- Le diverse Camere di Commercio in Italia hanno confermato da diversi mesi la sospensione del Registro dei Titolari Effettivi e della relativa comunicazione che era stata resa obbligatoria per le imprese.
- L’adempimento è stato sospeso a causa della complessità intrinseca della tematica, per cui si attende una decisione definitiva da parte della Corte Europea.
- Il MIMIT ha confermato recentemente che prosegue la sospensione dell’obbligo di comunicazione che avrebbe avuto scadenza l’11 dicembre 2023, con la decadenza dei relativi controlli e sanzioni.
La comunicazione al Registro dei Titolari Effettivi, che avrebbe dovuto essere presentata da tutti gli imprenditori entro l’11 dicembre dello scorso anno, è stata sospesa in modo ufficiale e tale stop prosegue con le recenti conferme del MIMIT e di Unioncamere.
La complessità del tema ha infatti generato non poche perplessità, per cui il Consiglio di Stato ha rimandato la decisione su come procedere alla Corte Europea.
Nella pratica salta l’obbligo di presentare tutti i dati relativi al titolare effettivo dell’azienda all’apposito Registro, con relativi controlli e sanzioni. L’adempimento, che aveva creato non pochi dubbi tra imprese e commercialisti, al momento è rimandato in attesa di ulteriori disposizioni, anche se alle Camere di Commercio sono già pervenuti numerosi dati.
Sospensione del Registro dei Titolari Effettivi
A comunicare la sospensione del Registro dei Titolari Effettivi sono state negli scorsi mesi diverse Camere di Commercio, ma è poi intervenuto anche il CNDCEC, Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili1, dato che tale stop prosegue ancora oggi.
La motivazione della sospensione di tutti gli adempimenti è da ricondurre all’attesa di questi mesi delle decisioni finali della Corte di Giustizia Europea, che dovrà esprimersi su alcuni temi delicati intorno a questo obbligo, in particolare a proposito dei trust e dei soggetti giuridici similari.
Nonostante l’attesa infatti, le Camere di Commercio hanno continuato a ricevere i dati dai commercialisti e dalle imprese che riguardano proprio i titolari effettivi, per cui si è creata non poca confusione intorno all’operatività di tale obbligo. Senza contare che, non essendoci una direttiva precisa intorno allo stop, le diverse Camere di Commercio talvolta hanno disposto procedure differenti.
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A seguito di questi disguidi, il CNDCEC ha quindi richiesto ai Ministeri di agire con la sospensione ufficiale del Registro, che prosegue ancora in questi giorni.
Conseguenze della sospensione del Registro dei Titolari Effettivi
Viene quindi sospeso l’obbligo che era previsto per l’11 dicembre 2023 alla comunicazione del titolare effettivo, adempimento che ha coinvolto i titolari di imprese con personalità giuridica.
Si pone quindi un blocco ulteriore anche ai controlli sull’adempimento e intorno alle sanzioni eventualmente applicabili. Inoltre l’accesso ai dati fino ad ora raccolti dalle Camere di Commercio è sospeso per tutti, in attesa delle conferme da parte dell’Europa.
Nella pratica le imprese continuano ad essere esonerate da questo adempimento, in attesa delle decisioni della Corte di Giustizia Europea. Questa sospensione non significa che il Registro dei Titolari Effettivi scomparirà, ma è un provvedimento temporaneo in vista di ulteriori indicazioni.
Registro Titolari Effettivi: le finalità
Facciamo un passo indietro e andiamo a vedere a cosa serve il Registro dei Titolari Effettivi e perché è stato introdotto. Il nuovo adempimento obbligatorio prevedeva che tutti gli imprenditori registrassero i propri dati in un database ufficiale, secondo le disposizioni del Decreto 29 settembre 20232 del MIMIT.
Questo Registro è stato introdotto con la finalità di limitare situazioni di riciclaggio del denaro e per conoscere chi sono effettivamente gli imprenditori a capo delle aziende in Italia. La disposizione segue normative europee di trasparenza, ma è stata anche fonte di parecchi dibattiti, soprattutto a proposito dell’accesso pubblico ai dati dei titolari.
Il Registro era stato già sospeso in un primo momento a maggio 2024 a seguito di alcune sentenze, per cui tutt’ora si attende di conoscere le decisioni europee. L’operatività quindi per il momento è bloccata, in attesa di ulteriori sviluppi.
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