I tassi sono in calo, questo è certo. Era dal mese di dicembre 2022 che i mutui non costavano così poco in Italia. A certificarlo è il dato della Banca d’Italia che fotografa il mercato allo scorso settembre, mese in cui tra l’altro non c’era ancora stato il taglio ai tassi decretato dalla Banca centrale europea ad ottobre. Il tasso medio d’interesse sui nuovi mutui erogati dalle banche è al 3,82%, ai minimi da fine 2022. Per i prestiti bancari alle imprese non finanziarie, il tasso sulle nuove operazioni a settembre è calato al 4,9%, ai minimi dal maggio del 2023. In termini pratici, per un finanziamento da 125mila euro a 25 anni, come ha calcolato il Codacons, c’è un risparmio di circa 77,5 euro sulla rata mensile, pari a -930 euro annui.
Le prossime mosse della Bce
Dopo la riunione del Consiglio direttivo di ottobre 2024, la Banca centrale europea ha attuato un nuovo taglio dei tassi di interesse di 25 punti base: è stato il terzo intervento dell’anno, dopo i tagli di giugno e settembre. Le prossime mosse? Gli esperti ipotizzano che la Bce possa continuare a ridurre i tassi nelle prossime riunioni, e arrivare così a un tasso sui depositi del 2,5% entro marzo 2025.
L’andamento dei prezzi delle case
Detto del calo dei tassi, in concreto quanti anni di stipendio servono per acquistare un appartamento in Italia? Un’indagine dell’ufficio studi del gruppo Tecnocasa prova a dare una risposta. Occorrono in media 6,5 annualità di stipendio per acquistare casa nelle grandi città nel primo semestre del 2024, ma il quadro è molto diverso a seconda delle località. Milano si conferma la città in cui ne occorrono di più – 12,5 -, per via di un prezzo medio di 4.285 euro al metro quadro. Seguono Roma con 9 e Firenze con 8,8 annualità di stipendio. Le città meno costose e con prezzi più contenuti sono quelle in cui ne occorrono di meno: a Palermo e Genova servono 3,3 annualità, avendo rispettivamente un prezzo medio di 1.127 euro al metro quadro e 1.143 euro.
- Per comprare una casa a Milano servono 12 anni e 5 mesi di stipendio;
- per comprare una casa a Roma servono 9 anni di stipendio;
- per comprare una casa a Firenze servono 8 anni e 8 mesi di stipendio;
- nelle grandi città, in media, ci vogliono 6,5 anni di stipendio.
Guardando al passato, i picchi più elevati si sono registrati nel 2007, quando i prezzi hanno raggiunto l’apice e per acquistare casa occorrevano poco più di dieci annualità. La città più costosa all’epoca era Roma, dove occorrevano 14,8 annualità, seguita da Milano con 14. Il cambiamento e il primo posto attuale di Milano è stato guidato dalla significativa riqualificazione di molte aree milanesi, che ha contribuito a far lievitare i prezzi sia nel centro città che nelle periferie, trasformate da importanti investimenti infrastrutturali e urbanistici. Da allora, Milano ha continuato a crescere, affermandosi anche come meta turistica e consolidandosi come la città con il mercato immobiliare più dinamico d’Italia.
Se le tendenze attuali dovessero confermarsi, l’esborso economico per l’acquisto di una casa nelle principali città italiane potrebbe aumentare ulteriormente, consolidando un divario tra chi può permettersi una casa in aree con mercato “premium” e chi deve orientarsi verso altre zone.
Come va il mercato immobiliare in Italia
Da considerare, poi, ci sono anche i dati forniti di recente dall’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia delle Entrate che restituiscono una fotografia sull’andamento del mercato immobiliare in Italia nel secondo trimestre del 2024. Emergono segnali di ripresa, dopo una forte contrazione del 2023. Anche se nel tempo sono calati gli acquisti, non sono scesi i valori delle transazioni, che restano comunque care. Aumentano le operazioni con mutuo, soprattutto nei piccoli centri e meno nelle grandi città.
Nel dettaglio, l’anno scorso le compravendite residenziali sono diminuite di circa il 10%. Il calo è andato avanti, anche se in riduzione (7%), anche all’inizio del 2024. A partire da aprile, però, la situazione è cambiata: si è registrata una lieve crescita dell’1,2%. Sono state vendute circa 186mila abitazioni, vale a dire duemila più dello stesso periodo del 2023. Il cambio di rotta è stato incoraggiato proprio dal taglio dei tassi di interesse.
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