Milano conquista la vetta della classifica 2024 delle province in cui la qualità della vita tocca i livelli più alti, dopo aver tallonato Bolzano, ora in seconda posizione, lo scorso anno. Mentre all’opposto Caltanissetta scivola in coda, dal penultimo posto.
Sono i risultati dell’Indagine giunta alla 26ª edizione, di ItaliaOggi – Ital Communications, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, da cui emerge che i grandi sistemi del centro-nord continuano ad avere maggiore capacità di ripresa dagli shock.
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Tuttavia, il livello generale è in lieve peggioramento: la qualità della vita è buona o accettabile in 62 province, mentre erano rispettivamente 63 e 64 nelle edizioni 2023 e 2022.
Non è solo il capoluogo meneghino a dare onore alla Lombardia: in terza posizione (ne guadagna 5) si piazza la provincia di Monza e della Brianza. Risale di 8 posizioni Bergamo (dal 23° al 15° posto). Da segnalare poi l’ingresso di Roma nel gruppo di eccellenza per la prima volta dall’avvio dell’indagine. Al fondo, invece, subito prima di Caltanissetta, c’è Reggio Calabria che perde 11 posizioni. Terzultima Agrigento, caduta di un posto. Sale 6 gradini Crotone, l’ultima provincia nella precedente edizione (ora 101ª).
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Tornando sotto “la Madunina”, il primo posto è frutto dal piazzamento nel gruppo 1 in otto dimensioni su nove (è nel gruppo 4 per reati e sicurezza, fenomeno che è comune denominatore con le altre città metropolitane). Servizi, soglia di reddito, infrastrutture, vitalità del tessuto produttivo: i principali elementi che, in astratto, devono contraddistinguere un centro urbano di grandi dimensioni a Milano non mancano.
Mentre, per quanto riguarda Caltanissetta, ci sono vulnerabilità comuni alle province del Mezzogiorno, ma, allo stesso tempo, anche buoni risultati, per esempio, nella dimensione del sistema salute (nel gruppo 1).
Spiccano, tra i grandi movimenti in classifica, in negativo Savona (-20, dal 43° al 63° posto) e in positivo Ferrara (+21, dal 48° al 27°), oltre a Verona (in top ten dal 16° posto).
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