L’AQUILA Le finaliste al titolo di Capitale italiana della cultura 2026: Alba, Agnone, Gaeta, Latina, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso e Unione dei Comuni della Valdichiana Senese, si sono riunite a L’Aquila, vincitrice, per una riflessione collettiva su strategie e pratiche per lo sviluppo culturale del territorio.
L’assessora Lucia Vignolo, chiamata a rappresentare la Città di Alba, dichiara: «Sono state tre giornate molto intense, alle quali ho partecipato portando l’esperienza della nostra città, anche alla luce del gran lavoro del team che ha promosso la nostra candidatura. Il progetto Capitale italiana della cultura non si esaurisce con l’assegnazione del titolo, ma prosegue coinvolgendo in una staffetta la città vincitrice con le città candidate. In particolare, come assessora alle politiche giovanili, ho apprezzato il focus dedicato alle strategie di engagement dei giovani nella vita culturale, con l’obiettivo di favorire la partecipazione attiva dei giovani alla progettazione culturale cittadina. Confrontarsi con L’Aquila significa assorbire la sua energia ricostruttiva, la resilienza e la capacità di fare squadra con il territorio».
Dal 13 al 15 novembre 2024 il gruppo dei dieci rappresentanti delle città ha lavorato in modo parallelo con il gruppo junior, un network di giovani impegnati nella valorizzazione del patrimonio culturale. A rappresentare Alba è stata Beatrice Sala, una delle sei under 23 partecipanti al progetto Cantiere città – junior edition che il mese scorso ha costituito il gruppo di lavoro.
L’incontro ha previsto oltre 80 ore di formazione. A ogni città è stato dedicato un percorso di accompagnamento specifico con l’obiettivo di concretizzare una delle idee del dossier di candidatura a Capitale italiana della cultura. I rappresentanti sono stati guidati in un confronto sui temi della rigenerazione urbana, sulle strategie di sostenibilità dei progetti culturali e sui partenariati pubblico-privato.
Nel programma anche due workshop sulla progettazione di festival di approfondimento culturale e sugli strumenti di fundraising, e un laboratorio sulla progettazione di servizi digitali per i luoghi della cultura.
L’iniziativa rientra nel percorso Cantiere città, che il Ministero della cultura e la fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali hanno dedicato alle città finaliste, per consolidare le loro capacità progettuali e dare un futuro alle proposte che sono state ideate per la candidatura, anche in assenza del titolo.
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