, Ponteranica, Sorisole, Azzano e Zanica, più Uniacque) uno studio idrologico che oltre ad analizzare la situazione del punto in cui è avvenuta la tracimazione ha indagato su tutte le aree esondabili e allagabili del corso del Morla con tempi di ritorno (cioè quelli in cui lo stesso evento si può ripetere) fino a duecento anni. Lo studio è stato consegnato in questi giorni ed è in fase di analisi.

Per decidere le giuste modalità di intervento servirà poi uno studio idrologico e idrografico che durerà sei mesi. L’eventuale realizzazione potrebbe infine avvenire in novembre. A meno che nel frattempo si decida direttamente per un altro tipo di installazione e si trovino i soldi necessari, ma essendo un’opera pubblica (che fa capo alla Regione) i tempi non saranno comunque molto rapidi.

Sant’Agostino

Allo stesso modo si sta aspettando il parere di Soprintendenza e Demanio per capire come agire sulla parte del baluardo di Sant’Agostino in cui ha ceduto una porzione del parapetto. Ma per quanto riguarda il parco si è capito come agire per impedire che l’acqua, in caso di forti piogge, torni ad accumularsi in quel punto. Saranno realizzate delle piccole trincee per deviarla altrove il più possibile, e in corrispondenza del parapetto sarà creata una vasca in cui raccoglierla ed espellerla. L’ipotesi dell’assessorato all’Ambiente è di iniziare comunque a giorni l’intervento nel parco in un’altra zona, arrivando poi al baluardo verso marzo.

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14 gennaio 2025 ( modifica il 14 gennaio 2025 | 11:46)

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