Il bonus Natale vale 100 euro netti, ma a differenza dei lavoratori del settore privato gli statali devono sbrigarsi a richiedere l’aiuto una tantum o a dicembre rimarranno a secco.
I dipendenti pubblici hanno tempo fino alle ore dodici di venerdì 22 novembre per presentare la domanda, accedendo alla loro area personale sul portale NoiPa. Il contributo, infatti, non verrà versato in automatico agli aventi diritto.
Bonus Natale per gli statali
La platea dei beneficiari è stata recentemente ampliata: il bonus raggiungerà anche i genitori single con almeno un figlio a carico e coinvolgerà nel complesso oltre quattro milioni e mezzo di persone, con un reddito fino a 28mila euro. È stato eliminato in corsa il requisito di avere il coniuge a carico, da qui l’allargamento del bacino dei percettori del bonus.
I COSTI
I 100 euro di Natale si materializzeranno nelle buste paga di dicembre insieme ai soldi della tredicesima. L’obiettivo della misura, come sottolineato dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, è quello di stimolare i consumi natalizi, tendendo la mano ai lavoratori e ai contribuenti in un momento dell’anno caratterizzato da un’impennata delle spese familiari. L’intervento, che allo Stato costerà circa 450 milioni di euro nel complesso, si somma ad altre agevolazioni già messe in campo dal governo allo scopo di sostenere, da un lato, le famiglie meno abbienti e spingere, dall’altro, la crescita economica. Più nel dettaglio, per essere considerati “a carico” i figli devono presentare un reddito entro i 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. La soglia sale a quattromila euro per i figli con un’età non superiore a ventiquattro anni. Quanto al limite di 28mila euro di reddito complessivo, questo si calcola al netto dell’abitazione principale, considerando il cosiddetto reddito di riferimento, computando la quota esente dei redditi agevolati, nonché quelli soggetti a imposta sostitutiva. Si tiene conto anche dei redditi assoggettati a cedolare secca, dei redditi assoggettati a imposta sostitutiva in applicazione del regime forfetario, della quota di agevolazione Ace e delle mance.
SELF SERVICE
Come detto, i lavoratori del settore pubblico la cui partita stipendiale è gestita da NoiPa possono presentare la domanda per il bonus Natale grazie a una funzionalità “Self service”, che è stata messa a loro disposizione nell’area personale del portale. La funzione è presente nel menù “Servizi” sotto l’ambito “Stipendiali”. L’accesso all’area privata del portale NoiPA è possibile esclusivamente con Spid, Cie e Cns. Se le informazioni nelle tabelle relative ai figli dovessero risultare mancati o non aggiornate è necessario indicare i codici fiscali dei ragazzi e cliccare sul tasto “Verifica”.
Chi non si farà avanti entro il 22 novembre si vedrà riconoscere l’indennità esclusivamente in sede di dichiarazione dei redditi relativa all’anno d’imposta 2024, da presentarsi nell’anno 2025. L’aiuto spetta anche ai lavoratori dipendenti con un figlio fiscalmente a carico nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo o affidato.
Attenzione perché il bonus è parametrato ai giorni di lavoro svolti nel 2024, quindi va considerato il numero dei giorni compresi nel periodo di durata del rapporto di lavoro per i quali il lavoratore ha diritto alle detrazioni per lavoro dipendente. Ci rientrano le festività, i riposi settimanali e gli altri giorni non lavorativi. Infine vanno sottratti i giorni per i quali non spetta alcun reddito. In caso di contratto a tempo parziale, il bonus non va riproporzionato.
Il datore di lavoro ha poi l’obbligo di verificare se il bonus spetta realmente al lavoratore. Senza i requisiti – per esempio nel caso in cui il reddito superi la soglia dei 28mila euro – scatta il recupero in busta paga. L’indennità verrà recuperata in sede di dichiarazione dei redditi relativa all’anno di imposta 2024.
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