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Roma, 9 agosto 2024 – Vacanze? Sì, e con gli interessi. È questo il trend di quest’anno, o perlomeno di questi primi sei mesi, che vede un aumento del 2% delle domande di prestito per finanziare le ferie estive. E tra le compagnie del credito è boom di richieste da parte degli under 30. Una lettura, quella dell’estate italiana 2024, che ci parla da un lato di una reazione alla crisi economica stagnante di chi contrarrà un debito, pur di partire; dall’altro della rassegnazione di chi, invece, per via del costo del denaro (ma anche perché non si hanno ferie) non partirà affatto.

Il boom dei prestiti per le vacanze

Secondo l’analisi condotta da Facile.it e Prestiti.it, gli italiani si sono rivolti alle finanziarie per far pesare meno il costo della vacanza. Nei primi 6 mesi del 2024, infatti, il numero domande di prestiti personali destinati alle vacanze è aumentato del 2% rispetto allo stesso periodo del 2023; per un totale di 250 milioni di euro erogati in prestiti personali. I due noti portali di comparazione prestiti sottolineano come il valore di tali finanziamenti, destinati a coprire le spese legate a viaggi e vacanze, sia in crescita del 12% su base annua.

Importo e durata

L’analisi, condotta su un campione di oltre 150.000 richieste di finanziamento personale, rivela che chi ha chiesto un prestito per le vacanze ha puntato in media a ottenere 5.425 euro. Questi importi vengono solitamente restituiti in circa 50 rate mensili, distribuite su un periodo di poco più di 4 anni.

Chi ha chiesto il prestito

Un terzo delle domande è stata presentata da un giovane sotto i trent’anni, mentre l’età media dei richiedenti è pari a 38 anni.

Chi non andrà in vacanza

Sono 6,5 milioni gli italiani che quest’anno non andranno in vacanza e, fra loro, ben 3,7 milioni hanno dichiarato che il motivo della rinuncia è di natura economica. Già, il 56% degli italiani che hanno risposto all’indagine ha apertamente ammesso di non poterselo permettere; e la percentuale sale addirittura al 64% per i giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni e tra gli over 65 (dato che sale al 66% tra i residenti al Sud e nelle Isole). Tra coloro che non andranno in vacanza per motivi economici, il 47% indica come causa principale l’aumento generale del costo della vita, una percentuale che sale al 71% tra gli over 65. Inoltre, il 33% resterà a casa per via del rincaro dei prezzi delle vacanze stesse, con i giovani sotto i 25 anni particolarmente vulnerabili (con percentuale che sale al 52%).

Non solo soldi

Per quanto riguarda le rinunce non legate a difficoltà economiche, le ragioni principali includono la mancanza di giorni di ferie (21%), la necessità di prendersi cura di un familiare (10,5%) o di un animale domestico (13%). L’analisi sottolinea come ci sia anche un numero significativo di indecisi: circa 7,7 milioni di italiani, che non sanno ancora se riusciranno a partire o meno.

 

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