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Sanità, aggiudicata gara da 138 milioni per vigilanza negli ospedali #finsubito richiedi mutuo fino 100%


Un appalto da quasi 138 milioni che tira in ballo uno dei temi che periodicamente finiscono sui giornali: la sicurezza all’interno delle strutture sanitarie.

Quasi un anno e oltre quaranta sedute di gara dopo, la Regione Siciliana ha individuato le società a cui sarà affidato per i prossimi cinque anni il servizio di vigilanza armata negli ospedali dell’isola. Un appalto da quasi 138 milioni che tira in ballo uno dei temi che periodicamente finiscono sui giornali: la sicurezza all’interno delle strutture sanitarie. Alle notizie di aggressioni a medici e personale infermieristico si sommano i furti, meno coperti dai media, all’interno dei nosocomi.

La gara è stata indetta dalla Centrale unica di committenza della Regione – negli anni passati, ma con altri vertici, finita all’interno dello scandalo giudiziario Sorella sanità – e si è svolta senza particolari intoppi, a eccezione di una rettifica del bando e della sostituzione del presidente della commissione. Ciò non significa che da qui in avanti filerà tutto liscio: all’orizzonte, infatti, ci sono già possibili ricorsi alla giustizia amministrativa da parte degli esclusi.

La divisione della torta

Per la copertura delle oltre cinque milioni e mezzo di ore di vigilanza armata e il milione e passa di ronde previste nel complesso dal capitolato d’appalto la Regione ha previsto un costo complessivo di 137.814.805,09 euro. La somma – calcolata prevedendo 24 euro l’ora per il servizio di vigilanza e quattro euro per ogni passaggio di ronda – è stata ripartita in 18 lotti. “Vuole garantire la possibilità di partecipazione da parte delle micro, piccole e medie imprese a tutela della libertà di concorrenza e non discriminazione tra le imprese, nel rispetto della disciplina comunitaria”, sono le parole con cui la Regione ha spiegato la scelta.

Per evitare un’eccessiva concentrazione del servizio in poche mani, si è deciso di prevedere una serie di vincoli: chi, per esempio, si sarebbe aggiudicato uno dei due lotti di maggiore valore – Asp e Policlinico di Catania – non avrebbe potuto ambire ad altre assegnazioni, mentre per gli altri il limite massimo di lotti è stato fissato a tre, con l’impossibilità di ottenere contemporaneamente il terzo che il quarto per valore d’importo (Asp di Palermo e Arnas Garibaldi di Catania).

I vincitori

Aperte le buste e stilati i punteggi, tenendo conto sia dei ribassi economici che dell’offerta tecnica, la commissione di gara ha reso nota la griglia delle aggiudicazioni nei 18 lotti. Per alcuni di esse a incidere negli esiti è stata l’esclusione delle offerte risultate anomale, ma non sono mancati i casi in cui il responsabile unico del procedimento ha accolto le giustificazioni delle società a sostegno della propria offerta e superando così l’anomalia.

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All’Asp di Catania – il lotto più ricco, con una base d’asta di quasi 25,5 milioni di euro – a occuparsi della vigilanza armata sarà la Security Service. La società romana, che fa capo all’imprenditore 77enne Renato Mongillo, ha offerto il 15,42 per cento. Rimanendo nel capoluogo etneo il lotto riguardante il Policlinico, che gestisce sia la struttura universitaria di via Santa Sofia che l’ospedale San Marco a Librino, è andato alla Sicuritalia Ivri, che ha presentato un ribasso del 17,8 per cento sulla base d’asta di quasi 21 milioni e 241mila euro. La Sicuritalia Ivri è controllata da Lomafina-Sicuritalia Group, il cui 96 per cento delle quote è in mano al 55enne varesoto Lorenzo Manca.

Il terzo lotto – base d’asta di quasi 13 milioni – riguardava l’Asp di Palermo: qui a vincere sono state Ksm e Sicurtransport con il 24,17 per cento. Dal verbale di gara del 20 settembre emerge che l’offerta delle due società era stata giudicata anomala, al pari di quella di altre due partecipanti. Ma nel caso delle due imprese riconducibili alla famiglia palermitana Basile – Ksm è in mano al capostipite Rosario, mentre direttore generale di Sicurtransport è il figlio Luciano – il Rup ha ritenuto valide le motivazioni, reintegrandole. Alla Metronotte d’Italia – le quote sono in mano ad Alfia Adriana Centamore, 81enne palermitana – spetterà occuparsi della sorveglianza al Garibaldi di Catania: in questo caso l’appalto valeva quasi 12,9 milioni ed è stato aggiudicato con il 21 per cento di ribasso.

L’accoppiata Ksm-Sicurtransport ha avuto la meglio anche all’Asp di Trapani e all’Irccs Bonino Pulejo di Messina: le società hanno presentato il 24,17 per cento di ribasso per entrambi i lotti, dal valore rispettivamente di circa 7,1 milioni e quasi 6,3 milioni. Proseguendo in ordine decrescente di importi, i lotti 7, 8 e 9 erano quelli dell’Asp di Siracusa (poco più di 6 milioni), dell’Asp di Agrigento (5,9 milioni) e dell’Asp di Messina (oltre 5,7 milioni). A vincere nel primo e nel terzo caso è stata la Mg Security del 57enne catanese Giovanni Maricchiolo, che ha presentato le offerte (18,7 e 16,79 per cento i ribassi) insieme alla Sicurservice Sicilia, impresa di Siracusa che rimanda agli imprenditori Ivan Sipala e Francesco Ardita. Ad Agrigento, invece, lavorerà la Metronotte d’Italia, che ha vinto il lotto con il 20,89 per cento.

I lotti dal 10 al 12, relativi al Policlinico di Messina (5,3 milioni), all’Asp di Ragusa (4,9 milioni) e all’Asp di Caltanissetta (4,8 milioni), saranno affidati alle società New Guard e 2858 Security. La prima è di proprietà di Rori Pietro Paolo, imprenditore con un passato da assessore comunale ad Acireale; la seconda, invece, è controllata dai familiari di Mario De Felice, l’imprenditore – anche lui con un passato da assessore a Catania, ai tempi della giunta Scapagnini – che a inizio anno è stato condannato in primo grado per il crack della società La Celere. I ribassi che hanno consentito di aggiudicarsi gli appalti sono stati del 14,28, 14,07 e 17,78 per cento.

Con il Policlinico di Palermo – lotto da quasi 4,5 milioni – la Metronotte d’Italia (17 per cento di ribasso) ha completato la terna dell’aggiudicazioni concesse, mentre Sicurservice Sicilia ed Mg Security – presentatesi insieme nelle Asp di Siracusa e di Messina – hanno vinto da sole i lotti dell’Arnas Ospedali Civico Di Cristina di Palermo (ribasso del 17,9 per cento su una base d’asta di oltre 4,3 milioni) e del Papardo di Messina (ribasso del 5,47 per cento e base d’asta di circa 2,2 milioni). Gli ultimi tre lotti – identificati con i numeri 15, 16 e 18 – sono andati invece alla Security Service srl, società omonima della romana che si è aggiudicata la vigilanza all’Asp di Catania: in questo caso si tratta di una ditta di Acireale, di proprietà del 55enne Concetto Leonardi, che si è aggiudicata la vigilanza al Villa Sofia-Cervello di Palermo, dove la base d’asta era di quasi 4 milioni, al Cannizzaro di Catania (quasi 3,7 milioni) e all’Asp di Enna (oltre 1,6 milioni). I ribassi proposti dalla Security Service sono stati del 16,19, 19,6 e 17,05 per cento.

Esclusi illustri

Tra chi ha partecipato ma è rimasta fuori dalle aggiudicazioni c’è la Mondialpol Security. La società della famiglia Campagna, che ha sede legale a Termini Imerese, ha presentato le buste per tutti i 18 lotti ma le offerte sono risultate sempre anomale e per questo escluse dalla commissione di gara.

Una decisione che è stata contestata dalla società e che potrebbero portare a ricorsi: “Riguardo alla non congruità dell’offerta dei lotti 1 e 2 come da dichiarazione della commissione di gara durante la seduta telematica pubblica del 14 novembre 2024, la scrivente ritiene illegittima l’esclusione per mancanza di contraddittorio e per tutti i motivi che emergeranno a seguito dell’accesso agli atti. Ci si riserva, per tale motivo, di impugnare l’esclusione”, è la dichiarazione riportata nell’ultimo verbale.

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